Politica
Eolico: si va verso l'accordo
L'intesa: al Comune 17 milioni di euro in 20 anni. E il 10 settembre consiglio comunale: ci sarà anche la convenzione?
Gravina - lunedì 2 settembre 2013
08.55
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco.
Si appella a Giuan Trapattoni, ed ai suoi famosi detti, la voce che nei corridoi di un ancora semideserto Palazzo di città soffia l'indiscrezione che vale lo scoop di giornata: sull'eolico la svolta è vicina. Per chiudere, mancherebbe poco. Anche meno. "Ma ancora non si può dire", mette le mani avanti l'ombra che fugge veloce chiudendosi a riccio nel silenzio. "Amministratori e società l'accordo in via di massima lo avrebbero trovato, ma per sapere se si arriverà in fondo occorre attendere passi ufficiali che sono attesi a breve, ma che al momento non ci sono ancora stati".
Accadeva di venerdì, ed ora, con l'inizio della nuova settimana i tasselli mancanti potrebbero finire ognuno al proprio posto. Del resto, non a caso le forze di maggioranza sono state riconvocate per la serata odierna, dopo una riunione interlocutoria svoltasi nei giorni addietro, per vistare pratiche importanti. Fondamentali per l'esistenza del governo Valente: il bilancio, il varo della nuova giunta, Eolo e i suoi sbuffi.
Se sugli strumenti contabili, dopo la rimodulazione che terrà conto del mezzo milione di euro per bollette Enel non pagate (dal 2005 in poi, ultimi due anni inclusi) il via libera appare scontato, qualche grattacapo potrebbe venire dalla nomina dei nuovi assessori: il sindaco, che sin dall'inizio dell'esperienza amministrativa aveva scelto di tenere in mano sua le deleghe urbanistiche, detiene attualmente anche quelle ai lavori pubblici (dopo le dimissioni dell'ex assessore Lorenzo Carbone, ad inizio d'anno) e quelle all'ambiente (a seguito del più recente passo indietro di Maddalena Grillo). La situazione: sempre identica. I "Democratici e riformisti" chiedono un assessorato di peso e puntano, senza mezzi termini, ai lavori pubblici. Fli, che non ha più consiglieri, e che è ormai sparita dallo scenario politico regionale e nazionale, continua a cercare di capire se Maria Ariani e Francesco Santomasi possano ancora rappresentare il partito o se, invece, sia arrivato il momento di andare ognuno per sempre per la propria strada.
Resta l'eolico: le trattative sarebbero andati avanti, nonostante il solleone agostano. Il gruppo di contatto, composto dal primo cittadino, dall'assessore alle finanze Nicola Lagreca e dal presidente del consiglio Giacinto Lupoli, sarebbe riuscito ad ottenere dalla "Nuova Energia srl" la disponibilità a discutere di un ristoro economico, in favore del Comune, pari ad una percentuale da calcolare sul fatturato annuo, comprensivo di incentivi ed ogni altra voce: numeri e opzioni oscillano come una girandola impazzita, ma quel che conta è il saldo finale. Ogni anno, nelle casse dell'ente, dovrebbero finire all'incirca 850.000 euro per 21 pale. Su scala ventennale (tale sarebbe la durata dell'accordo) si arriverebbe a 17 milioni. Affare fatto? Più o meno: il presidentissimo Lupoli, ormai colonna portante di quella maggioranza che appena lo scorso febbraio, da tabacciano del Centro Democratico, voleva radere al suolo, vorrebbe provare ad andare oltre. E strappare qualche altra concessione. Magari sull'importo dell'una tantum che la società potrebbe riconoscere per opere pubbliche da realizzare: s'era partiti da 150.000 euro, s'era arrivati ad un certo punto a quota 300.000, ma come nel gioco dell'oca s'è tornati al punto di partenza quando la società, torna a sussurrare la gola profonda di via Vittorio Veneto, "ha ricevuto pareri legali che smontavano pezzo per pezzo le rivendicazioni del Comune. A questo punto, oltre non si può andare, e più il tempo passa più si rischia di perdere anche quello che si è ottenuto".
Insomma, meglio accontentarsi. E poi magari tornare a sedersi al tavolo quando, in conferenza di servizi, arriverà il momento di esprimersi sul potenziamento del parco eolico, con l'installazione di 9 nuove pale, in barba ai proclami ed alle mozioni archeologiche dei tanti che, in giunta e nella maggioranza come al di fuori, per qualche settimana avevano tuonato contro ogni possibile intesa, prima di disperdersi ai quattro venti.
Cosa manca per chiudere? L'ultima parola. Quella della società: la bozza definitiva di convenzione dovrebbe arrivare dalla "Nuova Energia". In Comune la attendono impazienti. Dovesse arrivare senza modifiche al ribasso rispetto a quanto pattuito, l'accordo si farà. E c'è chi spinge per portarlo in consiglio già in occasione della fissata riunione del 10 settembre. Perchè i gatti, quando capiscono che li vuoi mettere nel sacco, fanno di tutto per scappare. Trapattoni docet.
Si appella a Giuan Trapattoni, ed ai suoi famosi detti, la voce che nei corridoi di un ancora semideserto Palazzo di città soffia l'indiscrezione che vale lo scoop di giornata: sull'eolico la svolta è vicina. Per chiudere, mancherebbe poco. Anche meno. "Ma ancora non si può dire", mette le mani avanti l'ombra che fugge veloce chiudendosi a riccio nel silenzio. "Amministratori e società l'accordo in via di massima lo avrebbero trovato, ma per sapere se si arriverà in fondo occorre attendere passi ufficiali che sono attesi a breve, ma che al momento non ci sono ancora stati".
Accadeva di venerdì, ed ora, con l'inizio della nuova settimana i tasselli mancanti potrebbero finire ognuno al proprio posto. Del resto, non a caso le forze di maggioranza sono state riconvocate per la serata odierna, dopo una riunione interlocutoria svoltasi nei giorni addietro, per vistare pratiche importanti. Fondamentali per l'esistenza del governo Valente: il bilancio, il varo della nuova giunta, Eolo e i suoi sbuffi.
Se sugli strumenti contabili, dopo la rimodulazione che terrà conto del mezzo milione di euro per bollette Enel non pagate (dal 2005 in poi, ultimi due anni inclusi) il via libera appare scontato, qualche grattacapo potrebbe venire dalla nomina dei nuovi assessori: il sindaco, che sin dall'inizio dell'esperienza amministrativa aveva scelto di tenere in mano sua le deleghe urbanistiche, detiene attualmente anche quelle ai lavori pubblici (dopo le dimissioni dell'ex assessore Lorenzo Carbone, ad inizio d'anno) e quelle all'ambiente (a seguito del più recente passo indietro di Maddalena Grillo). La situazione: sempre identica. I "Democratici e riformisti" chiedono un assessorato di peso e puntano, senza mezzi termini, ai lavori pubblici. Fli, che non ha più consiglieri, e che è ormai sparita dallo scenario politico regionale e nazionale, continua a cercare di capire se Maria Ariani e Francesco Santomasi possano ancora rappresentare il partito o se, invece, sia arrivato il momento di andare ognuno per sempre per la propria strada.
Resta l'eolico: le trattative sarebbero andati avanti, nonostante il solleone agostano. Il gruppo di contatto, composto dal primo cittadino, dall'assessore alle finanze Nicola Lagreca e dal presidente del consiglio Giacinto Lupoli, sarebbe riuscito ad ottenere dalla "Nuova Energia srl" la disponibilità a discutere di un ristoro economico, in favore del Comune, pari ad una percentuale da calcolare sul fatturato annuo, comprensivo di incentivi ed ogni altra voce: numeri e opzioni oscillano come una girandola impazzita, ma quel che conta è il saldo finale. Ogni anno, nelle casse dell'ente, dovrebbero finire all'incirca 850.000 euro per 21 pale. Su scala ventennale (tale sarebbe la durata dell'accordo) si arriverebbe a 17 milioni. Affare fatto? Più o meno: il presidentissimo Lupoli, ormai colonna portante di quella maggioranza che appena lo scorso febbraio, da tabacciano del Centro Democratico, voleva radere al suolo, vorrebbe provare ad andare oltre. E strappare qualche altra concessione. Magari sull'importo dell'una tantum che la società potrebbe riconoscere per opere pubbliche da realizzare: s'era partiti da 150.000 euro, s'era arrivati ad un certo punto a quota 300.000, ma come nel gioco dell'oca s'è tornati al punto di partenza quando la società, torna a sussurrare la gola profonda di via Vittorio Veneto, "ha ricevuto pareri legali che smontavano pezzo per pezzo le rivendicazioni del Comune. A questo punto, oltre non si può andare, e più il tempo passa più si rischia di perdere anche quello che si è ottenuto".
Insomma, meglio accontentarsi. E poi magari tornare a sedersi al tavolo quando, in conferenza di servizi, arriverà il momento di esprimersi sul potenziamento del parco eolico, con l'installazione di 9 nuove pale, in barba ai proclami ed alle mozioni archeologiche dei tanti che, in giunta e nella maggioranza come al di fuori, per qualche settimana avevano tuonato contro ogni possibile intesa, prima di disperdersi ai quattro venti.
Cosa manca per chiudere? L'ultima parola. Quella della società: la bozza definitiva di convenzione dovrebbe arrivare dalla "Nuova Energia". In Comune la attendono impazienti. Dovesse arrivare senza modifiche al ribasso rispetto a quanto pattuito, l'accordo si farà. E c'è chi spinge per portarlo in consiglio già in occasione della fissata riunione del 10 settembre. Perchè i gatti, quando capiscono che li vuoi mettere nel sacco, fanno di tutto per scappare. Trapattoni docet.