Cronaca
Erano in due. Li hanno identificati.
Uno è stato multato. Adesso si sta valutando la loro posizione anche sotto il profilo penale.
Gravina - sabato 23 settembre 2017
16.07
Erano in due. Li hanno identificati. Uno è stato multato. Adesso si sta valutando la loro posizione anche sotto il profilo penale.
Il cerchio s'è chiuso in 48 ore. In mattinata, stando alle indiscrezioni trapelate dal Comando di via Tagliamento, gli agenti della Polizia Municipale hanno definito le indagini su un atto di vandalismo, l'ennesimo, di cui negli ultimi giorni la città è stata vittima. Gli investigatori della Municipale, agli ordini del maggiore Nicola Cicolecchia, hanno dato un nome ed un volto ai responsabili dell'abbattimento dell'albero ai margini dell'incrocio tra via Bari e via Tripoli. Si tratterebbe di due cinquantaseienni residenti in città la cui identità non è stata resa nota anche perché gli accertamenti potrebbero sfociare in provvedimenti di carattere penale, tali dunque da rendere necessaria l'autorizzazione del magistrato.
Fatto sta che la coppia di gravinesi avrebbe già ammesso le proprie responsabilità, contribuendo anche a far luce sulla dinamica dei fatti. Le cose sarebbero andate così: attorno alle 5.30 di giovedì l'auto di piccola cilindrata sulla quale i due viaggiano perde il controllo mentre è in marcia su via Bari. Sbanda, finisce sul marciapiede travolgendo l'albero. Ma i due, una volta scesi dall'abitacolo, completano l'opera troncando di netto la pianta, lasciandola ai bordi della carreggiata. <>, avrebbe provato a discolparsi l'autista, che dopo le sue ammissioni s'è visto notificare un verbale amministrativo per violazione del Codice della Strada, mentre la sua compagnia assicurativa sarà chiamata a risarcire i danni subiti dalla collettività e, prima di ogni cosa, a ripiantare l'albero investito e reciso. Potrebbe inoltre scattare una denuncia all'autorità giudiziaria, al termine di indagini svolte alla vecchia maniera, senza l'aiuto di telecamere.
A mancare sarebbero stati anche i testimoni: in tanti avrebbero visto e sentito quello che accadeva all'alba di giovedì, ma nessuno ne avrebbe reso testimonianza alle forze dell'ordine, costrette così a lavorare raccogliendo sussurri e vagliando un paio di segnalazioni anonime.
Un silenzio replicatosi nella giornata di venerdì, quando - ironia della sorte - ad essere prese d'assalto sono state le telecamere di recente installate a difesa dell'area del bastione medievale e del ponte acquedotto: una telefonata sull'utenza dell'assessore Felice Lafabiana ha consentito di venire a conoscenza del fatto, consumatosi in pieno giorno, tra le 13 e le 18. Ma nessuno ha visto niente. Meglio: nessuno ha denunciato nessuno né a fornito elementi utili a giungere all'individuazione dei responsabili. Le telecamere, ormai inservibili, sono state ritrovate in fondo alla gravina.
Il cerchio s'è chiuso in 48 ore. In mattinata, stando alle indiscrezioni trapelate dal Comando di via Tagliamento, gli agenti della Polizia Municipale hanno definito le indagini su un atto di vandalismo, l'ennesimo, di cui negli ultimi giorni la città è stata vittima. Gli investigatori della Municipale, agli ordini del maggiore Nicola Cicolecchia, hanno dato un nome ed un volto ai responsabili dell'abbattimento dell'albero ai margini dell'incrocio tra via Bari e via Tripoli. Si tratterebbe di due cinquantaseienni residenti in città la cui identità non è stata resa nota anche perché gli accertamenti potrebbero sfociare in provvedimenti di carattere penale, tali dunque da rendere necessaria l'autorizzazione del magistrato.
Fatto sta che la coppia di gravinesi avrebbe già ammesso le proprie responsabilità, contribuendo anche a far luce sulla dinamica dei fatti. Le cose sarebbero andate così: attorno alle 5.30 di giovedì l'auto di piccola cilindrata sulla quale i due viaggiano perde il controllo mentre è in marcia su via Bari. Sbanda, finisce sul marciapiede travolgendo l'albero. Ma i due, una volta scesi dall'abitacolo, completano l'opera troncando di netto la pianta, lasciandola ai bordi della carreggiata. <
A mancare sarebbero stati anche i testimoni: in tanti avrebbero visto e sentito quello che accadeva all'alba di giovedì, ma nessuno ne avrebbe reso testimonianza alle forze dell'ordine, costrette così a lavorare raccogliendo sussurri e vagliando un paio di segnalazioni anonime.
Un silenzio replicatosi nella giornata di venerdì, quando - ironia della sorte - ad essere prese d'assalto sono state le telecamere di recente installate a difesa dell'area del bastione medievale e del ponte acquedotto: una telefonata sull'utenza dell'assessore Felice Lafabiana ha consentito di venire a conoscenza del fatto, consumatosi in pieno giorno, tra le 13 e le 18. Ma nessuno ha visto niente. Meglio: nessuno ha denunciato nessuno né a fornito elementi utili a giungere all'individuazione dei responsabili. Le telecamere, ormai inservibili, sono state ritrovate in fondo alla gravina.