Politica
Esplode Fli: il direttivo s'affida a Marco Nicolardi
Ma Carbone ribatte: "Riunione di pochi". E annuncia: "Non sono attaccato alla poltrona. Pronto a lasciare l'assessorato".
Gravina - venerdì 14 dicembre 2012
12.00
Marco Nicolardi rappresenterà "Futuro e libertà" a Gravina.
Lo ha deciso giovedì sera il direttivo cittadino dei finiani, riunitosi su autoconvocazione. All'incontro, stando alle indiscrezioni, avrebbe preso parte buona parte del parlamentino futurista, chiamato a raccolta per prendere posizione sulle due linee che da tempo si contendono la guida del partito: da una parte quella sostenuta da Nicolardi, dall'altro quella incarnata dal coordinatore-assessore Lorenzo Carbone. Ed alla fine gli autoconvocati avrebbero messo nero su bianco un documento in cui s'affida proprio a Nicolardi il compito di rappresentare i finiani gravinesi sfiduciando, di fatto, l'operato di Carbone.
Stasera la svolta sarà sottoposta al vaglio di un'assemblea degli iscritti, invitati dai nicolardiani a ritrovarsi in sezione per discutere del cambio di rotta, ma sulla designazione del nuovo leader è già iniziata la polemica. Politica e regolamentare. Alimentata anche dal ruolo che nella partita stanno in qualche modo giocando i "Moderati Popolari", ovvero i due consiglieri Maria Ariani e Francesco Santomasi, eletti proprio nel Fli prima di cambiare aria e dar vita ad un patto federativo con un altro consigliere comunale, Giuseppe Mazzilli: all'assemblea del giovedì avrebbero infatti partecipato anche i rappresentanti del Patto. Tra loro Antonello Galtieri, portavoce politico del trio. Che prima scherza: "Ma che fa, mi segue la sera?". Poi ammette: "Sì, sono passato in sezione. C'è un dialogo che va avanti. Siamo disponibili a stipulare accordi programmatici con Fli se avrà successo l'opera di cambiamento avviata da Nicolardi che, a mio parere, se si ragionasse in termini politici, dovrebbe essere premiato dai vertici regionali del suo partito". Di tutt'altro avviso Lorenzo Carbone: "Non ho preso parte all'incontro degli autoconvocati, e come me tanti altri. Al riguardo, lo statuto prevede una serie di passaggi che non mi pare siano stati rispettati. Vedremo se la nomina di Nicolardi potrà considerarsi regolare. Di certo non si può eleggere un coordinatore perchè 10 persone così decidono: servirebbero il tesseramento, il congresso, il raccordo con la federazione. Peraltro, tutto ruota attorno a un direttivo frutto del vecchio tesseramento, che non tiene conto dei tanti, nuovi recenti ingressi nel partito".
Insomma, si andrà a Bari per sciogliere ogni nodo: Carbone lo conferma senza esitazioni. "Per stasera - dice - è stata convocata una riunione di tutti gli iscritti, ma a questo punto è difficile capire chi siano questi tutti. Ne riparleremo lunedì nel faccia a faccia con il coordinatore regionale Surico, per chiarire come stiano esattamente le cose".
Altri giorni di incontri e scontri, altre fibrillazioni destinate a ripercuotersi anche sull'attività amministrativa e sulla tenuta del Valente I. Carbone non si nasconde dietro un dito e pur senza mai pronunciare la parola dimissioni, per la prima volta schiude la via all'ipotesi di un suo possibile passo indietro, sfidando i suoi avversari: "Non sono mai stato attaccato alla poltrona, a differenza di taluni pseudo-professionisti e pseudo-imprenditori. Per cui, non avrei problemi a rimettere il mandato nelle mani del sindaco".
Lo ha deciso giovedì sera il direttivo cittadino dei finiani, riunitosi su autoconvocazione. All'incontro, stando alle indiscrezioni, avrebbe preso parte buona parte del parlamentino futurista, chiamato a raccolta per prendere posizione sulle due linee che da tempo si contendono la guida del partito: da una parte quella sostenuta da Nicolardi, dall'altro quella incarnata dal coordinatore-assessore Lorenzo Carbone. Ed alla fine gli autoconvocati avrebbero messo nero su bianco un documento in cui s'affida proprio a Nicolardi il compito di rappresentare i finiani gravinesi sfiduciando, di fatto, l'operato di Carbone.
Stasera la svolta sarà sottoposta al vaglio di un'assemblea degli iscritti, invitati dai nicolardiani a ritrovarsi in sezione per discutere del cambio di rotta, ma sulla designazione del nuovo leader è già iniziata la polemica. Politica e regolamentare. Alimentata anche dal ruolo che nella partita stanno in qualche modo giocando i "Moderati Popolari", ovvero i due consiglieri Maria Ariani e Francesco Santomasi, eletti proprio nel Fli prima di cambiare aria e dar vita ad un patto federativo con un altro consigliere comunale, Giuseppe Mazzilli: all'assemblea del giovedì avrebbero infatti partecipato anche i rappresentanti del Patto. Tra loro Antonello Galtieri, portavoce politico del trio. Che prima scherza: "Ma che fa, mi segue la sera?". Poi ammette: "Sì, sono passato in sezione. C'è un dialogo che va avanti. Siamo disponibili a stipulare accordi programmatici con Fli se avrà successo l'opera di cambiamento avviata da Nicolardi che, a mio parere, se si ragionasse in termini politici, dovrebbe essere premiato dai vertici regionali del suo partito". Di tutt'altro avviso Lorenzo Carbone: "Non ho preso parte all'incontro degli autoconvocati, e come me tanti altri. Al riguardo, lo statuto prevede una serie di passaggi che non mi pare siano stati rispettati. Vedremo se la nomina di Nicolardi potrà considerarsi regolare. Di certo non si può eleggere un coordinatore perchè 10 persone così decidono: servirebbero il tesseramento, il congresso, il raccordo con la federazione. Peraltro, tutto ruota attorno a un direttivo frutto del vecchio tesseramento, che non tiene conto dei tanti, nuovi recenti ingressi nel partito".
Insomma, si andrà a Bari per sciogliere ogni nodo: Carbone lo conferma senza esitazioni. "Per stasera - dice - è stata convocata una riunione di tutti gli iscritti, ma a questo punto è difficile capire chi siano questi tutti. Ne riparleremo lunedì nel faccia a faccia con il coordinatore regionale Surico, per chiarire come stiano esattamente le cose".
Altri giorni di incontri e scontri, altre fibrillazioni destinate a ripercuotersi anche sull'attività amministrativa e sulla tenuta del Valente I. Carbone non si nasconde dietro un dito e pur senza mai pronunciare la parola dimissioni, per la prima volta schiude la via all'ipotesi di un suo possibile passo indietro, sfidando i suoi avversari: "Non sono mai stato attaccato alla poltrona, a differenza di taluni pseudo-professionisti e pseudo-imprenditori. Per cui, non avrei problemi a rimettere il mandato nelle mani del sindaco".