Eventi
Estate al castello: esordio tra gli applausi
La musica di Verdi emoziona i gravinesi. Standing ovation per il maestro Carulli.
Gravina - lunedì 29 luglio 2013
15.30
E' terminata con oltre trecento presenze la prima serata della rassegna "Estate al Castello". La città ha accolto l'incipit della tre giorni artistica con grande affetto, la solita curiosità e infinita verve goliardica.
La serata, tutta culturale, dedicata al bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, con l'Orchestra Filarmonica di Stato di Arad diretta dal Maestro Michele Carulli, ha saputo unire cultura e storia, senza dimenticare le eccellenze dal sangue gravinese.
L'assessora alla cultura Laura Marchetti, accanto al presidente della fondazione Pomarici Santomasi, Agostino Giglio, ha elogiato il percorso artistico del Maestro, eccellenza nostrana: "E' un esempio di formazione", ha detto. "Gravina è città di musica, la musica è per tutti: ricchi, poveri. La musica è di tutti, nessuno è estraneo, in questo scenario".
E proprio la musica suonata dalla Filarmonica di Arad ha coinvolto adulti, giovani e intenditori; ha emozionato la platea e ridato alla principesca location la lucentezza che merita. "Il castello bisogna renderlo vivo e attivo. Qui si può far nascere qualcosa di continuativo, dobbiamo ritrovare l'Italia perduta", ha detto il Maestro Carulli prima dei saluti.
Il sindaco, Alesio Valente, ha regalato una targa con cui ha voluto riconoscere, a nome dell'amministrazione e di tutta la città, la tenacia e la bravura di un musicista che ha saputo guardare sempre oltre le difficoltà, senza mai fermarsi, fino a raggiungere l'obiettivo e portare il nome del nostro territorio in giro per il mondo.
Si è creato un bizzarro rapporto empatico con i presenti. Pochi conoscono Verdi, ma tutti sembravano ascoltare qualcosa di già noto. Il suono degli archi, ha saputo trovare il giusto equilibrio con quello della natura abbracciando la città in una cornice romantica e delicata.
La serata, tutta culturale, dedicata al bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, con l'Orchestra Filarmonica di Stato di Arad diretta dal Maestro Michele Carulli, ha saputo unire cultura e storia, senza dimenticare le eccellenze dal sangue gravinese.
L'assessora alla cultura Laura Marchetti, accanto al presidente della fondazione Pomarici Santomasi, Agostino Giglio, ha elogiato il percorso artistico del Maestro, eccellenza nostrana: "E' un esempio di formazione", ha detto. "Gravina è città di musica, la musica è per tutti: ricchi, poveri. La musica è di tutti, nessuno è estraneo, in questo scenario".
E proprio la musica suonata dalla Filarmonica di Arad ha coinvolto adulti, giovani e intenditori; ha emozionato la platea e ridato alla principesca location la lucentezza che merita. "Il castello bisogna renderlo vivo e attivo. Qui si può far nascere qualcosa di continuativo, dobbiamo ritrovare l'Italia perduta", ha detto il Maestro Carulli prima dei saluti.
Il sindaco, Alesio Valente, ha regalato una targa con cui ha voluto riconoscere, a nome dell'amministrazione e di tutta la città, la tenacia e la bravura di un musicista che ha saputo guardare sempre oltre le difficoltà, senza mai fermarsi, fino a raggiungere l'obiettivo e portare il nome del nostro territorio in giro per il mondo.
Si è creato un bizzarro rapporto empatico con i presenti. Pochi conoscono Verdi, ma tutti sembravano ascoltare qualcosa di già noto. Il suono degli archi, ha saputo trovare il giusto equilibrio con quello della natura abbracciando la città in una cornice romantica e delicata.