Politica
Fiera 2018, il bilancio è in rosso
Pubblicata la rendicontazione che è stata richiesta dai consiglieri comunali
Gravina - giovedì 21 febbraio 2019
16.00
Poco meno di 280.000 euro di spese per ricavare poco più di 196.000 euro. Questi i primi numeri, tanto attesi, a proposito dell'edizione 2018 della Fiera San Giorgio.
Una perdita di circa 80.000 euro che nessuno, a quasi un anno di distanza, ha saputo giustificare. Del resto che l'edizione 2018 fosse da dimenticare era chiaro a tutti già a poche ore dalla chiusura dei cancelli con l'organizzazione in altro affaccendata e il sindaco che tergiversava con le sue dichiarazioni. Dopo molte interrogazioni consiliari e minacce di informare il Prefetto ecco i dati, diffusi senza troppe spiegazioni da Palazzo di città.
Nello specifico i costi, secondo i dati forniti agli uffici, ammontano a 279.201 euro di cui 16.929 per coprire quelli di promozione finanziando il corteo storico, 169.368 è il totale dei costi dell'organizzazione affidata a Fiere Lucane vincitore con una offerta di 138.826,80 euro rispetto ai 147.000,00 a base d'asta, della manifestazione di interessa promossa dal comune. Costi a cui si aggiungono 40.000 euro per il personale dipendente del comune impiegato nella gestione dell'evento fieristico e ancora 52.903 euro impiegati per l'organizzazione degli eventi culturali.
Ben più risicati i ricavi che ammontano a 196.418 euro rinvenienti per 43.166 dalla vendita dei biglietti , 27.000 per contributi enti pubblici associazioni che di fatto sono fondi regionali che la Regione stanzia per tutte le fiere regionali, e generici 126.252 rinvenienti dalla vendita delle aree espositive. Dati ben diversi rispetto alle previsioni quando si sperava almeno di pareggiare i conti.
Il bilancio previsionale, infatti, pur confermando i costi, prevedeva tra i ricavi 60.000 euro rivenienti dalla vendita dei biglietti rispetto ai 43.000 di fatto incassati, mentre il gruzzoletto più consistente sarebbe stato quello rinveniente della vendita degli spazi da cui si sperava di ricavare una somma complessiva pari a 192,457 euro. Numeri ben diversi rispetto ai reali 126.000 euro incassati.
E non è tutto. Dubbi sorgono rispetto ai 52.000 euro di costi sostenuti per l'organizzazione di eventi culturali se proprio Palazzo di città nel 2018 ha affidato a terzi l'organizzazione degli stessi, ribattezzati Fiera Off, ponendo a base d'asta "solo" 36.000 euro. Eventi affidati alla società barese Bass Culture per un totale di 34.500 euro. Come e a favore di chi siano stati spesi gli altri 14.000 euro non è dato saperlo.
Unanime il coro dei commenti politici che boccia l'edizione fieristica 2018 di cui non è dato sapere con esattezza né il numero reale degli espositori né tanto meno quello dei visitatori.
Raccolti i commenti delle opposizioni non resta che attendere spiegazioni dal Comune.
I dati sono stati comunicati dal consigliere Ezio Simone.
Antonella Testini
Una perdita di circa 80.000 euro che nessuno, a quasi un anno di distanza, ha saputo giustificare. Del resto che l'edizione 2018 fosse da dimenticare era chiaro a tutti già a poche ore dalla chiusura dei cancelli con l'organizzazione in altro affaccendata e il sindaco che tergiversava con le sue dichiarazioni. Dopo molte interrogazioni consiliari e minacce di informare il Prefetto ecco i dati, diffusi senza troppe spiegazioni da Palazzo di città.
Nello specifico i costi, secondo i dati forniti agli uffici, ammontano a 279.201 euro di cui 16.929 per coprire quelli di promozione finanziando il corteo storico, 169.368 è il totale dei costi dell'organizzazione affidata a Fiere Lucane vincitore con una offerta di 138.826,80 euro rispetto ai 147.000,00 a base d'asta, della manifestazione di interessa promossa dal comune. Costi a cui si aggiungono 40.000 euro per il personale dipendente del comune impiegato nella gestione dell'evento fieristico e ancora 52.903 euro impiegati per l'organizzazione degli eventi culturali.
Ben più risicati i ricavi che ammontano a 196.418 euro rinvenienti per 43.166 dalla vendita dei biglietti , 27.000 per contributi enti pubblici associazioni che di fatto sono fondi regionali che la Regione stanzia per tutte le fiere regionali, e generici 126.252 rinvenienti dalla vendita delle aree espositive. Dati ben diversi rispetto alle previsioni quando si sperava almeno di pareggiare i conti.
Il bilancio previsionale, infatti, pur confermando i costi, prevedeva tra i ricavi 60.000 euro rivenienti dalla vendita dei biglietti rispetto ai 43.000 di fatto incassati, mentre il gruzzoletto più consistente sarebbe stato quello rinveniente della vendita degli spazi da cui si sperava di ricavare una somma complessiva pari a 192,457 euro. Numeri ben diversi rispetto ai reali 126.000 euro incassati.
E non è tutto. Dubbi sorgono rispetto ai 52.000 euro di costi sostenuti per l'organizzazione di eventi culturali se proprio Palazzo di città nel 2018 ha affidato a terzi l'organizzazione degli stessi, ribattezzati Fiera Off, ponendo a base d'asta "solo" 36.000 euro. Eventi affidati alla società barese Bass Culture per un totale di 34.500 euro. Come e a favore di chi siano stati spesi gli altri 14.000 euro non è dato saperlo.
Unanime il coro dei commenti politici che boccia l'edizione fieristica 2018 di cui non è dato sapere con esattezza né il numero reale degli espositori né tanto meno quello dei visitatori.
Raccolti i commenti delle opposizioni non resta che attendere spiegazioni dal Comune.
I dati sono stati comunicati dal consigliere Ezio Simone.
Antonella Testini