Politica
Fiera, le speranze riposte nella nuova edizione
I consiglieri Simone e Lovero pungolano l’amministrazione
Gravina - martedì 26 febbraio 2019
17.08
In attesa delle certezze per cui occorrerà aspettare il prossimo mese di aprile, i consiglieri Ignazio Lovero e Ezio Simone si aggrappano alla speranza. "La speranza che la fiera smetta di essere un mercato e che riacquisti la propria antica identità agricola e zootecnica", sostengono.
Del resto se il flop 2018 è stato imputabile secondo sindaco e maggioranza "al poco tempo a disposizione dell'organizzazione a causa dei ricorsi che avevano mandato temporaneamente a casa l'amministrazione" per l'edizione 2019 non ci sono nubi all'orizzonte che farebbero presagire l'ennesimo disastro. "Ci auguriamo - scrivono i due consiglieri di opposizione - che il bilancio della fiera torni ad essere attivo. È il minimo che si possa chiedere per una delle fiere più antiche d'Europa".
L'auspicio è che in tempi brevi vengano affidate le gare per l'organizzazione e la gestione dell'evento fieristico "individuando soggetti con i quali gli eventuali espositori dovranno interloquire per avere informazioni e chiarire dubbi e che non si improvvisino scelte insensate, come avvenuto lo scorso anno con lo spostamento delle bancarelle esterne in via Spinazzola (nei pressi del Crocifisso), zona a nostro parere non idonea, per ragioni di sicurezza, allo svolgimento di tali attività". Insomma la speranza di vedere una campionaria ben organizzata che meriti il titolo di "regionale" e che non faccia rimpiangere i mercatini di quartiere.
L'aspettativa che la Fiera San Giorgio sia davvero un volano per l'economia gravinese, quanto meno vetrina per le tante eccellenze del paese e che la brutta pagina scritta nel 2018 sia solo un lontano ricordo.
E a proposito dell'edizione scorsa i due consiglieri Lovero e Simone annunciano una nuova richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli delle spese per l'edizione dello scorso anno insoddisfatti dal "pseudo documento che avrebbe dovuto illustrare la dettagliata rendicontazione della 724esima edizione della Fiera San Giorgio e, invece, altro non è che un mero prospetto dal quale si evince solamente, con grande dispiacere, che la manifestazione è costata circa 280mila euro e che le entrate ammontano a 196mila euro".
Un prospetto che nulla spiega sulla reale gestione del denaro pubblico e da cui si evince che "53mila euro, sono stati elargiti alle associazioni culturali per l'organizzazione degli eventi senza nessuna informazione specifica relativa al nome di ognuna delle associazioni ed ai contributi versati in favore di ognuna di esse, né sui nomi degli eventi organizzati".
"Disgustati e, nello stesso tempo, scherniti da questo documento, ci rivolgeremo agli organi competenti affinché approfondiscano la questione, facciano chiarezza, ed accertino eventuali responsabilità" concludono i due consiglieri.
Del resto se il flop 2018 è stato imputabile secondo sindaco e maggioranza "al poco tempo a disposizione dell'organizzazione a causa dei ricorsi che avevano mandato temporaneamente a casa l'amministrazione" per l'edizione 2019 non ci sono nubi all'orizzonte che farebbero presagire l'ennesimo disastro. "Ci auguriamo - scrivono i due consiglieri di opposizione - che il bilancio della fiera torni ad essere attivo. È il minimo che si possa chiedere per una delle fiere più antiche d'Europa".
L'auspicio è che in tempi brevi vengano affidate le gare per l'organizzazione e la gestione dell'evento fieristico "individuando soggetti con i quali gli eventuali espositori dovranno interloquire per avere informazioni e chiarire dubbi e che non si improvvisino scelte insensate, come avvenuto lo scorso anno con lo spostamento delle bancarelle esterne in via Spinazzola (nei pressi del Crocifisso), zona a nostro parere non idonea, per ragioni di sicurezza, allo svolgimento di tali attività". Insomma la speranza di vedere una campionaria ben organizzata che meriti il titolo di "regionale" e che non faccia rimpiangere i mercatini di quartiere.
L'aspettativa che la Fiera San Giorgio sia davvero un volano per l'economia gravinese, quanto meno vetrina per le tante eccellenze del paese e che la brutta pagina scritta nel 2018 sia solo un lontano ricordo.
E a proposito dell'edizione scorsa i due consiglieri Lovero e Simone annunciano una nuova richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli delle spese per l'edizione dello scorso anno insoddisfatti dal "pseudo documento che avrebbe dovuto illustrare la dettagliata rendicontazione della 724esima edizione della Fiera San Giorgio e, invece, altro non è che un mero prospetto dal quale si evince solamente, con grande dispiacere, che la manifestazione è costata circa 280mila euro e che le entrate ammontano a 196mila euro".
Un prospetto che nulla spiega sulla reale gestione del denaro pubblico e da cui si evince che "53mila euro, sono stati elargiti alle associazioni culturali per l'organizzazione degli eventi senza nessuna informazione specifica relativa al nome di ognuna delle associazioni ed ai contributi versati in favore di ognuna di esse, né sui nomi degli eventi organizzati".
"Disgustati e, nello stesso tempo, scherniti da questo documento, ci rivolgeremo agli organi competenti affinché approfondiscano la questione, facciano chiarezza, ed accertino eventuali responsabilità" concludono i due consiglieri.