Politica
Fiera, Valente faccia il mea culpa e dica tutta la verità
Mimmo Romita attacca sindaco e maggioranza sull’organizzazione della campionaria
Gravina - sabato 28 aprile 2018
19.22
"Da qualche tempo il Sindaco Valente, campione di vittimismo, ha imparato a memoria un copione, che gli consente di dare la colpa per ogni cosa che non va: al ricorso e ai 2 mesi di commissariamento del comune".
E invece secondo Mimmo Romita, ex candidato sindaco e capo dell'opposizione consiliare, Valente dovrebbe assumersi le proprie responsabilità in qualità di primo cittadino innanzitutto per aver, insieme all'intera giunta comunale, ritirato il bando per l'allestimento delle strutture approvato lo scorso gennaio dal Commissario prefettizio. Un bando ritirato nel mese di marzo dalla giunta comunale appena rientrata in carica e sostituito con il quello che ha permesso l'affidamento dell'organizzazione della fiera solo i primi giorni di aprile.
Altra nota dolente per Romita riguarda gli eventi del cosiddetto Fiera Off "organizzati e pubblicizzati in modo pessimo".
"Due esempi su tutti – scrive Romita - il concerto di Serena Brancale di sabato scorso con un pubblico di 30 persone e il concerto di Tony Esposito pubblicizzato come gratuito all'interno dell'area fiera. Peccato che alle ore 21 i cancelli del quartiere fieristico sono stati chiusi non dando la possibilità a molti cittadini, compreso il sottoscritto, di assistere al concerto".
"La fiera ha bisogno di sei mesi di lavoro per essere organizzata non di tre o quattro settimane" sottolinea il consigliere che annuncia l'imminente "richiesta di tutti gli atti per capire cosa non ha funzionato, ad iniziare dal bando per gli allestimenti, il bando degli spettacoli, il bilancio complessivo dell'evento e tutti i provvedimenti che hanno riguardato la 724esima edizione della Fiera San Giorgio, per la quale quest'anno sono stati impegnati ben oltre 350.000 euro di soldi pubblici".
In coda Romita sollecita l'approvazione dello Statuto per l'istituzione dell'Ente fiera elaborato nel 2011 e rimasto lettera morta.
"Si prenda quella bozza e si lavori ad eventuali miglioramenti, altrimenti continueremo a pensare che la fiera rappresenta il paravento di operazioni elettoralistiche".
"La gente – conclude l'esponente di opposizione - è sufficientemente intelligente per capisce cosa accade già guardando i volti di quei soggetti che in questi giorni stanno presidiando militarmente il quartiere fieristico. Le opposizioni, nei prossimi giorni, Per il rispetto dei gravinesi faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per appurare come sono andati i fatti".
Parole a cui fanno eco le considerazioni di Leo Vicino di Fratelli d'Italia per cui l'edizione 2018 è un disastro: "Spazi espositivi vuoti, riempiti con giochi per i bambini, scarsissima presenza di aziende legate al mondo dell'agricoltura come i venditori di trattori e mezzi agricoli in generale, assenza di aziende tecnologiche e innovative, pochissimo artigianato. Anche quest'anno, sempre per coerenza, l'evento è stato organizzato all'ultimo minuto senza una prospettiva e senza una visione, leggeremo le carte dell'affidamento e verificheremo se tutto è stato fatto come al loro solito modo".
Parole pesanti a cui qualcuno, prima o poi, dovrà fornire le giuste spiegazioni.
E invece secondo Mimmo Romita, ex candidato sindaco e capo dell'opposizione consiliare, Valente dovrebbe assumersi le proprie responsabilità in qualità di primo cittadino innanzitutto per aver, insieme all'intera giunta comunale, ritirato il bando per l'allestimento delle strutture approvato lo scorso gennaio dal Commissario prefettizio. Un bando ritirato nel mese di marzo dalla giunta comunale appena rientrata in carica e sostituito con il quello che ha permesso l'affidamento dell'organizzazione della fiera solo i primi giorni di aprile.
Altra nota dolente per Romita riguarda gli eventi del cosiddetto Fiera Off "organizzati e pubblicizzati in modo pessimo".
"Due esempi su tutti – scrive Romita - il concerto di Serena Brancale di sabato scorso con un pubblico di 30 persone e il concerto di Tony Esposito pubblicizzato come gratuito all'interno dell'area fiera. Peccato che alle ore 21 i cancelli del quartiere fieristico sono stati chiusi non dando la possibilità a molti cittadini, compreso il sottoscritto, di assistere al concerto".
"La fiera ha bisogno di sei mesi di lavoro per essere organizzata non di tre o quattro settimane" sottolinea il consigliere che annuncia l'imminente "richiesta di tutti gli atti per capire cosa non ha funzionato, ad iniziare dal bando per gli allestimenti, il bando degli spettacoli, il bilancio complessivo dell'evento e tutti i provvedimenti che hanno riguardato la 724esima edizione della Fiera San Giorgio, per la quale quest'anno sono stati impegnati ben oltre 350.000 euro di soldi pubblici".
In coda Romita sollecita l'approvazione dello Statuto per l'istituzione dell'Ente fiera elaborato nel 2011 e rimasto lettera morta.
"Si prenda quella bozza e si lavori ad eventuali miglioramenti, altrimenti continueremo a pensare che la fiera rappresenta il paravento di operazioni elettoralistiche".
"La gente – conclude l'esponente di opposizione - è sufficientemente intelligente per capisce cosa accade già guardando i volti di quei soggetti che in questi giorni stanno presidiando militarmente il quartiere fieristico. Le opposizioni, nei prossimi giorni, Per il rispetto dei gravinesi faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per appurare come sono andati i fatti".
Parole a cui fanno eco le considerazioni di Leo Vicino di Fratelli d'Italia per cui l'edizione 2018 è un disastro: "Spazi espositivi vuoti, riempiti con giochi per i bambini, scarsissima presenza di aziende legate al mondo dell'agricoltura come i venditori di trattori e mezzi agricoli in generale, assenza di aziende tecnologiche e innovative, pochissimo artigianato. Anche quest'anno, sempre per coerenza, l'evento è stato organizzato all'ultimo minuto senza una prospettiva e senza una visione, leggeremo le carte dell'affidamento e verificheremo se tutto è stato fatto come al loro solito modo".
Parole pesanti a cui qualcuno, prima o poi, dovrà fornire le giuste spiegazioni.