Territorio
Figuraccia: Gravina perde il Gal
Fallito l'assalto al cda, i gravinesi restano fuori dal direttivo. Il presidente Di Tullio: "Una pazzia".
Gravina - mercoledì 22 maggio 2013
09.00
"Una pazzia".
Così il presidente uscente del Gal Murgia Più, Nicola Di Tullio, definisce la mossa della compagine gravinese alle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Gal.
Per la serie "chi troppo vuole nulla stringe": poche settimane fa, durante la presentazione delle liste per l'elezione del consiglio di amministrazione del Gruppo d'azione locale, l'intera compagine gravinese, pubblica e privata, avrebbe deciso di confluire in un'unica lista elettorale "con la speranza di fare asso piglia tutto durante l'elezione delle nuove cariche", chiosa Di Tullio, confermando con le sue parole le finalità dell'iniziativa. Ma qualcosa sarebbe andato storto e la lista tutta giallo blu appoggiata dai rappresentanti della Camera di Commercio, sempre stando al racconto di Di Tullio, sarebbe stata snobbata dagli altri comuni, criticata da alcuni gravinesi e alla fine ritirata dalla competizione senza dare troppe spiegazioni e "senza rendere noti i nomi delle persone che la componevano. Certo, se fossero riusciti nel loro intento - aggiunge il presidente - avrebbero fatto il colpaccio, nel senso che l'hanno pensata bene ma poi il gioco non è riuscito".
Risultato? Eletto il nuovo cda, tra i nomi non compare nemmeno un gravinese e nemmeno quello del sindaco Alesio Valente. I soci del gruppo di azione locale della Murgia, infatti, hanno eletto per la parte pubblica praticamente tutti i sindaci degli altri paesi: Nicola Di Tullio, sindaco di Spinazzola; Mario Gennaro Superbo (Minervino), Ignazio Di Mauro (Poggiorsini), Ernesto La Selva (Canosa) e infine Vito Nicola Ottombrini, sindaco di Ruvo. Per la parte privata invece il cda sarà composto da Francesco Guglielmi, Nicola Cantatore, Francesco Cantò, Michele Roccotelli, Luigi Triggiani e Francesco Caruso.
Dalla sede del Gal, forse per stemperare le polemiche, sottolineano a più riprese che gli eletti "non hanno ancora accettato ufficialmente l'incarico" e che quindi non è detto che il consiglio di amministrazione, prossimo all'insediamento in vista dell'elezione del presidente, sarà composto da tutti i nomi sopra indicati. Ma per Gravina resta la certezza: il Comune che vantava solo pochi giorni fa un vice presidente (nella persona del vice sindaco Gino Lorusso) e due consiglieri (lo stesso sindaco Alesio Valente insieme a Michele Raguso), ora non avrà più voce in capitolo.
Nell'attesa di conoscere la verità dei fatti secondo Palazzo di città, non resta che darsi l'arrivederci al 2016. Chissà che, ritentando, non saremo più fortunati.
Così il presidente uscente del Gal Murgia Più, Nicola Di Tullio, definisce la mossa della compagine gravinese alle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Gal.
Per la serie "chi troppo vuole nulla stringe": poche settimane fa, durante la presentazione delle liste per l'elezione del consiglio di amministrazione del Gruppo d'azione locale, l'intera compagine gravinese, pubblica e privata, avrebbe deciso di confluire in un'unica lista elettorale "con la speranza di fare asso piglia tutto durante l'elezione delle nuove cariche", chiosa Di Tullio, confermando con le sue parole le finalità dell'iniziativa. Ma qualcosa sarebbe andato storto e la lista tutta giallo blu appoggiata dai rappresentanti della Camera di Commercio, sempre stando al racconto di Di Tullio, sarebbe stata snobbata dagli altri comuni, criticata da alcuni gravinesi e alla fine ritirata dalla competizione senza dare troppe spiegazioni e "senza rendere noti i nomi delle persone che la componevano. Certo, se fossero riusciti nel loro intento - aggiunge il presidente - avrebbero fatto il colpaccio, nel senso che l'hanno pensata bene ma poi il gioco non è riuscito".
Risultato? Eletto il nuovo cda, tra i nomi non compare nemmeno un gravinese e nemmeno quello del sindaco Alesio Valente. I soci del gruppo di azione locale della Murgia, infatti, hanno eletto per la parte pubblica praticamente tutti i sindaci degli altri paesi: Nicola Di Tullio, sindaco di Spinazzola; Mario Gennaro Superbo (Minervino), Ignazio Di Mauro (Poggiorsini), Ernesto La Selva (Canosa) e infine Vito Nicola Ottombrini, sindaco di Ruvo. Per la parte privata invece il cda sarà composto da Francesco Guglielmi, Nicola Cantatore, Francesco Cantò, Michele Roccotelli, Luigi Triggiani e Francesco Caruso.
Dalla sede del Gal, forse per stemperare le polemiche, sottolineano a più riprese che gli eletti "non hanno ancora accettato ufficialmente l'incarico" e che quindi non è detto che il consiglio di amministrazione, prossimo all'insediamento in vista dell'elezione del presidente, sarà composto da tutti i nomi sopra indicati. Ma per Gravina resta la certezza: il Comune che vantava solo pochi giorni fa un vice presidente (nella persona del vice sindaco Gino Lorusso) e due consiglieri (lo stesso sindaco Alesio Valente insieme a Michele Raguso), ora non avrà più voce in capitolo.
Nell'attesa di conoscere la verità dei fatti secondo Palazzo di città, non resta che darsi l'arrivederci al 2016. Chissà che, ritentando, non saremo più fortunati.