La città
Fondi per la prevenzione rischio sismico, c’è anche Gravina
La Regione Puglia attende le proposte per gli interventi. Esclusi dal contributo gli edifici scolastici
Gravina - lunedì 21 marzo 2011
11.29
L'assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile della Regione Puglia Fabiano Amati ha scritto una lettera ai Vescovi, ai Direttori generali delle Asl, ai Presidenti delle Province e ai Sindaci dei Comuni delle Province di Foggia, BAT, Bari e Taranto - che rientrano fra i destinatari dei fondi per la prevenzione del rischio sismico - per chiedere di presentare, entro il 21 aprile prossimo, un elenco di proposte di priorità per gli interventi sugli edifici che presentano le caratteristiche indicate dall'OPCM (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri), che ne disciplina i contributi.
Lo stesso ordinamento, pubblicato lo scorso febbraio, affida alle Regioni, sentiti i Comuni interessati, la predisposizione dei programmi per la realizzazione degli interventi, l'individuazione degli stessi, nonché le modalità e i tempi di attuazione. Con la deliberazione di Giunta regionale n. 153 del 2 marzo 2004 si individuavano le zone sismiche del territorio pugliese e le tipologie di opere e di edifici strategici e rilevanti. Inoltre, veniva approvato il programma temporale e le indicazioni per le verifiche tecniche da effettuarsi sugli stessi. La Delibera è consultabile sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 33 del 18 marzo 2004 (in allegato).
Il territorio italiano è stato suddiviso, in base alla pericolosità sismica, in quattro zone, nelle quali devono essere applicate delle speciali norme tecniche con livelli di protezione crescenti per le costruzioni (norme antisismiche). La zona più pericolosa è la numero 1, dove in passato si sono avuti danni gravissimi a causa di forti terremoti. Tutti i comuni italiani ricadono in una delle quattro zone sismiche. Gravina ricade nella zona numero 3, cioè a bassa sismicità. Compito della Regione è stato quello di individuare e di classificare, in ambito regionale, i singoli Comuni in una delle quattro zone.
«Alla luce dell'esiguità dei fondi disponibili per l'anno 2010 - si legge in una nota della Regione - le risorse saranno destinate agli interventi strutturali di rafforzamento locale, di miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità, durante gli eventi sismici, assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile e degli edifici e delle opere che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un collasso».
Questa specifica tipologia di interventi dovrà essere eseguita esclusivamente nel territorio degli 84 comuni pugliesi ricadenti nelle Province di Foggia, BAT, Bari e Taranto, selezionati in base a precisi calcoli dei parametri di pericolosità sismica. Fra gli 84 Comuni interessati c'è anche Gravina.
Dal contributo saranno esclusi gli edifici scolastici, ad eccezione degli edifici che nei piani di emergenza di protezione civile ospitano funzioni strategiche e gli edifici oggetto di interventi strutturali, poiché destinatari di altri contributi pubblici.
Lo stesso ordinamento, pubblicato lo scorso febbraio, affida alle Regioni, sentiti i Comuni interessati, la predisposizione dei programmi per la realizzazione degli interventi, l'individuazione degli stessi, nonché le modalità e i tempi di attuazione. Con la deliberazione di Giunta regionale n. 153 del 2 marzo 2004 si individuavano le zone sismiche del territorio pugliese e le tipologie di opere e di edifici strategici e rilevanti. Inoltre, veniva approvato il programma temporale e le indicazioni per le verifiche tecniche da effettuarsi sugli stessi. La Delibera è consultabile sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 33 del 18 marzo 2004 (in allegato).
Il territorio italiano è stato suddiviso, in base alla pericolosità sismica, in quattro zone, nelle quali devono essere applicate delle speciali norme tecniche con livelli di protezione crescenti per le costruzioni (norme antisismiche). La zona più pericolosa è la numero 1, dove in passato si sono avuti danni gravissimi a causa di forti terremoti. Tutti i comuni italiani ricadono in una delle quattro zone sismiche. Gravina ricade nella zona numero 3, cioè a bassa sismicità. Compito della Regione è stato quello di individuare e di classificare, in ambito regionale, i singoli Comuni in una delle quattro zone.
«Alla luce dell'esiguità dei fondi disponibili per l'anno 2010 - si legge in una nota della Regione - le risorse saranno destinate agli interventi strutturali di rafforzamento locale, di miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità, durante gli eventi sismici, assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile e degli edifici e delle opere che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un collasso».
Questa specifica tipologia di interventi dovrà essere eseguita esclusivamente nel territorio degli 84 comuni pugliesi ricadenti nelle Province di Foggia, BAT, Bari e Taranto, selezionati in base a precisi calcoli dei parametri di pericolosità sismica. Fra gli 84 Comuni interessati c'è anche Gravina.
Dal contributo saranno esclusi gli edifici scolastici, ad eccezione degli edifici che nei piani di emergenza di protezione civile ospitano funzioni strategiche e gli edifici oggetto di interventi strutturali, poiché destinatari di altri contributi pubblici.