Territorio
Forum del Grano rinviato al 12 maggio
i cerealicoltori della Murgia uniti per chiedere maggiori tutele
Gravina - venerdì 5 maggio 2017
E' stato posticipato al prossimo fine settimana l'appuntamento con il Forum del Grano.
La due giorni in difesa del grano e dell'agricoltura locale organizzato dal Movimento riscatto per il 5 e il 6 maggio è rinviato al 12 e il 13 maggio e durante il quale sarà approvata una mozione dal titolo significativo "Crisi del grano: c'è poco da protestare e molto per cui impegnarsi e lottare".
"Con questo titolo" spiega Gianni Fabbris coordinatore del Forum in Difesa del Grano "il movimento dei cerealicoltori sorto negli ultimi due anni nell'area fra la Puglia e la Basilicata ed estesosi in diverse altre regioni italiane a vocazione cerealicola, lancia un messaggio chiaro e forte: l'intreccio della crisi economica dei cerealicoltori, quella sociale e ambientale dei territori e delle comunità cerealicole e quella di sicurezza alimentare per tutti i cittadini è il prodotto di un modello di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo del grano che sta fallendo ogni giorno di più. Le responsabilità di questa crisi sono diffuse e larghe e stanno nelle scelte di un modello agroalimentare che condanna l'Italia a trasformarsi da luogo della produzione agricola a piattaforma commerciale agroalimentare dove il Made in Italy diventa troppo spesso il tappeto sotto cui nascondere la spazzatura con marchi speculativi che fanno sempre più a meno della nostra materia prima giovandosi, al contrario, del vantaggio competitivo della storia millenaria del lavoro della terra e delle culture culinarie popolari. Diverse sono le responsabilità per questa crisi del grano come di tutta la nostra agricoltura. Fra queste certamente quelle della politica che ha spinto la trasformazione con regole e leggi che rafforzano la speculazione e l'abbandono della terra, quelle delle istituzioni incapaci di attuare processi positivi e garantire controlli che pure le norme ancora in parte consentono, quelle dei diversi soggetti della filiera (sementieri, trasformatori, commercianti) troppo spesso attenti alle dinamiche speculative e finanziarie piuttosto che alla qualità ed alla sicurezza dei processi, quelle di una ricerca sempre meno indipendente e sensibile ai finanziamenti interessati dell'industria. A questo quadro di responsabilità non sfuggono quelle degli agricoltori e dei consumatori che devono tornare ad assumere piena consapevolezza di quanto sia importante la qualità delle nostre produzioni, la grande responsabilità del modo in cui produciamo e la necessità di essere pienamente informati per scegliere cosa e come consumare".
Si legge nei documenti preparatori del forum: "Di fronte a questa crisi non serve semplicemente la protesta contro questo o quello e non basta indicare e denunciare semplicisticamente il nemico in uno scaricabarile continuo di responsabilità. Ai cittadini non si può solo (ed a volte irresponsabilmente) gridare la denuncia, serve indicare le alternative e le soluzioni. In una fase in cui (ormai) è sufficientemente chiaro ai cittadini quali sono i rischi per la sicurezza alimentare e per l'abbandono della terra, il movimento degli agricoltori che resiste alla crisi ha per primo la responsabilità grande di passare dalla denuncia alla proposta".
Il Movimento Riscatto, che per primo e con forza il 4 febbraio 2016 ha denunciato la natura della crisi, con il Forum per la Difesa del Grano del 2017 è impegnato a lavorare proprio per indicare, offrire e organizzare le alternative assumendo la responsabilità che compete agli agricoltori e chiamando all'alleanza quanti (ricercatori, consumatori, trasformatori, commercianti, cittadini, ecc..) vorranno.
Con la due giorni di mobilitazione fra il 12 e il 13 maggio, il Movimento Riscatto e la Rete dei Municipi Rurali fissano 4 obiettivi: scrivere e sottoscrivere un documento su cui stringere l'alleanza con dieci principi etici su come si produce, si trasforma, si commercializza e si consuma il grano (la "Carta in Difesa del Grano"), dare vita ad una rete di progetti e iniziative comuni in difesa del grano con la Rete dei Municipi Rurali, costruire un pacchetto di proposte e richieste alla "politica" (Europea, Nazionale e regionale) su cui alzare il livello della mobilitazione e della vertenza nei prossimi mesi per avere controlli e regole trasparenti e non speculative che garantiscano il reddito ai produttori e il diritto ad un cibo sano ed a prezzi giusti per i consumatori, avviare una campagna di informazione e controinformazione nazionale sul grano che renda consapevoli i cittadini e offra loro strumenti per poter scegliere oltre la semplice denuncia e le campagne confuse e terroristiche.
La due giorni in difesa del grano e dell'agricoltura locale organizzato dal Movimento riscatto per il 5 e il 6 maggio è rinviato al 12 e il 13 maggio e durante il quale sarà approvata una mozione dal titolo significativo "Crisi del grano: c'è poco da protestare e molto per cui impegnarsi e lottare".
"Con questo titolo" spiega Gianni Fabbris coordinatore del Forum in Difesa del Grano "il movimento dei cerealicoltori sorto negli ultimi due anni nell'area fra la Puglia e la Basilicata ed estesosi in diverse altre regioni italiane a vocazione cerealicola, lancia un messaggio chiaro e forte: l'intreccio della crisi economica dei cerealicoltori, quella sociale e ambientale dei territori e delle comunità cerealicole e quella di sicurezza alimentare per tutti i cittadini è il prodotto di un modello di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo del grano che sta fallendo ogni giorno di più. Le responsabilità di questa crisi sono diffuse e larghe e stanno nelle scelte di un modello agroalimentare che condanna l'Italia a trasformarsi da luogo della produzione agricola a piattaforma commerciale agroalimentare dove il Made in Italy diventa troppo spesso il tappeto sotto cui nascondere la spazzatura con marchi speculativi che fanno sempre più a meno della nostra materia prima giovandosi, al contrario, del vantaggio competitivo della storia millenaria del lavoro della terra e delle culture culinarie popolari. Diverse sono le responsabilità per questa crisi del grano come di tutta la nostra agricoltura. Fra queste certamente quelle della politica che ha spinto la trasformazione con regole e leggi che rafforzano la speculazione e l'abbandono della terra, quelle delle istituzioni incapaci di attuare processi positivi e garantire controlli che pure le norme ancora in parte consentono, quelle dei diversi soggetti della filiera (sementieri, trasformatori, commercianti) troppo spesso attenti alle dinamiche speculative e finanziarie piuttosto che alla qualità ed alla sicurezza dei processi, quelle di una ricerca sempre meno indipendente e sensibile ai finanziamenti interessati dell'industria. A questo quadro di responsabilità non sfuggono quelle degli agricoltori e dei consumatori che devono tornare ad assumere piena consapevolezza di quanto sia importante la qualità delle nostre produzioni, la grande responsabilità del modo in cui produciamo e la necessità di essere pienamente informati per scegliere cosa e come consumare".
Si legge nei documenti preparatori del forum: "Di fronte a questa crisi non serve semplicemente la protesta contro questo o quello e non basta indicare e denunciare semplicisticamente il nemico in uno scaricabarile continuo di responsabilità. Ai cittadini non si può solo (ed a volte irresponsabilmente) gridare la denuncia, serve indicare le alternative e le soluzioni. In una fase in cui (ormai) è sufficientemente chiaro ai cittadini quali sono i rischi per la sicurezza alimentare e per l'abbandono della terra, il movimento degli agricoltori che resiste alla crisi ha per primo la responsabilità grande di passare dalla denuncia alla proposta".
Il Movimento Riscatto, che per primo e con forza il 4 febbraio 2016 ha denunciato la natura della crisi, con il Forum per la Difesa del Grano del 2017 è impegnato a lavorare proprio per indicare, offrire e organizzare le alternative assumendo la responsabilità che compete agli agricoltori e chiamando all'alleanza quanti (ricercatori, consumatori, trasformatori, commercianti, cittadini, ecc..) vorranno.
Con la due giorni di mobilitazione fra il 12 e il 13 maggio, il Movimento Riscatto e la Rete dei Municipi Rurali fissano 4 obiettivi: scrivere e sottoscrivere un documento su cui stringere l'alleanza con dieci principi etici su come si produce, si trasforma, si commercializza e si consuma il grano (la "Carta in Difesa del Grano"), dare vita ad una rete di progetti e iniziative comuni in difesa del grano con la Rete dei Municipi Rurali, costruire un pacchetto di proposte e richieste alla "politica" (Europea, Nazionale e regionale) su cui alzare il livello della mobilitazione e della vertenza nei prossimi mesi per avere controlli e regole trasparenti e non speculative che garantiscano il reddito ai produttori e il diritto ad un cibo sano ed a prezzi giusti per i consumatori, avviare una campagna di informazione e controinformazione nazionale sul grano che renda consapevoli i cittadini e offra loro strumenti per poter scegliere oltre la semplice denuncia e le campagne confuse e terroristiche.