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Fotografia su usura e gioco d’azzardo

Relazione della Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari

La Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari (ente del terzo settore) ha presentato il bilancio economico e delle attività del 2024. Le diocesi convenzionate con la Fondazione sono quelle di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Bari-Bitonto, Brindisi Ostuni, Castellaneta, Conversano, Molfetta, Nardò-Gallipoli, Oria, Otranto, Taranto, Trani e da esse arrivano le segnalazioni dei casi da esaminare.

L'attività della Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari si svolge prevalentemente in forza dell'art. 15 della L. 108/96 (indebitamento), per il quale lo Stato riconosce dei fondi con i quali, ove ne ricorrano le condizioni, vengono stipulati mutui/prestiti personali con Banche convenzionate per la sistemazione di debiti contratti da persone che non possono accedere al credito bancario. Questa attività ha lo scopo precipuo di evitare che i soggetti indebitati si rivolgano agli usurai, permettendo agli stessi di non subire conseguenze tragiche come, per esempio, la perdita della casa. L'attività della Fondazione è legata anche all'art. 14 della L. 108/96 (usura) con il quale lo Stato ha istituito un fondo al quale possono accedere direttamente soggetti provvisti di partita IVA (esclusi quindi i privati) che sono vittime del reato di usura e risultano parti offese nel relativo procedimento penale. In loro favore, dopo un lungo e gravoso iter, il fondo provvede all'erogazione di un mutuo a tasso zero di durata non superiore ai 10 anni.

L'intervento della Fondazione consiste nel prestare assistenza legale ai soggetti vittime di usura, nell'assisterli per tutto l'iter di cui sopra a partire dalla presentazione della domanda di accesso al Fondo tramite la Prefettura, la richiesta dei danni subiti e l'eventuale richiesta del mutuo. Per dare un segno tangibile di solidarietà agli usurati la Fondazione si costituisce parte civile nel processo penale.

Anche l'esercizio 2024 è stato segnato dagli effetti negativi della situazione nazionale ed internazionale segnata da forti crisi ed instabilità (finanziarie, economiche, geopolitiche). Viviamo un tempo in cui il rischio di cadere in povertà è molto alto; essere poveri in una società centrata sul benessere, sul consumo ossessivo, sul mercato e sulla finanza senza regole, significa vivere in una condizione di emarginazione sociale. Tale situazione rappresenta, in particolare per la criminalità organizzata che può contare su ingenti disponibilità di denaro da riciclare, l'occasione per insinuarsi nelle pieghe e nelle piaghe del disagio sociale, e da qui prende sempre più piede il fenomeno dell'usura. La Fondazione lamenta anche quest'anno che non ci sono state denunce contro gli usurai.

I dati forniti dalle Procure della Repubblica relativi alle denunce per le tipologie di reati contro il patrimonio ripresi dalla relazione del Presidente della Corte d'Appello in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario non sono incoraggianti. Nel distretto Bari-Foggia-Trani è leggermente aumentato il numero complessivo di quelle per estorsione (da n. 891 a n. 894), decisamente aumentato quello relativo al reato di truffa aggravata (da n. 268 a n. 622), mentre un andamento in calo si è registrato per il reato di usura (da n. 63 a n. 59, di cui solo 18 a Bari). Quanto al reato di usura, pertanto, si evidenzia un dato a segno meno anche per quest'anno. Significativa è un'indagine della Guardia di Finanza di Bari che ha portato all'arresto di 6 persone indagate a vario titolo per i reati di usura aggravata, estorsione e abusiva attività finanziaria. Grazie alle fondamentali dichiarazioni di un imprenditore è stata smantellata una "rete" di prestiti usurari concessi a favore di più soggetti nella zona tra Altamura e Gravina in Puglia. Indicativo è il caso di un imprenditore che avrebbe ricevuto un prestito di 120.000 euro ed è stato costretto a pagare interessi calcolati tra il 120% e il 2.000%.

L'azzardo non conosce crisi. Cresce soprattutto nell'online. Il numero sempre più crescente di persone che scommettono sulle piattaforme internet mette in allarme gli enti del terzo settore che si occupano delle dipendenze e della tutela dei soggetti più fragili. Il "volume d'affari" ha una crescita vertiginosa; secondo uno studio promosso da Federconsumatori e Cgil nel 2013 le giocate complessive ammontavano a 84 miliardi, nel 2022 erano di 136 miliardi e nel 2023 erano salite ancora a 150 miliardi. Nel 2024 sono destinate a salire. Si ricorda che 150 miliardi equivalgono all'89% della spesa alimentare degli italiani e sono più della spesa sanitaria che nel 2023 ammontava a 131,1 miliardi. Contrariamente a quanto si possa pensare si spende più al Sud che al Nord dove i redditi sono più alti. Tra i capoluoghi di regione in testa troviamo Palermo, seguita da Napoli e Bari.
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