Cronaca
Furti a ripetizione, la "banda della Bmw" è braccata
E' la stessa che ha colpito anche a Gravina? Indagini in corso
Gravina - giovedì 7 febbraio 2019
18.30
E' stata chiamata la "banda della Bmw". Un gruppo di malviventi molto attivo in provincia di Bari che agisce a bordo di Bmw rubate e mette a segno furti in varie città. Colpiscono di notte e prendono di mira attività commerciali, bar, tabaccherie, distributori di carburante.
E' presto per dire se sia un'unica banda, certamente la modalità di azione è molto simile. Non è da escludere che possa essere la banda che ha colpito anche a Gravina dove sono avvenuti furti in negozi. Due settimane fa è avvenuta una razzia di notte in alcuni esercizi della città e ci sono indagini in corso da parte dei Carabinieri per risalire agli artefici, è ancora presto per trarre delle conclusioni.
Questi malviventi, oltre all'utilizzo di auto tedesche, hanno anche una singolare "firma": per impedire l'inseguimento delle forze dell'ordine o della vigilanza notturna spesso gettano per terra dei chiodi o piazzano ostacoli sulla strada.
Nel frattempo il Comando provinciale dei Carabinieri sta braccando questa banda. Martedì è stato arrestato un pregiudicato albanese, intercettato a Capurso dove c'è stato anche un impatto violento tra l'auto dei fuggitivi e una pattuglia dell'Arma. In questo caso due Carabinieri sono rimasti feriti.
E dopo questo risultato, ecco subito un altro. A Bitonto, in un capannone industriale in parziale stato di abbandono, sulla s.p. 231, i Carabinieri hanno scoperto un deposito di auto rubate da utilizzare per il compimento di azioni delittuose. Si tratta di una Fiat Panda, rubata a Modugno il 4 febbraio, una Bmw X3 3.0 con targa contraffatta, derubata a Rutigliano il 12 novembre scorso ed una Bmw serie 5 SW con targa modificata, rubata a Modugno il 19 dicembre scorso.
All'interno delle due Bmw, presumibilmente utilizzate dai malfattori per compiere reati contro il patrimonio, sono state rinvenute decine di utensili vario tipo per effrazione e scasso, due picconi, un'ascia, tre estintori, chiodi a tre punte, bende per il traino di autovetture, parti di gettoniere slot machine e due portacellulari.
Le indagini proseguono. E si spera di stringere il cerchio quanto prima sull'intero gruppo malavitoso che è diventato il tormento della provincia di Bari.
(Foto di Archivio)
E' presto per dire se sia un'unica banda, certamente la modalità di azione è molto simile. Non è da escludere che possa essere la banda che ha colpito anche a Gravina dove sono avvenuti furti in negozi. Due settimane fa è avvenuta una razzia di notte in alcuni esercizi della città e ci sono indagini in corso da parte dei Carabinieri per risalire agli artefici, è ancora presto per trarre delle conclusioni.
Questi malviventi, oltre all'utilizzo di auto tedesche, hanno anche una singolare "firma": per impedire l'inseguimento delle forze dell'ordine o della vigilanza notturna spesso gettano per terra dei chiodi o piazzano ostacoli sulla strada.
Nel frattempo il Comando provinciale dei Carabinieri sta braccando questa banda. Martedì è stato arrestato un pregiudicato albanese, intercettato a Capurso dove c'è stato anche un impatto violento tra l'auto dei fuggitivi e una pattuglia dell'Arma. In questo caso due Carabinieri sono rimasti feriti.
E dopo questo risultato, ecco subito un altro. A Bitonto, in un capannone industriale in parziale stato di abbandono, sulla s.p. 231, i Carabinieri hanno scoperto un deposito di auto rubate da utilizzare per il compimento di azioni delittuose. Si tratta di una Fiat Panda, rubata a Modugno il 4 febbraio, una Bmw X3 3.0 con targa contraffatta, derubata a Rutigliano il 12 novembre scorso ed una Bmw serie 5 SW con targa modificata, rubata a Modugno il 19 dicembre scorso.
All'interno delle due Bmw, presumibilmente utilizzate dai malfattori per compiere reati contro il patrimonio, sono state rinvenute decine di utensili vario tipo per effrazione e scasso, due picconi, un'ascia, tre estintori, chiodi a tre punte, bende per il traino di autovetture, parti di gettoniere slot machine e due portacellulari.
Le indagini proseguono. E si spera di stringere il cerchio quanto prima sull'intero gruppo malavitoso che è diventato il tormento della provincia di Bari.
(Foto di Archivio)