Cronaca
Furti della banda della Bmw, sequestro di beni a un indagato
Anche Gravina tra le città colpite dai ladri
Gravina - venerdì 22 aprile 2022
12.00
La Guardia di finanza di Bari ha eseguito un sequestro di beni di circa 600mila euro, su disposizione del Tribunale, nei confronti di un uomo di origini albanesi, residente a Cassano delle Murge. L'uomo è accusato di aver fatto parte di una banda che ha commesso svariati furti, anche a Gravina.
L'indagine è stata svolta con il coordinamento della Procura di Bari. Ferma restando la presunzione d'innocenza sino a sentenza definitiva, nell'impianto accusatorio l'uomo è ritenuto responsabile di attività estorsive avvenute nell'ottobre 2016 e di una serie di reati contro il patrimonio compiuti tra il settembre 2018 e il febbraio 2019, dalla cosiddetta "banda della Bmw". La banda, composta da 4 o 5 persone, ha commesso ben 22 furti in danno di esercizi aperti al pubblico (bar, stazioni di servizio, negozi di telefonia, pizzerie, banche e uffici postali) attivi in diversi centri della Città Metropolitana di Bari (Santeramo in Colle, Casamassima, Gioia del Colle, Noicattaro, Gravina in Puglia, Castellana Grotte, Toritto, Adelfia, Acquaviva delle Fonti, Valenzano, Conversano, Cassano delle Murge e Bitonto) e delle provincie di Potenza, Matera e Taranto.
I furti sarebbero stati commessi adottando un "modus operandi" ben collaudato: 4 o 5 sodali con il volto coperto, utilizzando diverse autovetture rubate o riciclate, di notte colpivano l'obiettivo; forzando aperture o saracinesche, si impossessavano dei soldi o della merce, nascondendo poi i mezzi di trasporto e la refurtiva in capannoni ubicati a Bitonto, Santeramo in Colle e Cassano delle Murge.
Sul conto dell'indagato, già sottoposto nel 2020 a fermo di indiziato di delitto, sono stati svolti accertamenti patrimoniali dai quali è emersa la sproporzione tra beni posseduti (anche tramite familiari) e redditi dichiarati. Da ciò si desume una presunta origine illecita di tali beni. Per questa ragione il Tribunale ha accolto la misura del sequestro, eseguita a Cassano con i sigilli a due appartamenti con relativi garage e disponibilità finanziarie.
L'indagine è stata svolta con il coordinamento della Procura di Bari. Ferma restando la presunzione d'innocenza sino a sentenza definitiva, nell'impianto accusatorio l'uomo è ritenuto responsabile di attività estorsive avvenute nell'ottobre 2016 e di una serie di reati contro il patrimonio compiuti tra il settembre 2018 e il febbraio 2019, dalla cosiddetta "banda della Bmw". La banda, composta da 4 o 5 persone, ha commesso ben 22 furti in danno di esercizi aperti al pubblico (bar, stazioni di servizio, negozi di telefonia, pizzerie, banche e uffici postali) attivi in diversi centri della Città Metropolitana di Bari (Santeramo in Colle, Casamassima, Gioia del Colle, Noicattaro, Gravina in Puglia, Castellana Grotte, Toritto, Adelfia, Acquaviva delle Fonti, Valenzano, Conversano, Cassano delle Murge e Bitonto) e delle provincie di Potenza, Matera e Taranto.
I furti sarebbero stati commessi adottando un "modus operandi" ben collaudato: 4 o 5 sodali con il volto coperto, utilizzando diverse autovetture rubate o riciclate, di notte colpivano l'obiettivo; forzando aperture o saracinesche, si impossessavano dei soldi o della merce, nascondendo poi i mezzi di trasporto e la refurtiva in capannoni ubicati a Bitonto, Santeramo in Colle e Cassano delle Murge.
Sul conto dell'indagato, già sottoposto nel 2020 a fermo di indiziato di delitto, sono stati svolti accertamenti patrimoniali dai quali è emersa la sproporzione tra beni posseduti (anche tramite familiari) e redditi dichiarati. Da ciò si desume una presunta origine illecita di tali beni. Per questa ragione il Tribunale ha accolto la misura del sequestro, eseguita a Cassano con i sigilli a due appartamenti con relativi garage e disponibilità finanziarie.