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Cronaca

Furto in gioielleria: due donne in manette

Cade l'alibi: torna in carcere la coppia accusata del colpo. Arrestate dalla Polizia dopo nuove indagini.

Per quel colpo consumato nel febbraio del 2012, dietro le sbarre c'erano già finite per un paio di settimane lo scorso ottobre. Poi i loro difensori avevano tirato fuori il certificato di una visita medica effettuato lo stesso giorno, ma a distanza di centinaia di chilometri di distanza da Gravina e dalla gioielleria presa di mira, e le accuse erano cadute. Sei mesi dopo, però, l'alibi di ferro s'è arrugginito e le porte della galera sono tornate a spalancarsi.

Nella giornata di ieri gli agenti del Commissariato di Gravina, in collaborazione coi loro colleghi salernitani, hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare a Silvana Marotta, di 40 anni, e Inna Akimova, trentasettenne di nazionalità russa. Le due donne, entrambe residenti ad Agropoli, nel salernitano, sono sospettate d'essere le autrici di un furto in una gioielleria del centro storico. Reato per il quale erano state già tratte in arresto, prima di riacquistare la libertà ora nuovamente perduta.

La storia comincia agli inizi del 2012: secondo la Procura di Bari, che coordina le indagini, la coppia tutta al femminile entra in gioielleria del centro storico. Riserva attenzione ad alcuni monili, che paga in contanti per una spesa di poche centinaia di euro, quindi prenota un collier molto più costoso, con l'impegno di passare a ritirarlo nei giorni seguenti. E l'indomani puntualmente le due donne si ripresentano al cospetto della gioielliera. Che mostra loro l'oggetto del desiderio. Ma non tutto va per il verso giusto: una delle potenziali acquirenti fingerebbe di andare in bagno, mentre l'altra resterebbe a colloquiare con la titolare del negozio, distogliendone l'attenzione dalla cassaforte. Lasciata incautamente aperta ed infatti svuotata di molti pezzi. Ma del fatto la proprietaria dell'esercizio s'accorgerebbe solo il giorno dopo, puntando tuttavia senza esitazioni il dito contro le sue clienti, sparite senza più comprare il famoso collier.

Dai suoi ricordi, e dagli identikit che ne prendono forma, i segugi del Commissariato risalgono a Marotta e Akimova. E ad ottobre il Gip ne ordina la carcerazione, ritenendole responsabili del furto da 20.000 euro. Ma in sede di Riesame la difesa tira fuori un certificato medico che attesterebbe la presenza della Marotta ad Agropoli proprio nelle ore del blitz. E' la carta che pare destinata a far saltare il banco ed a smontare le tesi degli inquirenti. Ma i poliziotti gravinesi non s'arrendono, avviano nuovi accertamenti e con la primavera arriva la sorpresa: quei certificati sarebbero falsi. Meglio: farebbero riferimento a persona spacciatasi per una delle indagate. E così la Procura richiede un altro provvedimento restrittivo, che alla fine il Gip concede e la Polizia esegue.

Inna Akimova è adesso detenuta in carcere a Salerno. Silvana Marotta, invece, è stata assegnata agli arresti domiciliari, in considerazione del suo stato di gravidanza. Presto compariranno ambedue davanti al Gip per la convalida dell'arresto e l'interrogatorio di garanzia. Dovranno rispondere dell'accusa di furto con destrezza.
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