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Gettoni di presenza: la politica si ribella

"Fiducia nella magistratura, no allo sciacallaggio". E la maggioranza bussa alle porte del Pdl per fare fronte comune.

C'è da chiedersi se faccia più notizia il fatto che per arginare la reazione dell'opinione pubblica al montare di un'inchiesta, quella sui gettoni di presenza, il centrosinistra bussi anche alle porte del Pdl, o la circostanza che a distanza di una settimana e passa dal deflagrare dell'inchiesta la maggioranza che guida Palazzo di città abbia infine deciso la linea da tenere: niente dimissioni, per nessuno.

Venerdì sera i partiti che nel Maggio del 2012 contribuirono all'elezione a sindaco di Alesio Valente si sono ritrovati in conclave. Sul tavolo, la patata bollente dei 18 avvisi di garanzia dalla Procura di Bari notificati, a chiusura delle indagini preliminari, ad altrettanti consiglieri comunali di ogni colore politico, per fatti verificatisi durante la precedente consiliatura, tra il 2009 ed il 2012. Alcuni di loro, rieletti alle ultime Amministrative, siedono ancora in consiglio. Un altro, Sergio Varvara, uomo di punta dell'Api, al quale gli inquirenti contestano anche il reato di truffa ai danni del ministero della pubblica istruzione, riveste la carica di assessore al turismo. Vi sono poi i molti che, stando agli atti delle indagini, svolte dalla Guardia di Finanza e coordinate dal pm Antonino Lupo, pur non essendo tra gli indagati vengono comunque indicati come indebiti percettori, "a danno del Comune di Gravina", di gettoni di presenza per somme di vario importo.

Questioni prettamente giudiziarie, con accuse ancora tutte da provare in una eventuale ed al momento comunque lontana fase dibattimentale, ma inevitabilmente destinate ad intrecciarsi, nell'immediato, con la politica. E la politica ha deciso quale piega dare agli eventi. Anzitutto, niente dimissioni. Nessun passo indietro, da parte di nessuno. "Perchè suonerebbe quasi come un'ammissione di colpevolezza", dicono i più. E allora avanti, con "la fiducia, piena e incondizionata", nell'operato della magistratura. Ma anche con la riaffermazione del principio di autonomia della politica, specie fino a quando non vi saranno responsabilità penalmente acclarate. Tutti d'accordo: Pd, Upc, Udc, "Democratici Riformisti", Api, Fli, Psi, "Democrazia e futuro". E tutti firmatari del documento che riassume nel dettaglio le posizioni espresse e che dovrebbe essere reso pubblico nelle prossime ore. Il tempo strettamente necessario a portare a termine la seconda parte dell'operazione: il coinvolgimento delle forze di opposizione da impegnare in quella che a taccuini chiusi viene definita "una battaglia di civiltà, necessaria per arginare l'ondata di deprecabile sciacallaggio morale".

Già all'opera gli ambasciatori. "Un esplicito mandato in tal senso", conferma dall'Upc Leonardo Mandolino, "è stato conferito al coordinatore di maggioranza, Francesco Santomasi". "C'eravamo lasciati con l'intento di avanzare una proposta anche alle opposizioni, ma non so come sia andata a finire", gli fa eco dall'Api il segretario sezionale dei rutelliani, Luigi Evangelista.

Santomasi, probabilmente impegnato nelle delicate trattative diplomatiche, lascia che il suo telefono squilli a vuoto. Ma le opposizioni già si tirano fuori. "Non siamo stati contattati", tagliano corto dalle parti di Sel. "Non ne sappiamo niente, e comunque già abbiamo detto ciò che pensiamo", si accoda la coordinatrice di "Fratelli d'Italia", Maria Antonietta Sallicati. Qualcun altro, invece, sa. E non lo nasconde, sebbene facendo sfoggio di prudenza. Chi? Il Pdl. Avversario di tante battaglie giocate sul filo della giustizia e dell'etica, ora chiamato a stringersi a coorte, per far muro contro giustizialisti, sciacalli e affini. "So di questo documento", dice Ignazio Zullo, consigliere regionale e commissario del Pdl gravinese, "ma al momento non ho ancora avuto modo di leggerlo". Domanda: e dopo averlo letto, potrebbe accettare di firmarlo? Risposta lapidaria: "Quando ne avrò preso cognizione, valuteremo cosa fare. Di certo, però, non possiamo fare come gli struzzi e fare finta che il problema non esista".
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