Politica
Giunta: in bilico l'assessore Carbone?
Il sindaco: "La squadra per ora non si tocca". Ma dopo l'uscita dal Fli di Ariani e Santomasi, cambiano gli equilibri.
Gravina - lunedì 24 settembre 2012
15.00
"Si tratta di problemi interni ad un partito. Restano intatti la fiducia nel sindaco ed il rapporto di collaborazione con la giunta. Per ora non cambia assolutamente nulla: la squadra rimane quella già al lavoro".
Il giorno dopo, la notizia è nelle reazioni. E quella del sindaco Alesio Valente, che è forse la più attesa, arriva puntuale. Anche perchè probabilmente obbligata: il fine settimana, infatti, s'è portato via un pò di tranquillità ai piani alti di Palazzo di città e, soprattutto, la fisionomia del consiglio disegnata dalle urne. Quattro mesi dopo il voto di primavera già molto è cambiato in consiglio. Se nelle settimane passate Giuseppe Mazzilli ha abbandonato l'Api per confluire nel gruppo misto, domenica mattina Maria Ariani e Francesco Santomasi, eletti in Fli, hanno affidato alle cronache baresi il compito di informare la città della loro scelta di cambiare partito: via dai futuristi per passare armi e bagagli, nel movimento "Moderati e Popolari", guidato dal consigliere regionale Nicola Canonico. Un trasloco tenuto al riparo dalle curiosità ("Ne sono stato informato sabato sera", precisa Valente) e che apre, innegabilmente, nuovi scenari. Rischiando di travolgere, anzitutto, gli equilibri di una maggioranza in cui Fli, forte dei suoi tre consiglieri, aveva strappato un assessorato, affidato al coordinatore dimissionario (e primo dei non eletti) Lorenzo Carbone, e la presidenza del consiglio, appannaggio invece del votatissimo Giacinto Lupoli.
Cosa succederà ora che il partito può contare sul solo Lupoli? Vano il tentativo di ottenere chiarimenti dai protagonisti della vicenda. "Sono impegnato in riunione, sentiamoci dopo", dice Lupoli in mattinata, rinviando ad un tempo che non arriverà mai. "Confermo quanto riportato dalla stampa", commenta da parte sua la Ariani, prima d'essere risucchiata lei pure in un vortice di stringenti e imprescindibili impegni istituzionali. Appena più loquace Santomasi. Che glissa sulle motivazioni che lo hanno indotto ad abbandonare i finiani ma non nasconde che "sì, è vero, abbiamo lasciato Fli". Per poi aggiungere, correggendo la rotta rispetto al comunicato ufficiale in cui si annunciava la volontà del neonato gruppo di volersi determinare punto su punto nelle proprie scelte: "Resta però pieno e incondizionato il sostegno a Valente ed alla maggioranza". Appoggio che arriverà, sottolinea Santomasi, "dalle fila del movimento "Moderati e Popolari", al quale ho scelto di aderire non a caso: nel corso dell'ultima campagna elettorale il consigliere regionale Canonico ha sostenuto in prima persona Valente".
Nessuna spiegazione, insomma, in ordine alle motivazioni a base della decisione nè, tantomeno, in relazione ai passaggi futuri. Ma la mente corre ai famosi equilibri: reggeranno? La parola al primo cittadino: "Si tratta di vicende interne ad un partito: i due consiglieri usciti da Fli, a quanto pare, non si sentivano più rappresentati dalla formazione politica di appartenenza. A me gli interessati hanno personalmente garantito che nulla cambierà nel loro rapporto con la maggioranza: sia Ariani sia Santomasi mi hanno assicurato che la loro nuova collocazione non avrà ripercussioni sul rapporto col sindaco e con la giunta e con le altre forze di coalizione". Spontanea sorge la domanda: e vuoi che un nuovo gruppo, con più consiglieri di quello che oggi, con un unico rappresentante, conta su un presidente del consiglio e su un assessore, non avanzi prima o poi (legittime) richieste di visibilità o di coinvolgimento diretto nell'amministrazione della città? Risponde Valente: "La squadra resta quella: per ora, la giunta non cambia".
Appunto: per ora.
Il giorno dopo, la notizia è nelle reazioni. E quella del sindaco Alesio Valente, che è forse la più attesa, arriva puntuale. Anche perchè probabilmente obbligata: il fine settimana, infatti, s'è portato via un pò di tranquillità ai piani alti di Palazzo di città e, soprattutto, la fisionomia del consiglio disegnata dalle urne. Quattro mesi dopo il voto di primavera già molto è cambiato in consiglio. Se nelle settimane passate Giuseppe Mazzilli ha abbandonato l'Api per confluire nel gruppo misto, domenica mattina Maria Ariani e Francesco Santomasi, eletti in Fli, hanno affidato alle cronache baresi il compito di informare la città della loro scelta di cambiare partito: via dai futuristi per passare armi e bagagli, nel movimento "Moderati e Popolari", guidato dal consigliere regionale Nicola Canonico. Un trasloco tenuto al riparo dalle curiosità ("Ne sono stato informato sabato sera", precisa Valente) e che apre, innegabilmente, nuovi scenari. Rischiando di travolgere, anzitutto, gli equilibri di una maggioranza in cui Fli, forte dei suoi tre consiglieri, aveva strappato un assessorato, affidato al coordinatore dimissionario (e primo dei non eletti) Lorenzo Carbone, e la presidenza del consiglio, appannaggio invece del votatissimo Giacinto Lupoli.
Cosa succederà ora che il partito può contare sul solo Lupoli? Vano il tentativo di ottenere chiarimenti dai protagonisti della vicenda. "Sono impegnato in riunione, sentiamoci dopo", dice Lupoli in mattinata, rinviando ad un tempo che non arriverà mai. "Confermo quanto riportato dalla stampa", commenta da parte sua la Ariani, prima d'essere risucchiata lei pure in un vortice di stringenti e imprescindibili impegni istituzionali. Appena più loquace Santomasi. Che glissa sulle motivazioni che lo hanno indotto ad abbandonare i finiani ma non nasconde che "sì, è vero, abbiamo lasciato Fli". Per poi aggiungere, correggendo la rotta rispetto al comunicato ufficiale in cui si annunciava la volontà del neonato gruppo di volersi determinare punto su punto nelle proprie scelte: "Resta però pieno e incondizionato il sostegno a Valente ed alla maggioranza". Appoggio che arriverà, sottolinea Santomasi, "dalle fila del movimento "Moderati e Popolari", al quale ho scelto di aderire non a caso: nel corso dell'ultima campagna elettorale il consigliere regionale Canonico ha sostenuto in prima persona Valente".
Nessuna spiegazione, insomma, in ordine alle motivazioni a base della decisione nè, tantomeno, in relazione ai passaggi futuri. Ma la mente corre ai famosi equilibri: reggeranno? La parola al primo cittadino: "Si tratta di vicende interne ad un partito: i due consiglieri usciti da Fli, a quanto pare, non si sentivano più rappresentati dalla formazione politica di appartenenza. A me gli interessati hanno personalmente garantito che nulla cambierà nel loro rapporto con la maggioranza: sia Ariani sia Santomasi mi hanno assicurato che la loro nuova collocazione non avrà ripercussioni sul rapporto col sindaco e con la giunta e con le altre forze di coalizione". Spontanea sorge la domanda: e vuoi che un nuovo gruppo, con più consiglieri di quello che oggi, con un unico rappresentante, conta su un presidente del consiglio e su un assessore, non avanzi prima o poi (legittime) richieste di visibilità o di coinvolgimento diretto nell'amministrazione della città? Risponde Valente: "La squadra resta quella: per ora, la giunta non cambia".
Appunto: per ora.