Politica
Giunta Valente alla boa dei 100 giorni: parola alla politica
Maggioranza e opposizione radicalmente divisi sui primi tre mesi di governo. Le emergenze estive al centro degli opposti giudizi.
Gravina - sabato 22 settembre 2012
17.39
"Visto da destra, visto da sinistra".
Così si intitolava una ironica rubrica giornalistica degli anni '50, che dimostrava come la lettura di un dato evento cambiasse radicalmente a seconda del punto di vista ideologico. Una visione opposta e speculare che si può riscontrare anche nel caso dei giudizi sui primi 100 giorni dell'amministrazione Valente. Se da parte degli esponenti della maggioranza prevale l'ottimismo, o comunque la volontà di sottolineare le luci, per le opposizioni è un bilancio ampiamente deficitario quello che la giunta può presentare allo scadere dei fatidici primi tre mesi di governo guidato dal giovane sindaco democratico.
Due, in particolare, gli elementi da tenere in considerazione: le emergenze improvvise, in primis l'impressionante incendio del bosco Difesa Grande, e la tenuta della maggioranza. Se riguardo al primo punto l'evento è visto rispettivamente come un elemento imprevisto che ha disturbato l'azione di governo o l'ennesimo esempio di incapacità amministrativa, sul secondo punto emerge lo sforzo della coalizione di mantenere quanto più possibile sottotono le polemiche interne. Finora infatti le voci sugli scricchiolii e i sommovimenti della compagine che sostiene il primo cittadino non hanno trovato conferme concrete, eccezion fatta per l'uscita di Mazzilli dall'Api, in rotta con la dirigenza del movimento, per aderire al Gruppo Misto. Il giovane consigliere continua a giurare fedeltà al sindaco, e non sembra aver fretta di indossare nuove casacche, ma più di uno scommette sull'allargamento di qualche altra forza moderata della coalizione, che potrebbe così vedere accresciuto il proprio potere contrattuale. Nell'altra anima "calda" del centrosinistra valentiano, Fli, si attende la nomina del nuovo coordinatore per capire se il cambio al vertice potrà quietare le presunte diatribe che investirebbero l'assessore di riferimento, Carbone.
Lapidario e senza appello, invece, il giudizio delle opposizioni, che stroncano in toto i primi 100 giorni di Valente: "E' tutto fermo e il bilancio presentato alla città, a parte alcune delibere ad personam, è misero – dichiara ad esempio Angelo Petrara – e senza contare l'incapacità di gestire problemi come l'incendio del bosco, il trasferimento degli uffici di collocamento e del giudice di pace, la fuga dei dirigenti comunali, non si è visto alcun "cambia-mente". Come cittadino sono molto deluso e mi aspettavo di più. Come esponente dell'opposizione, non posso non rilevare il dato politico alla base di questo fallimento: chi comanda davvero in questa amministrazione ha già umiliato Gravina quando era al governo della città con Divella".
Così si intitolava una ironica rubrica giornalistica degli anni '50, che dimostrava come la lettura di un dato evento cambiasse radicalmente a seconda del punto di vista ideologico. Una visione opposta e speculare che si può riscontrare anche nel caso dei giudizi sui primi 100 giorni dell'amministrazione Valente. Se da parte degli esponenti della maggioranza prevale l'ottimismo, o comunque la volontà di sottolineare le luci, per le opposizioni è un bilancio ampiamente deficitario quello che la giunta può presentare allo scadere dei fatidici primi tre mesi di governo guidato dal giovane sindaco democratico.
Due, in particolare, gli elementi da tenere in considerazione: le emergenze improvvise, in primis l'impressionante incendio del bosco Difesa Grande, e la tenuta della maggioranza. Se riguardo al primo punto l'evento è visto rispettivamente come un elemento imprevisto che ha disturbato l'azione di governo o l'ennesimo esempio di incapacità amministrativa, sul secondo punto emerge lo sforzo della coalizione di mantenere quanto più possibile sottotono le polemiche interne. Finora infatti le voci sugli scricchiolii e i sommovimenti della compagine che sostiene il primo cittadino non hanno trovato conferme concrete, eccezion fatta per l'uscita di Mazzilli dall'Api, in rotta con la dirigenza del movimento, per aderire al Gruppo Misto. Il giovane consigliere continua a giurare fedeltà al sindaco, e non sembra aver fretta di indossare nuove casacche, ma più di uno scommette sull'allargamento di qualche altra forza moderata della coalizione, che potrebbe così vedere accresciuto il proprio potere contrattuale. Nell'altra anima "calda" del centrosinistra valentiano, Fli, si attende la nomina del nuovo coordinatore per capire se il cambio al vertice potrà quietare le presunte diatribe che investirebbero l'assessore di riferimento, Carbone.
Lapidario e senza appello, invece, il giudizio delle opposizioni, che stroncano in toto i primi 100 giorni di Valente: "E' tutto fermo e il bilancio presentato alla città, a parte alcune delibere ad personam, è misero – dichiara ad esempio Angelo Petrara – e senza contare l'incapacità di gestire problemi come l'incendio del bosco, il trasferimento degli uffici di collocamento e del giudice di pace, la fuga dei dirigenti comunali, non si è visto alcun "cambia-mente". Come cittadino sono molto deluso e mi aspettavo di più. Come esponente dell'opposizione, non posso non rilevare il dato politico alla base di questo fallimento: chi comanda davvero in questa amministrazione ha già umiliato Gravina quando era al governo della città con Divella".