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Giunta Valente: le reazioni di maggioranza e opposizione

Parlano Cardascia (Pd) e Varrese (Sel). Intanto il Prc prende le distanze dalla Marchetti

A 48 ore dal varo della giunta Valente, fioccano le reazioni di segno opposto, tra chi plaude alle novità, vere o presunte, e chi punta il dito verso le contraddizioni nelle scelte effettuate dal primo cittadino.

Mimmo Cardascia, primo dei non eletti tra le fila del Pd e destinato a subentrare in consiglio comunale al suo collega di partito Nicola Lagreca, nominato assessore, sottolinea quella che a parer suo è la positività di alcune nomine, contestate per la mancanza di competenze specifiche nelle deleghe di riferimento: "E' una giunta autorevole – afferma l'esponente del Pd – che vede, accanto a personalità con competenze specifiche, quali Lagreca e Marchetti, figure che vanno nella direzione di una politica di rinnovamento, anche senza una esperienza consolidata alle spalle. Abbiamo voluto mandare un messaggio di netta opposizione ai conflitti d'interesse: dal contenzioso all'urbanistica, passando per i lavori pubblici, vogliamo dare l'immagine di città che combatte i condizionamenti degli interessi personali".

La replica dell'opposizione non si fa attendere. "Che c'entra la Marchetti – si chiede Vincenzo Varrese, leader della Cgil e consigliere in quota Sel - con un'amministrazione guidata dal Pd? Questa giunta non mi pare corrispondere esattamente alla maggioranza uscita dalle elezioni. Non spetterebbe a me dirlo, ma penso che ciò non faccia piacere ai partiti hanno contribuito con tanti voti a far vincere la coalizione, ed ho l'impressione che alcune cose verranno riviste in corso d'opera". Per Varrese è quasi d'obbligo una riflessione sul ruolo del collega e amico Gino Lorusso, segretario della Cisl e vicesindaco con delega, tra le altre, alle politiche del lavoro: "Il presidente del consiglio a rigor di logica essere la persona più votata dello schieramento, e avrebbe potuto farlo conservando il suo ruolo, cosa che non vedo compatibile con l'assunzione di deleghe specifiche. Avrei visto meglio Lorusso in un ruolo super partes".

Ed è proprio la nomina del presidente del consiglio comunale, adesso, l'ultimo scoglio da superare prima che la giunta Valente inizi a veleggiare verso gli appuntamenti istituzionali. La carica è contesa da Udc e Fli, ma negli ambienti del partito finiano si ostenta un certo ottimismo: dopo aver ceduto lo scranno del vicesindaco all'Udc, si fa capire, la poltrona del presidente dovrebbe andare automaticamente a Fli.

Intanto, è polemica a sinistra: i vertici provinciali e regionali del Prc prendono le distanze dalla nomina in giunta di Laura Marchetti, al primo turno candidata sindaco proprio per Rifondazione, in alternativa rispetto agli altri schieramenti: "La scelta di Laura Marchetti di entrare a far parte della giunta Valente a Gravina è stata presa in sua totale e personale autonomia senza alcuna condivisione con gli organismi provinciali e regionali di Rifondazione Comunista. Il Prc ribadisce l'orientamento politico tenuto nella recente campagna elettorale, di autonomia dagli schieramenti presenti in consiglio e in giunta, in coerenza con l'opposizione alle politiche del Governo Monti e della innaturale maggioranza parlamentare che lo sostiene. La segreteria provinciale assumerà l'impegno di riorganizzare la presenza del partito a Gravina". Firmato Sabino De Razza, segretario provinciale, e Nicola Cesaria, segretario regionale.


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