Territorio
Grano, Cittadinanzattiva Puglia al fianco di CIA
La rete di consumatori sostiene la petizione degli agricoltori italiani
Gravina - venerdì 2 giugno 2023
Comunicato Stampa
La Rete Consumatori di CITTADINANZATTIVA PUGLIA APS al fianco di CIA – Agricoltori Italiani nella difesa del grano e della pasta italiana.
La Rete condivide pienamente la petizione lanciata da CIA Agricoltori Italiani per difendere grano e pasta pugliesi e italiani, con la richiesta al governo di attivare misure che tutelino i consumatori e permettano ai produttori cerealicoli di coltivare grano in condizioni migliori di quelle attuali.
Cittadinanzattiva Puglia invita i cittadini consumatori a sottoscrivere la petizione che si può firmare online su https://chng.it/zVC8sWyT75. La petizione ha raggiunto in poche settimane 50 mila firme, a testimonianza di quanto sentita sia la tematica tra i consumatori italiani. La petizione di CIA Agricoltori Italiani è l'unica a essere stata lanciata da un'organizzazione agricola sul tema grano-pasta, asse portante del made in Italy.
"Sosteniamo con grande convinzione l'iniziativa di CIA Agricoltori Italiani – commenta Pio Bufano, responsabile della Rete Regionale dei Consumatori di Cittadinanzattiva – perché mira, oltre che a garantire un prezzo equo per i produttori di grano pugliese, a mettere un freno alle importazioni di grano dall'estero. Il grano che importiamo dall'estero costa meno di quello italiano perché ha costi di produzione inferiori ai nostri. In molte nazioni dalle quali si importa grano, però, non vigono le normative Ue sull'uso di pesticidi e sugli standard di qualità e sicurezza alimentare. A rischio non è solo il futuro della filiera grano-pasta, ma anche la salute dei consumatori".
"Va posta più attenzione rispetto ai grani che vengono importati. La filiera si rafforza se crescono anche il settore primario e la produzione italiana, altrimenti il rischio è che la scarsa redditività costringa le imprese italiane del comparto a rinunciare a seminare grano, con una crescita della nostra dipendenza dall'importazione e la perdita di posti di lavoro.
C'è un apparente paradosso a dominare la scena: la materia prima pugliese e italiana, di primissima qualità rispetto a quella importata, è sempre più deprezzata, anche a causa dell'importazione massiccia di grani esteri che spingono verso il basso le quotazioni del frumento italiano, ma la pasta nei supermercati costa sempre più cara".
La Rete condivide pienamente la petizione lanciata da CIA Agricoltori Italiani per difendere grano e pasta pugliesi e italiani, con la richiesta al governo di attivare misure che tutelino i consumatori e permettano ai produttori cerealicoli di coltivare grano in condizioni migliori di quelle attuali.
Cittadinanzattiva Puglia invita i cittadini consumatori a sottoscrivere la petizione che si può firmare online su https://chng.it/zVC8sWyT75. La petizione ha raggiunto in poche settimane 50 mila firme, a testimonianza di quanto sentita sia la tematica tra i consumatori italiani. La petizione di CIA Agricoltori Italiani è l'unica a essere stata lanciata da un'organizzazione agricola sul tema grano-pasta, asse portante del made in Italy.
"Sosteniamo con grande convinzione l'iniziativa di CIA Agricoltori Italiani – commenta Pio Bufano, responsabile della Rete Regionale dei Consumatori di Cittadinanzattiva – perché mira, oltre che a garantire un prezzo equo per i produttori di grano pugliese, a mettere un freno alle importazioni di grano dall'estero. Il grano che importiamo dall'estero costa meno di quello italiano perché ha costi di produzione inferiori ai nostri. In molte nazioni dalle quali si importa grano, però, non vigono le normative Ue sull'uso di pesticidi e sugli standard di qualità e sicurezza alimentare. A rischio non è solo il futuro della filiera grano-pasta, ma anche la salute dei consumatori".
"Va posta più attenzione rispetto ai grani che vengono importati. La filiera si rafforza se crescono anche il settore primario e la produzione italiana, altrimenti il rischio è che la scarsa redditività costringa le imprese italiane del comparto a rinunciare a seminare grano, con una crescita della nostra dipendenza dall'importazione e la perdita di posti di lavoro.
C'è un apparente paradosso a dominare la scena: la materia prima pugliese e italiana, di primissima qualità rispetto a quella importata, è sempre più deprezzata, anche a causa dell'importazione massiccia di grani esteri che spingono verso il basso le quotazioni del frumento italiano, ma la pasta nei supermercati costa sempre più cara".