Eventi
Gravina Borderline
Il Laboratorio Urbano partecipato. Per una governance condivisa e strategica della città
Gravina - martedì 31 gennaio 2012
16.22
Siamo Tutti Tufi ha presentato il "Laboratorio Urbano Partecipato" , per una governance condivisa e strategica della città, nel corso di una serata che ha fatto saltare il collegamento web di Gravinlife, per i troppi contatti.
Gravina non rinuncia alla propria dialettica, a dar voce alla quale sarà un laboratorio di pianificazione partecipata, diffuso su tutto il suo territorio, per riconnettere tutti i quartieri con l'identità storico ambientale della città.
Il contesto legislativo regionale indica nella partecipazione la via maestra per sostanziare la programmazione nelle politiche locali, al fine di rispondere alle reali esigenze della popolazione.
Questo in teoria, in pratica, forme aleatorie di coinvolgimento della cittadinanza sono, troppo spesso, utilizzate dalle amministrazioni per legittimare scelte arbitrarie, quando non sfacciatamente contrarie alle attese e ai bisogni della popolazione.
SiamoTuttiTufi, abbandonando la strada del movimento di indignazione, s'incammina verso la proposta di una corretta interpretazione delle indicazioni delle Lgg Reg .:
un laboratorio permanente e articolato per la pianificazione, per riattivare un ciclo coerente tra ascolto e progetto, tra le possibilità espressive del territorio e la capacità degli amministratori di trasformarle in pratiche di governo.
Quindi, "non più soluzioni a caccia di problemi" (cit. Angela Barbanente), ovvero la rincorsa in emergenza ai vari bandi e finanziamenti, ma una pianificazione integrata e sostenibile, in cui ogni strumento di programmazione possa trovare la giusta collocazione, riducendo tra essi gli interstizi in cui si rigenerano malafede e malaffare.
Durante la presentazione , STT è stato rappresentato da un totem (tufo) animato da una voce fuori campo e da video esplicativi della proposta , perché il lavoro di ricostruzione di una comunità e dei suoi spazi poggia sulla capacità di ogni singolo individuo di essere più di se stesso, di far parte, di partecipare.
E ciò è stato ribadito più volte dagli ospiti (Angela Barbanente, Maria Sasso, Annibale D'Elia, Billy DeVita, Patrizia Pirro, Fedele Congedo, i Lua, Roberta Lazzarotti) chiamati a testimoniare la propria esperienza nell'applicazione del metodo partecipativo, reso ormai necessario sia per gestire l'incertezza del rapporto tra le dinamiche sempre più veloci e fluide del cambiamento, per riaccendere l'entusiasmo, il "priscio", per dirla con le parole di Annibale D'Elia.
Gravina Borderline
Gravina non rinuncia alla propria dialettica, a dar voce alla quale sarà un laboratorio di pianificazione partecipata, diffuso su tutto il suo territorio, per riconnettere tutti i quartieri con l'identità storico ambientale della città.
Il contesto legislativo regionale indica nella partecipazione la via maestra per sostanziare la programmazione nelle politiche locali, al fine di rispondere alle reali esigenze della popolazione.
Questo in teoria, in pratica, forme aleatorie di coinvolgimento della cittadinanza sono, troppo spesso, utilizzate dalle amministrazioni per legittimare scelte arbitrarie, quando non sfacciatamente contrarie alle attese e ai bisogni della popolazione.
SiamoTuttiTufi, abbandonando la strada del movimento di indignazione, s'incammina verso la proposta di una corretta interpretazione delle indicazioni delle Lgg Reg .:
un laboratorio permanente e articolato per la pianificazione, per riattivare un ciclo coerente tra ascolto e progetto, tra le possibilità espressive del territorio e la capacità degli amministratori di trasformarle in pratiche di governo.
Quindi, "non più soluzioni a caccia di problemi" (cit. Angela Barbanente), ovvero la rincorsa in emergenza ai vari bandi e finanziamenti, ma una pianificazione integrata e sostenibile, in cui ogni strumento di programmazione possa trovare la giusta collocazione, riducendo tra essi gli interstizi in cui si rigenerano malafede e malaffare.
Durante la presentazione , STT è stato rappresentato da un totem (tufo) animato da una voce fuori campo e da video esplicativi della proposta , perché il lavoro di ricostruzione di una comunità e dei suoi spazi poggia sulla capacità di ogni singolo individuo di essere più di se stesso, di far parte, di partecipare.
E ciò è stato ribadito più volte dagli ospiti (Angela Barbanente, Maria Sasso, Annibale D'Elia, Billy DeVita, Patrizia Pirro, Fedele Congedo, i Lua, Roberta Lazzarotti) chiamati a testimoniare la propria esperienza nell'applicazione del metodo partecipativo, reso ormai necessario sia per gestire l'incertezza del rapporto tra le dinamiche sempre più veloci e fluide del cambiamento, per riaccendere l'entusiasmo, il "priscio", per dirla con le parole di Annibale D'Elia.
Gravina Borderline