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Politica

Gravina: città invisibile e invivibile

J'accuse del consigliere Varrese. "Un vero amministratore è al servizio dei più bisognosi".

Le vacanze, se mai sono iniziate, a quanto pare sono già finite per i politici locali.

Mentre le temperature ci ricordano che è ora di tornare alla normalità, la polemica politica torna nel vivo. Tema del nuovo scontro, manco a dirlo, il prossimo appuntamento amministrativo con cui il sindaco Valente sta facendo i conti da un paio di mesi alla ricerca della quadratura politica: il bilancio di previsione.

Lo strumento programmatico approderà in aula i primi del mese di settembre, ma per l'opposizione è già tempo di critiche: "L'amministrazione Valente è giunta ad un punto cruciale, ad un momento in cui il corso politico del sindaco dovrà fare i conti con la realtà e con i progetti e le proposte per cui i gravinesi hanno deciso di affidargli la città", scrive in una lettera aperta Vincenzo Varrese, consigliere comunale di Sel. Proposte disattese, secondo il consigliere di opposizione, convinto che "la svolta culturale e di mentalità proposta da Valente vacilla pericolosamente, si sta annacquando sotto i soliti interessi e mezzucci di parte, che stanno rendendo la città invisibile e per alcuni versi invivibile".

Il riferimento è ai recenti atti vandalici che hanno colpito alcune zone della città e soprattutto ad un'estate priva di un vero cartellone estivo per cui "cittadini e visitatori hanno trovato una Gravina priva di eventi e iniziative, il che è molto grave per una comunità che punta sul turismo. I pochi eventi previsti – continua Varrese- hanno inoltre emarginato interi quartieri che sono sempre più nel dimenticatoio. Questo fatto stride rispetto a ciò che avviene in altri paesi non lontani da noi, dove una sapiente calendarizzazione di eventi porta gente, fa conoscere al grande pubblico il paese e le sue bellezze, fa girare l'economia e a guadagnarci sono tutti".

In coda alla lettera arriva l'affondo finale, forse il vero messaggio che Varrese vorrebbe inviare alla coalizione guidata da Valente: "Sembra che l'interesse attuale dell'amministrazione sia solo quello di rincorrere i numeri, mettere insieme i pezzi di un puzzle che si assemblano sulla base degli interessi di parte e non sulla reale visione della città, che avrebbe dovuto concedere possibilità e opportunità ad una comunità sempre più alienata".

E dopo tante critiche, sul finire arriva un consiglio quasi amichevole: "L'amministrazione deve riflettere, deve essere responsabile, se vuole lasciare la propria impronta; deve mettersi in ascolto del tessuto sociale, culturale ed economico, deve essere parte integrata della comunità, ricordando che essere membro di un'amministrazione significhi essere prossimo alla città, essere vicino ai più poveri, a chi ha bisogno, dare a questa comunità una possibilità di sviluppo e di cambiamento mantenendo forti i valori della legalità e dell'appartenenza".
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