La città
Gravina festeggia l’Unità nazionale e le Forze Armate
Deposte corone d’alloro ai piedi del monumento ai Caduti ed al Sacrario militare
Gravina - venerdì 4 novembre 2016
14.58 Comunicato Stampa
Un omaggio ai Caduti di tutte le guerre, all'impegno delle Forze Armate. Un abbraccio ideale ai gravinesi morti al fronte. Un ponte tra ieri e oggi per costruire un domani di pace.
Sono stati questi i sentimenti che hanno fatto battere il cuore di Gravina in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate. La cerimonia ufficiale, organizzata dal Comune d'intesa con istituti scolastici, associazioni combattentistiche ed enti culturali, s'è svolta in mattinata con la partecipazione di una delegazione dei giovanissimi studenti dell'istituto comprensivo "San Giovanni Bosco" e della primaria "Padre Pio" e dei rappresentanti delle forze dell'ordine, presenti al gran completo: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Municipale. Con loro i bersaglieri del 7° Reggimento, di stanza ad Altamura, a garantire la schierante per la resa degli onori. Presenti altresì il presidente del consiglio comunale, Giacinto Lupoli, e diversi assessori e consiglieri. Tutti insieme, in mezzo a tanti cittadini, a commemorare quanti diedero la vita per l'Italia, «per costruire col loro sacrificio la democrazia e la pace», ha ricordato nel suo intervento il sindaco Alesio Valente, evidenziando la necessità di «coltivare l'amore per la Patria: rinunciarvi significa cadere nell'ignoranza e nel disimpegno civico, aprendo praterie all'idea che pace e libertà siano conquiste durature e non, invece, traguardi faticosi, da raggiungere con l'impegno quotidiano, nelle piccole come nelle grandi cose, tra i banchi di scuole ed a casa, nella politica e nel lavoro e, più in generale, in ogni ambito della società». Considerazione alla quale ha fatto seguito l'invito «a tener vivo il ricordo, a non smettere mai di prendersi cura dell'albero della memoria: non avere cognizione di quello che è stato il passato pregiudica irrimediabilmente il futuro. Esempi così gloriosi come quelli di chi si sacrificò per rendere possibile un mondo migliore non vanno dimenticati, ma vissuti. Per cambiare il mondo servono piccoli gesti quotidiani. I nostri Caduti sono la bandiera attorno alla quale ritrovarci per rendere più unita anche la nostra comunità: Gravina è figlia dei valori da essi incarnati». Concetti riecheggiati pure nelle parole di Andrea Ferrante, presidente della sezione cittadina dell'Anpi, che ha esortato a non disperdere il patrimonio ideale tramandato alle nuove generazioni dall'esempio «di chi si battè per la giustizia, la pace, la democrazia».
Dopo la deposizione d'una corona d'alloro ai piedi del monumento ai Caduti, gli studenti hanno richiamato i nomi dei soldati gravinesi morti al fronte e letto le proprie riflessioni sul tema della guerra e della pace, prima di intonare l'inno nazionale sulle note della banda municipale "Emilio Silvestri", diretta dal maestro Giuseppe Basile. Quindi, davanti alla stele che ricorda le vittime del lavoro, un momento di raccoglimento e la posa di un mazzo di fiori.
Infine, il trasferimento in corteo al Sacrario Militare, per gli onori al milite ignoto ed ai soldati gravinesi morti per la Patria. Uno per tutti: il capitano Nunzio Incannamorte, medaglia d'oro al valor militare. Falciato dalle mitragliatrici tedesche all'indomani dell'armistizio, il 10 settembre del 1943, mentre difendeva dall'invasore la libertà dell'amata Italia.
Sono stati questi i sentimenti che hanno fatto battere il cuore di Gravina in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate. La cerimonia ufficiale, organizzata dal Comune d'intesa con istituti scolastici, associazioni combattentistiche ed enti culturali, s'è svolta in mattinata con la partecipazione di una delegazione dei giovanissimi studenti dell'istituto comprensivo "San Giovanni Bosco" e della primaria "Padre Pio" e dei rappresentanti delle forze dell'ordine, presenti al gran completo: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Municipale. Con loro i bersaglieri del 7° Reggimento, di stanza ad Altamura, a garantire la schierante per la resa degli onori. Presenti altresì il presidente del consiglio comunale, Giacinto Lupoli, e diversi assessori e consiglieri. Tutti insieme, in mezzo a tanti cittadini, a commemorare quanti diedero la vita per l'Italia, «per costruire col loro sacrificio la democrazia e la pace», ha ricordato nel suo intervento il sindaco Alesio Valente, evidenziando la necessità di «coltivare l'amore per la Patria: rinunciarvi significa cadere nell'ignoranza e nel disimpegno civico, aprendo praterie all'idea che pace e libertà siano conquiste durature e non, invece, traguardi faticosi, da raggiungere con l'impegno quotidiano, nelle piccole come nelle grandi cose, tra i banchi di scuole ed a casa, nella politica e nel lavoro e, più in generale, in ogni ambito della società». Considerazione alla quale ha fatto seguito l'invito «a tener vivo il ricordo, a non smettere mai di prendersi cura dell'albero della memoria: non avere cognizione di quello che è stato il passato pregiudica irrimediabilmente il futuro. Esempi così gloriosi come quelli di chi si sacrificò per rendere possibile un mondo migliore non vanno dimenticati, ma vissuti. Per cambiare il mondo servono piccoli gesti quotidiani. I nostri Caduti sono la bandiera attorno alla quale ritrovarci per rendere più unita anche la nostra comunità: Gravina è figlia dei valori da essi incarnati». Concetti riecheggiati pure nelle parole di Andrea Ferrante, presidente della sezione cittadina dell'Anpi, che ha esortato a non disperdere il patrimonio ideale tramandato alle nuove generazioni dall'esempio «di chi si battè per la giustizia, la pace, la democrazia».
Dopo la deposizione d'una corona d'alloro ai piedi del monumento ai Caduti, gli studenti hanno richiamato i nomi dei soldati gravinesi morti al fronte e letto le proprie riflessioni sul tema della guerra e della pace, prima di intonare l'inno nazionale sulle note della banda municipale "Emilio Silvestri", diretta dal maestro Giuseppe Basile. Quindi, davanti alla stele che ricorda le vittime del lavoro, un momento di raccoglimento e la posa di un mazzo di fiori.
Infine, il trasferimento in corteo al Sacrario Militare, per gli onori al milite ignoto ed ai soldati gravinesi morti per la Patria. Uno per tutti: il capitano Nunzio Incannamorte, medaglia d'oro al valor militare. Falciato dalle mitragliatrici tedesche all'indomani dell'armistizio, il 10 settembre del 1943, mentre difendeva dall'invasore la libertà dell'amata Italia.