Territorio
Gravina fuori dal Gal: Valente dichiara guerra
"Da verificare la legittimità del voto". E accusa: "Le scorrettezze? Le hanno commesse altri".
Gravina - venerdì 24 maggio 2013
16.15
"Una grave scorrettezza di cui ci riserviamo di verificare la legittimità".
A poche ore dalle dichiarazioni al veleno dell'ex presidente del Gal Murgia Più, Nicola Di Tullio, sindaco di Spinazzola, il primo cittadino gravinese Alessio Valente risponde per le rime, raccontando la sua verità.
"Il Gal è composto da 5 comuni dell'Alta Murgia - spiega Valente - che e a turno restano fuori dal ramo del consiglio di amministrazione riservato agli enti pubblici". Ed è proprio di qui che parte la convinzione, tutta gravinese, secondo cui "gli altri amministratori questa volta hanno pensato di tenere fuori dal cda Gravina. Già nei mesi scorsi si era già consumata una spaccatura tra i soci gravinesi e quelli degli altri paesi e proprio a seguito di queste frizioni gli imprenditori gravinesi si sono coalizzati tra di loro. Del resto io stesso non sono mai stato coinvolto in nessuna iniziativa dai miei colleghi sindaci, a dimostrazione che le barricate sono state alzate da gli altri e non dai miei concittadini".
Barricate che evidentemente sono diventate trincee con l'avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione, sino a spingere gli imprenditori locali ad organizzarsi mettendo su una lista tutta a strisce blu e gialle . "Una cordata - continua Valente - che detiene un terzo delle azioni dell'intero Gal e che è stata sostenuta anche dalla Camera di Commercio di Bari e, per questo, quando gli imprenditori di Gravina mi hanno prospettato la possibilità di creare una lista unica, anche alla luce di ciò che stava avvenendo nel Gal, ho deciso come sindaco di dare il mio appoggio".
Il primo cittadino è deciso a difendere i suoi imprenditori e l'intera comunità annunciando che alla luce del risultato delle votazioni, negativo per la città del grano e del vino, si dice pronto a dare battaglia "per verificare se l'esito elettorale sia o meno legittimo, in quanto non è possibile pensare che un terzo degli azionisti del Gal non siano rappresentati nel cda e soprattutto politicamente non è possibile tenere fuori la comunità più grande di tutto l'ente. Quindi - taglia corto il sindaco - se scorrettezza c'è stata non è partita certamente da Gravina. Per questo io resto accanto agli imprenditori per difendere il loro lavoro e soprattutto l'interesse della mia città".
A poche ore dalle dichiarazioni al veleno dell'ex presidente del Gal Murgia Più, Nicola Di Tullio, sindaco di Spinazzola, il primo cittadino gravinese Alessio Valente risponde per le rime, raccontando la sua verità.
"Il Gal è composto da 5 comuni dell'Alta Murgia - spiega Valente - che e a turno restano fuori dal ramo del consiglio di amministrazione riservato agli enti pubblici". Ed è proprio di qui che parte la convinzione, tutta gravinese, secondo cui "gli altri amministratori questa volta hanno pensato di tenere fuori dal cda Gravina. Già nei mesi scorsi si era già consumata una spaccatura tra i soci gravinesi e quelli degli altri paesi e proprio a seguito di queste frizioni gli imprenditori gravinesi si sono coalizzati tra di loro. Del resto io stesso non sono mai stato coinvolto in nessuna iniziativa dai miei colleghi sindaci, a dimostrazione che le barricate sono state alzate da gli altri e non dai miei concittadini".
Barricate che evidentemente sono diventate trincee con l'avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione, sino a spingere gli imprenditori locali ad organizzarsi mettendo su una lista tutta a strisce blu e gialle . "Una cordata - continua Valente - che detiene un terzo delle azioni dell'intero Gal e che è stata sostenuta anche dalla Camera di Commercio di Bari e, per questo, quando gli imprenditori di Gravina mi hanno prospettato la possibilità di creare una lista unica, anche alla luce di ciò che stava avvenendo nel Gal, ho deciso come sindaco di dare il mio appoggio".
Il primo cittadino è deciso a difendere i suoi imprenditori e l'intera comunità annunciando che alla luce del risultato delle votazioni, negativo per la città del grano e del vino, si dice pronto a dare battaglia "per verificare se l'esito elettorale sia o meno legittimo, in quanto non è possibile pensare che un terzo degli azionisti del Gal non siano rappresentati nel cda e soprattutto politicamente non è possibile tenere fuori la comunità più grande di tutto l'ente. Quindi - taglia corto il sindaco - se scorrettezza c'è stata non è partita certamente da Gravina. Per questo io resto accanto agli imprenditori per difendere il loro lavoro e soprattutto l'interesse della mia città".