Palazzo di città
Gravina nell’Unesco? Si può fare
In una riunione al Mibac Matera conferma: «Avanti insieme»
Gravina - lunedì 25 gennaio 2016
10.50
«L'Unesco è più vicina. La nostra proposta ha incassato un sostegno importante: Matera ha detto sì ad una candidatura unitaria con Gravina».
L'annuncio arriva dal primo cittadino gravinese Alesio Valente. «Il traguardo indicato sin dall'insediamento dell'amministrazione comunale – sottolinea Valente – è a portata di mano, grazie al lavoro questi tre anni ed alle sinergie instaurate, per le quali determinanti si sono rivelati la lungimiranza e l'impegno del collega De Ruggieri: a lui ed all'intera comunità materana va il nostro più sentito ringraziamento per la fraternità territoriale manifestata».
Le parole di Raffaello De Ruggieri, del resto, non lasciano dubbi: «Le nostre sono città gemelle: così ha voluto la storia, così vogliamo noi per il futuro». Il suo pensiero il sindaco di Matera lo ha ribadito nei giorni scorsi, durante una riunione svoltasi a Roma negli uffici del Ministero dei beni culturali. Una dichiarazione ufficiale in una sede istituzionale, al tavolo convocato per discutere dei passaggi da compiere in vista della candidatura dell'habitat rupestre gravinese a patrimonio mondiale Unesco. Ed un passo importante può dirsi felicemente consumato: Matera ha ribadito l'intenzione di sostenere la «gemella» Gravina, confermando la disponibilità alla presentazione di una candidatura unica delle due città, che attraverso l'estensione del già esistente sito materano consenta l'allargamento di esso all'habitat rupestre gravinese.
Volontà cristallizzata davanti ai funzionari del Mibac, capitanati dall'architetto Francesca Riccio, responsabile dell'Ufficio Unesco del Servizio I, che nel novembre del 2013 era tra gli ispettori giunti nella città del grano e del vino per una visita che si rivelò decisiva. «Da allora – spiega il sindaco Valente – molto è stato fatto, soprattutto sotto il profilo procedurale: attraverso il nostro tecnico incaricato, l'architetto Pietro Laureano, abbiamo provveduto a consegnare al ministero uno studio di fattibilità. Nel frattempo, ci siamo adoperati perché si creassero le condizioni di una collaborazione con Matera». Centrando infine l'obiettivo.
«Confermiamo la disponibilità già manifestata dalla precedente amministrazione comunale», ha detto De Ruggieri, aggiungendo: «Personalmente, poi, sono da sempre impegnato nella creazione del distretto dell'habitat rupestre. E la prospettiva che si schiude ora al nostro orizzonte è un sogno che si realizza. L'idea che insieme al sindaco di Gravina abbiamo messo in campo ha caratteri unici, distintivi ed esclusivi, attraverso i quali sarà possibile raccontare la storia dell'uomo, dalla selce al silicio».
Positiva, in proposito, anche la valutazione dei dirigenti ministeriali. «Molte sono le realtà che ambiscono al riconoscimento Unesco – ha ricordato l'architetto Riccio – ma Matera e Gravina insieme presentano caratteristiche originali, degne della massima considerazione. Ci sarà pertanto il nostro supporto», come anticipato a dicembre in altro incontro al primo cittadino gravinese dall'architetto Maria Grazia Bellisario, dirigente del Servizio I.
Insomma, l'ingresso di Gravina nell'Unesco pare più vicino, di certo possibile. Come concordato al Mibac, i tecnici dei due Comuni lavoreranno insieme per definire i prossimi passi. E mentre il Municipio gravinese si doterà a breve di uno specifico Ufficio Unesco affidato alla direzione dell'ingegnere Michele Stasi (non a caso presente alla riunione romana), con l'arrivo della prime rondini Gravina e Matera si ritroveranno per sottoscrivere un protocollo d'intesa e formalizzare così le proprie volontà «aprendo al riguardo una fase di dialogo e concertazione anche con altri enti territoriali», rende noto Valente. Unico l'obiettivo: presentare all'Unesco una candidatura unitaria che preveda l'ingresso di Gravina nella lista dei beni patrimonio mondiale della cultura attraverso l'estensione del sito materano. Un destino segnato, per due città gemelle.
L'annuncio arriva dal primo cittadino gravinese Alesio Valente. «Il traguardo indicato sin dall'insediamento dell'amministrazione comunale – sottolinea Valente – è a portata di mano, grazie al lavoro questi tre anni ed alle sinergie instaurate, per le quali determinanti si sono rivelati la lungimiranza e l'impegno del collega De Ruggieri: a lui ed all'intera comunità materana va il nostro più sentito ringraziamento per la fraternità territoriale manifestata».
Le parole di Raffaello De Ruggieri, del resto, non lasciano dubbi: «Le nostre sono città gemelle: così ha voluto la storia, così vogliamo noi per il futuro». Il suo pensiero il sindaco di Matera lo ha ribadito nei giorni scorsi, durante una riunione svoltasi a Roma negli uffici del Ministero dei beni culturali. Una dichiarazione ufficiale in una sede istituzionale, al tavolo convocato per discutere dei passaggi da compiere in vista della candidatura dell'habitat rupestre gravinese a patrimonio mondiale Unesco. Ed un passo importante può dirsi felicemente consumato: Matera ha ribadito l'intenzione di sostenere la «gemella» Gravina, confermando la disponibilità alla presentazione di una candidatura unica delle due città, che attraverso l'estensione del già esistente sito materano consenta l'allargamento di esso all'habitat rupestre gravinese.
Volontà cristallizzata davanti ai funzionari del Mibac, capitanati dall'architetto Francesca Riccio, responsabile dell'Ufficio Unesco del Servizio I, che nel novembre del 2013 era tra gli ispettori giunti nella città del grano e del vino per una visita che si rivelò decisiva. «Da allora – spiega il sindaco Valente – molto è stato fatto, soprattutto sotto il profilo procedurale: attraverso il nostro tecnico incaricato, l'architetto Pietro Laureano, abbiamo provveduto a consegnare al ministero uno studio di fattibilità. Nel frattempo, ci siamo adoperati perché si creassero le condizioni di una collaborazione con Matera». Centrando infine l'obiettivo.
«Confermiamo la disponibilità già manifestata dalla precedente amministrazione comunale», ha detto De Ruggieri, aggiungendo: «Personalmente, poi, sono da sempre impegnato nella creazione del distretto dell'habitat rupestre. E la prospettiva che si schiude ora al nostro orizzonte è un sogno che si realizza. L'idea che insieme al sindaco di Gravina abbiamo messo in campo ha caratteri unici, distintivi ed esclusivi, attraverso i quali sarà possibile raccontare la storia dell'uomo, dalla selce al silicio».
Positiva, in proposito, anche la valutazione dei dirigenti ministeriali. «Molte sono le realtà che ambiscono al riconoscimento Unesco – ha ricordato l'architetto Riccio – ma Matera e Gravina insieme presentano caratteristiche originali, degne della massima considerazione. Ci sarà pertanto il nostro supporto», come anticipato a dicembre in altro incontro al primo cittadino gravinese dall'architetto Maria Grazia Bellisario, dirigente del Servizio I.
Insomma, l'ingresso di Gravina nell'Unesco pare più vicino, di certo possibile. Come concordato al Mibac, i tecnici dei due Comuni lavoreranno insieme per definire i prossimi passi. E mentre il Municipio gravinese si doterà a breve di uno specifico Ufficio Unesco affidato alla direzione dell'ingegnere Michele Stasi (non a caso presente alla riunione romana), con l'arrivo della prime rondini Gravina e Matera si ritroveranno per sottoscrivere un protocollo d'intesa e formalizzare così le proprie volontà «aprendo al riguardo una fase di dialogo e concertazione anche con altri enti territoriali», rende noto Valente. Unico l'obiettivo: presentare all'Unesco una candidatura unitaria che preveda l'ingresso di Gravina nella lista dei beni patrimonio mondiale della cultura attraverso l'estensione del sito materano. Un destino segnato, per due città gemelle.