Politica
Gravina on contro il "padrone" Valente
E' scontro dopo il ritiro dalla giunta dell'assessore Maria Matera
Gravina - domenica 12 maggio 2019
"Se dovessimo pensare a quante ne stai combinando pur di rimanere a galla a modo tuo e non come la democrazia e la politica impone ci verrebbe veramente la voglia di staccare la spina alla tua arroganza e mancanza di rispetto e di educazione politica". Affiliano i coltelli in casa "Gravina on" da dove continua una corrispondenza a senso unico indirizzata al primo cittadino che, dal canto suo, persevera in uno stancante silenzio.
Uno stillicidio di nervi per i consiglieri Salvatore Capone e Mariella Lupoli, sostenutiti come sempre dal segretario Giuseppe Loglisci. Dopo una dichiarazione di amorosi sensi e la disponibilità "a ripartire", i tempi dell'attesa si sono fatti bui e da Gravina on prima hanno chiesto l'azzeramento di giunta e staff, poi hanno ritirato dalla giunta l'assessore nonché vice sindaco Maria Matera e ora chiedono lo scontro diretto con il primo cittadino che ha promesso di risolvere le vicende politiche "dopo la fiera e dopo il bilancio".
Decisione che ha mandato su tutte le furie i consiglieri di Gravina on che ora attaccano direttamente "il padrone" Valente.
"I poteri, le decisioni, le scelte, le priorità, gli incarichi e tutta roba tua calpestando interessi generali della città. La condivisione, le prerogative, la partecipazione sul tuo vocabolario hanno altre interpretazioni al punto che in maniera pazzesca e diabolica ti sei appropriato o meglio stai tentando di appropriarti anche del nostro partito impedendoci di rimettere il mandato assessorile, comunicandoci a mezzo stampa, che l'assessore di nostro riferimento è cosa tua, come tutto il resto d'altronde", scrivono.
"Dal quel giorno l'assessore Matera non rappresenta più il nostro partito bensì il tuo e la sua presenza in giunta deve considerarsi a titolo personale. Fino a quando gli assessori hanno utilizzato la stessa tua politica di non condivisione all'interno del partito, tutto è andato bene, ma quando i consiglieri hanno tentato di capire, allora hai cercato di ciurlare nel manico" attaccano i tre auspicando un colpo di reni dell'intera maggioranza chiamata "a far riflettere che tu sei il sindaco della città e non il padrone di Gravina perché la nostra richiesta di verifica politica non aveva e non ha scopi di poltronifici e per queste ragioni abbiamo ritirato la nostra delegazione assessorile sperando che si cominci a parlare di ciò che ciascuno di noi possa fare per Gravina e per i gravinesi e non ciò che Gravina possa fare per te".
Parole durissime che tuttavia anche questa volta non hanno sortito alcun effetto. Ai due consiglieri toccherà davvero attendere la metà di maggio e la convocazione del consiglio comunale per confrontarsi con il primo cittadino e decidere se restare fedeli alla linea Valente o dissociarsi definitivamente da una maggioranza che almeno formalmente resta sorda agli appelli di "Gravina on".
Uno stillicidio di nervi per i consiglieri Salvatore Capone e Mariella Lupoli, sostenutiti come sempre dal segretario Giuseppe Loglisci. Dopo una dichiarazione di amorosi sensi e la disponibilità "a ripartire", i tempi dell'attesa si sono fatti bui e da Gravina on prima hanno chiesto l'azzeramento di giunta e staff, poi hanno ritirato dalla giunta l'assessore nonché vice sindaco Maria Matera e ora chiedono lo scontro diretto con il primo cittadino che ha promesso di risolvere le vicende politiche "dopo la fiera e dopo il bilancio".
Decisione che ha mandato su tutte le furie i consiglieri di Gravina on che ora attaccano direttamente "il padrone" Valente.
"I poteri, le decisioni, le scelte, le priorità, gli incarichi e tutta roba tua calpestando interessi generali della città. La condivisione, le prerogative, la partecipazione sul tuo vocabolario hanno altre interpretazioni al punto che in maniera pazzesca e diabolica ti sei appropriato o meglio stai tentando di appropriarti anche del nostro partito impedendoci di rimettere il mandato assessorile, comunicandoci a mezzo stampa, che l'assessore di nostro riferimento è cosa tua, come tutto il resto d'altronde", scrivono.
"Dal quel giorno l'assessore Matera non rappresenta più il nostro partito bensì il tuo e la sua presenza in giunta deve considerarsi a titolo personale. Fino a quando gli assessori hanno utilizzato la stessa tua politica di non condivisione all'interno del partito, tutto è andato bene, ma quando i consiglieri hanno tentato di capire, allora hai cercato di ciurlare nel manico" attaccano i tre auspicando un colpo di reni dell'intera maggioranza chiamata "a far riflettere che tu sei il sindaco della città e non il padrone di Gravina perché la nostra richiesta di verifica politica non aveva e non ha scopi di poltronifici e per queste ragioni abbiamo ritirato la nostra delegazione assessorile sperando che si cominci a parlare di ciò che ciascuno di noi possa fare per Gravina e per i gravinesi e non ciò che Gravina possa fare per te".
Parole durissime che tuttavia anche questa volta non hanno sortito alcun effetto. Ai due consiglieri toccherà davvero attendere la metà di maggio e la convocazione del consiglio comunale per confrontarsi con il primo cittadino e decidere se restare fedeli alla linea Valente o dissociarsi definitivamente da una maggioranza che almeno formalmente resta sorda agli appelli di "Gravina on".