La città
Gravina rende onore all’Unità d’Italia e alle Forze Armate
Cerimonia presso il monumento ai caduti di guerra, del lavoro e alla Terra Santa
Gravina - lunedì 4 novembre 2024
13.48
Gravina festeggia L'unità d'Italia e le Forze Armate. Una Cerimonia di commemorazione organizzata dall'amministrazione comunale alla presenza delle autorità civili, religiose e militari, con la partecipazione di alcune scolaresche della secondaria di primo grado della Montemurro e della Benedetto XIII, unitamente alla primaria San Giovanni Bosco.
Il clou della manifestazione si è svolto presso il monumento ai caduti di tutte le guerre, situato nel cuore della villa comunale. Un monumento realizzato nel 1922- ha raccontato il cappellano militare Don Saverio Caccia. Alla statua bronzea iniziale, per volere di Angelo Amodio si è aggiunta la base dove sono scritti tutti i nomi dei caduti che rappresentano il tributo di sangue che la città di Gravina ha dato alle guerre. "La città si mobilitò per la costruzione del monumento e lo stesso fece quando nel 1942 lo si voleva fondere per fare delle armi"- racconta Don Saverio. "Gravina si oppose" - un gesto pregno di significato, monito, allora come adesso, per chi continua a volere la guerra. "Questo è il messaggio che Gravina vuole lanciare: Gravina e l'Italia vogliono la pace". Un messaggio evidente sia nelle letture di passi di libri legati alle vicende di guerra, che nei cartelli realizzati dai ragazzi delle scuole. "Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa proprio per essere promotori di pace" - ha sottolineato la dirigente della S. G. Bosco- Benedetto XIII", Tonia Masserio. Perché- ha chiosato Don Ciaccia- "noi questo vogliamo insegnare: la pace nella libertà".
Un concetto ripreso anche dal vicesindaco Filippo Ferrante che ha voluto evidenziare i passaggi significativi di questa ricorrenza che vede legate l'Unità Nazionale alle Forze Armate. Pace e libertà sono gli elementi significativi di questa commemorazione con le forze armate protagoniste con il proprio sacrificio di vite umane per il raggiungimento ed il mantenimento della libertà.
Una festa che mantiene tutta la sua attualità a giudicare i venti di guerra che spirano nel mondo, "con le Forze Armate che operano quotidianamente in un contesto gravoso e di guerra" -ha affermato il vicesindaco, che ha voluto ricordare come Il dialogo sia lo strumento per risolvere le controversie tra Stati. "Purtroppo lo strumento della guerra adesso è il più diffuso". E quindi – rivolgendosi ai ragazzi presenti li ha invitati ad alimentare il dialogo, guardando gli altri con spirito di fratellanza e di amore.
"Ecco il senso di questa festa" - ha concluso Ferrante. La cerimonia poi si è spostata presso il monumento dei caduti del lavoro e di lì, il corteo si è avviato alla terra santa con la deposizione di una croce.
Il clou della manifestazione si è svolto presso il monumento ai caduti di tutte le guerre, situato nel cuore della villa comunale. Un monumento realizzato nel 1922- ha raccontato il cappellano militare Don Saverio Caccia. Alla statua bronzea iniziale, per volere di Angelo Amodio si è aggiunta la base dove sono scritti tutti i nomi dei caduti che rappresentano il tributo di sangue che la città di Gravina ha dato alle guerre. "La città si mobilitò per la costruzione del monumento e lo stesso fece quando nel 1942 lo si voleva fondere per fare delle armi"- racconta Don Saverio. "Gravina si oppose" - un gesto pregno di significato, monito, allora come adesso, per chi continua a volere la guerra. "Questo è il messaggio che Gravina vuole lanciare: Gravina e l'Italia vogliono la pace". Un messaggio evidente sia nelle letture di passi di libri legati alle vicende di guerra, che nei cartelli realizzati dai ragazzi delle scuole. "Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa proprio per essere promotori di pace" - ha sottolineato la dirigente della S. G. Bosco- Benedetto XIII", Tonia Masserio. Perché- ha chiosato Don Ciaccia- "noi questo vogliamo insegnare: la pace nella libertà".
Un concetto ripreso anche dal vicesindaco Filippo Ferrante che ha voluto evidenziare i passaggi significativi di questa ricorrenza che vede legate l'Unità Nazionale alle Forze Armate. Pace e libertà sono gli elementi significativi di questa commemorazione con le forze armate protagoniste con il proprio sacrificio di vite umane per il raggiungimento ed il mantenimento della libertà.
Una festa che mantiene tutta la sua attualità a giudicare i venti di guerra che spirano nel mondo, "con le Forze Armate che operano quotidianamente in un contesto gravoso e di guerra" -ha affermato il vicesindaco, che ha voluto ricordare come Il dialogo sia lo strumento per risolvere le controversie tra Stati. "Purtroppo lo strumento della guerra adesso è il più diffuso". E quindi – rivolgendosi ai ragazzi presenti li ha invitati ad alimentare il dialogo, guardando gli altri con spirito di fratellanza e di amore.
"Ecco il senso di questa festa" - ha concluso Ferrante. La cerimonia poi si è spostata presso il monumento dei caduti del lavoro e di lì, il corteo si è avviato alla terra santa con la deposizione di una croce.