Palazzo di città
"Gravina reset", meno di un anno per completare i lavori
Il piano di riqualificazione finanziato con fondi europei
Gravina - mercoledì 20 agosto 2014
09.00
Un mese per definire la progettazione esecutiva, altri 245 giorni per portare a termine i lavori.
E' una corsa contro il tempo quella dell'amministrazione per portare a compimento "Gravina Reset", il piano di riqualificazione urbana destinato a restituire vitalità al centro storico gravinese. "Uno dei punti qualificanti del nostro programma elettorale – spiega il sindaco Alesio Valente – si appresta a divenire realtà. Sono molte le ferite aperte nel contesto urbano che vanno curate per tramandare alle prossime generazioni una città davvero a misura d'uomo: c'eravamo prefissati di sanarle e, pian piano, come i fatti dimostrano, lo stiamo facendo".
700.000 euro l'importo della spesa complessiva, finanziata con fondi europei, per la riqualificazione dei margini urbani, attraverso la rifunzionalizzazione del bastione ed il recupero dei giardini urbani oltre al potenziamento dei sottoservizi, al consolidamento del muro di contenimento di via Giudice Montea ed al rifacimento dei basolati della stessa via Montea e dei cavati san Marco e sant'Andrea.
All'aggiudicazione provvisoria in favore della ditta vincitrice della gara d'appalto, lo scorso giugno, ha fatto seguito prima di Ferragosto l'aggiudicazione definitiva, una scadenza urgente per non perdere i finanziamenti europei. Inizia ora la fase attuativa del bando integrato, che prevede la progettazione definitiva e la messa in opera.
Un iter, quello del bando per la progettazione esecutiva e successiva realizzazione dei lavori di "Gravina Reset", che ha dovuto superare alcuni scogli, come le perplessità della Soprintendenza archeologica, la quale nel 2011 aveva sollevato alcune perplessità sui progetti presentati dal comune evidenziando per i lavori di via Montea "una elaborazione progettuale non sufficientemente dettagliata, perché non approfondita a livello esecutivo" così come non erano state sufficientemente argomentate le operazioni di restauro dell'intero Bastione. Poi era toccato ai dirigenti del ministero esprimersi sul progetto. Infine, le vicissitudini dell'ufficio tecnico comunale, con la segretaria comunale Elisa Capozza che ha dovuto firmare i documenti come dirigente supplente.
Mentre Palazzo di Città sottolinea il traguardo raggiunto, sorgono già polemiche sugli aspetti contrattuali dell'appalto: mentre, secondo la norma, la stazione appaltante può indicare nel bando di gara le modalità di corresponsione diretta al progettista della quota del compenso corrispondente agli oneri di progettazione, secondo la determina dirigenziale il pagamento dei corrispettivi "è effettuato direttamente a favore dei progettisti". Particolari non presenti nel bando ma "rispuntati" nella delibera per essere inclusi nel contratto.