La città
Grido di allarme dagli imprenditori
L'Aim sollecita l'amministrazione e chiede un confronto per risolvere la crisi della zona PIp
Gravina - domenica 14 giugno 2015
"Nonostante il dialogo avviato da due anni con l'amministrazione e l'apertura dimostrata dalla stessa, la zona PIP sembra ancora abbandonata a se stessa".
Torna afr sentire la propria voca l'A.I.M. (associazione imprenditori di Gravina, e torna ad accendere i riflettori sullo stato della zona PIP e "sulle soluzioni urgenti da intraprendere per le problematiche della zona".
Questioni ben note. Prima fra tutte la sicurezza in una zona quotidianamente minacciata non solo dai malviventi ma anche da bande di ragazzini che si divertono a gozzovigliare per strada e a lanciare gli scarti dei bagordi contro i capannoni. Altra questione bollente riguarda la proprietà dei capannoni e la possibilità di convertirli da sedi di attività artigianali a capannoni commerciali.
"L'A.I.M. si è prodigata per mesi ad approfondire la questione estremamente tecnica, della conversione della zona di PIP di Gravina da artigianale a commerciale, tramite un tecnico interpellato direttamente dall'associazione – scrivono i responsabili in una nota stampa - Dopo mesi di lavoro, ad oggi, ci troviamo di fronte ad una paralisi provocata dall'immobilismo dell'amministrazione che nonostante le promesse e le aperture non è riuscita a conferire regolare incarico al tecnico, interpellato dall'associazione, per concludere lo studio ed il progetto di conversione della zona PIP".
Adesso, con l'arrivo della nuova giunta e l'assegnazione della delega alle attività produttive a Giuseppe Laico, imprenditore a sua volta, i responsabili dell'associazione auspicano che si possa avviare quanto prima "un confronto costruttivo con il neo assessore alle attività produttive al fine di trovare una soluzione comune per il rilancio della zona PIP".
Torna afr sentire la propria voca l'A.I.M. (associazione imprenditori di Gravina, e torna ad accendere i riflettori sullo stato della zona PIP e "sulle soluzioni urgenti da intraprendere per le problematiche della zona".
Questioni ben note. Prima fra tutte la sicurezza in una zona quotidianamente minacciata non solo dai malviventi ma anche da bande di ragazzini che si divertono a gozzovigliare per strada e a lanciare gli scarti dei bagordi contro i capannoni. Altra questione bollente riguarda la proprietà dei capannoni e la possibilità di convertirli da sedi di attività artigianali a capannoni commerciali.
"L'A.I.M. si è prodigata per mesi ad approfondire la questione estremamente tecnica, della conversione della zona di PIP di Gravina da artigianale a commerciale, tramite un tecnico interpellato direttamente dall'associazione – scrivono i responsabili in una nota stampa - Dopo mesi di lavoro, ad oggi, ci troviamo di fronte ad una paralisi provocata dall'immobilismo dell'amministrazione che nonostante le promesse e le aperture non è riuscita a conferire regolare incarico al tecnico, interpellato dall'associazione, per concludere lo studio ed il progetto di conversione della zona PIP".
Adesso, con l'arrivo della nuova giunta e l'assegnazione della delega alle attività produttive a Giuseppe Laico, imprenditore a sua volta, i responsabili dell'associazione auspicano che si possa avviare quanto prima "un confronto costruttivo con il neo assessore alle attività produttive al fine di trovare una soluzione comune per il rilancio della zona PIP".