Territorio
I comuni murgiani uniti contro l'Imu sui terreni agricoli
I consigli comunali chiamati ad approvare l'annullamento. Presto una manifestazione di protesta
Gravina - mercoledì 10 dicembre 2014
15.35
"L'Imu sui terreni agricoli va subito cancellata".
E' ferma e comune, al di là delle divisioni politiche, la posizione dei sindaci del territorio sul contestato decreto governativo. I rappresentanti dei comuni sono tornati a riunirsi presso il Municipio di Corato, per ribadire con forza il ritiro della tassa sui terreni introdotta a sorpresa da un decreto interministeriale del 28 novembre scorso.
Una richiesta sulla scorta del documento con cui sabato scorso l'Anci Puglia, non accontentandosi di una generica promessa di rinvio del pagamento dal 16 dicembre al prossimo anno, ha invocato "l'annullamento definitivo dell'imposta mediante il ritiro del provvedimento", da inserire – questo il proposito dei sindaci - in una delibera che verrà poi approvata dai rispettivi consigli comunali nella prossima seduta.
"Data la ricaduta di questa tassa sul territorio, o ne facciamo una questione congiunta oppure si va al massacro" ha spiegato in apertura il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli, organizzatore dell'incontro e coordinatore delle prossime iniziative, che ha poi aggiunto: "Si tratta di un'imposta latente che è stata regolamentata di punto in bianco con un'accelerazione scomposta e non giustificata, se non da esigenze di cassa. La soluzione non è la proroga concessa dal governo centrale: la tassa va subito respinta al mittente".
Tanti i sindaci presenti alla riunione tra cui il primo cittadino altamurano Mario Stacca, secondo cui "La priorità è evitare un ulteriore saccheggio per i cittadini che nel 2014 si è già verificato con Tari e Tasi. Bisogna finirla di subire indicazioni del governo centrale in maniera costante e continua, e finendo per fare gli esattori dello stato. Troppe famiglie non riescono a fare la spesa a causa delle tasse. Tutto poi ricade sui servizi. Bisogna adottare ogni iniziativa possibile ed immaginabile. E l'unica maniera per farlo è essere uniti".
Una posizione condivisa da diversi amministratori presenti mentre il sindaco di Andria, Nicola Giorgino, ribadisce l'incostituzionalità della norma che introduce l'Imu che sarebbe "una palese violazione dello statuto del contribuente secondo il quale le imposte vanno stabilite per tempo". Di qui la richiesta non più rinviabile di chiedere l'annullamento del decreto così come disposto dall'Anci.
Dello stesso avviso anche l'assessore all'agricoltura del Comune di Gravina, Vito Loglisci presente all'incontro insieme al responsabile del bilancio Stefano Conca: "Aumentare l'incidenza della tassazione, in un periodo di grave crisi e nonostante la recente introduzione di altri balzelli per altri servizi, significherebbe affossare il settore agricolo, con ricadute negative anche sotto il profilo occupazionale" spiega l'assessore che anticipa l'imminente coinvolgimento dei parlamentari pugliesi in questa battaglia.
Intanto si pensa di coinvolgere le comunità locali in una grande manifestazione pubblica "allo scopo di mettere in moto una campagna di sensibilizzazione, istituzionale e politica, che consenta di far sentire al Governo la voce del territorio" conclude Loglisci.
E' ferma e comune, al di là delle divisioni politiche, la posizione dei sindaci del territorio sul contestato decreto governativo. I rappresentanti dei comuni sono tornati a riunirsi presso il Municipio di Corato, per ribadire con forza il ritiro della tassa sui terreni introdotta a sorpresa da un decreto interministeriale del 28 novembre scorso.
Una richiesta sulla scorta del documento con cui sabato scorso l'Anci Puglia, non accontentandosi di una generica promessa di rinvio del pagamento dal 16 dicembre al prossimo anno, ha invocato "l'annullamento definitivo dell'imposta mediante il ritiro del provvedimento", da inserire – questo il proposito dei sindaci - in una delibera che verrà poi approvata dai rispettivi consigli comunali nella prossima seduta.
"Data la ricaduta di questa tassa sul territorio, o ne facciamo una questione congiunta oppure si va al massacro" ha spiegato in apertura il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli, organizzatore dell'incontro e coordinatore delle prossime iniziative, che ha poi aggiunto: "Si tratta di un'imposta latente che è stata regolamentata di punto in bianco con un'accelerazione scomposta e non giustificata, se non da esigenze di cassa. La soluzione non è la proroga concessa dal governo centrale: la tassa va subito respinta al mittente".
Tanti i sindaci presenti alla riunione tra cui il primo cittadino altamurano Mario Stacca, secondo cui "La priorità è evitare un ulteriore saccheggio per i cittadini che nel 2014 si è già verificato con Tari e Tasi. Bisogna finirla di subire indicazioni del governo centrale in maniera costante e continua, e finendo per fare gli esattori dello stato. Troppe famiglie non riescono a fare la spesa a causa delle tasse. Tutto poi ricade sui servizi. Bisogna adottare ogni iniziativa possibile ed immaginabile. E l'unica maniera per farlo è essere uniti".
Una posizione condivisa da diversi amministratori presenti mentre il sindaco di Andria, Nicola Giorgino, ribadisce l'incostituzionalità della norma che introduce l'Imu che sarebbe "una palese violazione dello statuto del contribuente secondo il quale le imposte vanno stabilite per tempo". Di qui la richiesta non più rinviabile di chiedere l'annullamento del decreto così come disposto dall'Anci.
Dello stesso avviso anche l'assessore all'agricoltura del Comune di Gravina, Vito Loglisci presente all'incontro insieme al responsabile del bilancio Stefano Conca: "Aumentare l'incidenza della tassazione, in un periodo di grave crisi e nonostante la recente introduzione di altri balzelli per altri servizi, significherebbe affossare il settore agricolo, con ricadute negative anche sotto il profilo occupazionale" spiega l'assessore che anticipa l'imminente coinvolgimento dei parlamentari pugliesi in questa battaglia.
Intanto si pensa di coinvolgere le comunità locali in una grande manifestazione pubblica "allo scopo di mettere in moto una campagna di sensibilizzazione, istituzionale e politica, che consenta di far sentire al Governo la voce del territorio" conclude Loglisci.