Palazzo di città
I dipendenti comunali passano al contrattacco
Richieste di chiarimenti anche sul concorso per i geometri.
Gravina - mercoledì 25 febbraio 2015
9.24
"Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria". Il terzo principio della dinamica applicato alle vicende dei dipendenti comunali, riunitisi in assemblea qualche giorno fa e che ora, paventano la possibilità di uno sciopero.
Rammaricati, per i commenti che il sindaco, Alesio Valente, avrebbe offerto ai social network ed alla stampa, hanno chiarito nero su bianco le loro richieste. Difatti, in un documento controfirmato oltre che dagli impiegati di Palazzo di città, anche da Giuseppe Zoli, delegato territoriale della Cisl FP hanno stigmatizzato ancora una volta l'atteggiamento del primo cittadino che: "Anziché attivare una politica di gestione del personale con un piano delle assunzioni atto a coprire i vistosi vuoti di organico e apprezzare l'eroico comportamento dei pochi rimasti che con sacrificio ed abnegazione sopperiscono alle gravi lacune, sceglie la campagna mediatica".
Superata la delusione all'indirizzo del primo cittadino, si passa alle richieste: "Il pagamento del salario accessorio del 2014 - erogato in base alla produttività – pagamento del lavoro straordinario e non liquidato, un piano di formazione e aggiornamento per tutti, l'individuazione e assegnazione degli incarichi di responsabilità dell'anno scorso, l'assegnazione delle posizioni organizzative e alte professionalità nei limite dei fondi destinati, la presentazione per il 2015 di un piano risorse decentrate".
Ma non è tutto.
Riprendendo una vicenda già portata alla ribalta dai partiti politici, anche i dipendenti comunali rivendicano: "La conclusione della procedura concorsuale dei geometri". Il concorso per l'assunzione di quattro geometri da selezionare tra le categorie protette e da destinare all'Ufficio tecnico comunale, che dopo aver esaurito la prova scritta e stilato una prima graduatoria, si è arrenato per cause ancora sconosciute.
Alzano dunque le barricate i dipendenti comunali decisi, nonostante i rilievi già mossi contro il primo cittadino dai rispettivi sindacati, a rivendicare rispetto e dignità per il proprio ruolo.
Intanto dalle stanze dell'esecutivo arriva un assordante silenzio.
Rammaricati, per i commenti che il sindaco, Alesio Valente, avrebbe offerto ai social network ed alla stampa, hanno chiarito nero su bianco le loro richieste. Difatti, in un documento controfirmato oltre che dagli impiegati di Palazzo di città, anche da Giuseppe Zoli, delegato territoriale della Cisl FP hanno stigmatizzato ancora una volta l'atteggiamento del primo cittadino che: "Anziché attivare una politica di gestione del personale con un piano delle assunzioni atto a coprire i vistosi vuoti di organico e apprezzare l'eroico comportamento dei pochi rimasti che con sacrificio ed abnegazione sopperiscono alle gravi lacune, sceglie la campagna mediatica".
Superata la delusione all'indirizzo del primo cittadino, si passa alle richieste: "Il pagamento del salario accessorio del 2014 - erogato in base alla produttività – pagamento del lavoro straordinario e non liquidato, un piano di formazione e aggiornamento per tutti, l'individuazione e assegnazione degli incarichi di responsabilità dell'anno scorso, l'assegnazione delle posizioni organizzative e alte professionalità nei limite dei fondi destinati, la presentazione per il 2015 di un piano risorse decentrate".
Ma non è tutto.
Riprendendo una vicenda già portata alla ribalta dai partiti politici, anche i dipendenti comunali rivendicano: "La conclusione della procedura concorsuale dei geometri". Il concorso per l'assunzione di quattro geometri da selezionare tra le categorie protette e da destinare all'Ufficio tecnico comunale, che dopo aver esaurito la prova scritta e stilato una prima graduatoria, si è arrenato per cause ancora sconosciute.
Alzano dunque le barricate i dipendenti comunali decisi, nonostante i rilievi già mossi contro il primo cittadino dai rispettivi sindacati, a rivendicare rispetto e dignità per il proprio ruolo.
Intanto dalle stanze dell'esecutivo arriva un assordante silenzio.