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I pugliesi? I più anziani d'Italia

Impietoso il rapporto sullo stato di salute nella regione. Crescono obesità, malattie e aborti.

Non stanno bene i pugliesi. Più vecchi, più obesi, più ammalati.

Sempre meno neonati affollano le corsie degli ospedali sebbene l'aspettativa di vita in Puglia stia crescendo. Sono questi alcuni dei dati emersi dalla relazione sullo stato di salute dei cittadini pugliesi, il dossier a cura dell'Osservatorio epidemiologico regionale.

Tra il 2006 e il 2011 la Puglia è invecchiata più velocemente del resto d'Italia: l'indice nazionale di vecchiaia in questo periodo è aumentato del 5% mentre in Puglia è addirittura triplicato con un +15%. I nuovi nati sono 33.000, a fronte dei 42.000 nati 5 anni fa. Tra l'altro, molti di loro sono figli di emigrati. Si aggiunge un dato allarmante: nonostante l'insorgere di malattie, soprattutto tumorali, negli ultimi sei anni, il numero dei ricoveri presso gli ospedali regionali ha subito un calo di circa 70.000 ricoveri all'anno (- 7,3%).

Fra i motivi di ricovero ordinario più frequenti in Puglia nel 2011 ci sono i parti naturali (18.000) e i cesarei (15.000). Gli aborti invece sono 7.400, che sommati agli aborti effettuati in day hospital raggiungono la somma di 14.000 interruzioni di gravidanza: "Un numero spropositato e non conforme alla cifra reale di circa 9.000 aborti all'anno in Puglia - osserva la direttrice dell'Osservatorio, Cinzia Germinario - evidentemente molti medici commettono errori nella compilazione delle schede di dimissione". Tra le patologie per le quali si muore di più spicca l'infarto del miocardio, causato anche da scorretti stili di vita: la Puglia infatti si conferma prima regione in Italia per indice di obesità e ultima per attività fisica con il 38% dei pugliesi che afferma di non praticare nessuno sport.

Durante la presentazione dei dati, a cui hanno preso parte anche il presidente della giunta regionale Nichi Vendola e l'assessore alla sanità Elena Gentile, un'attenzione particolare è stata riservata alla salute materno infantile. Il numero medio di figli per donna, in Puglia, risulta essere costantemente inferiore rispetto alla media nazionale. Inoltre si registra un preoccupante ricorso al parto cesareo: nel 2011 il 45% delle nascite è avvenuta con parto cesareo, a fronte di una media nazionale ferma al 38% nel medesimo periodo. Preoccupa anche l'aumento degli aborti registrati dal 2007 al 2011 con un 9% di donne in più che decide di interrompere la gravidanza.

Dati che hanno allarmato anche il presidente Vendola il quale ha commentato dicendo che l'intero rapporto sulla salute dei pugliesi "riflette la paura e l'inquietudine che in questo momento attraversano la vita delle persone".
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