Politica
Opposizioni bugiarde danneggiano la città
Contro attacco del Partito democratico sul rinvio del voto amministrativo
Gravina - venerdì 16 febbraio 2018
Non si è fatta attendere la risposta del Partito Democratico dopo le ultime dichiarazioni delle opposizioni consiliari sulla situazione amministrativa creatasi dopo l'accoglimento del ricorso, da parte del TAR, indetto dalla coalizione civica guidata da Mimmo Romita.
Una situazione giudicata un bluff organizzato dalle opposizioni con il solo scopo di rallentare il percorso amministrativo.
Una nota durissima quella a firma del segretario Nico Angelastro convinto che la situazione amministrativa che si è venuta a creare sia solo ftutto della paura da parte del centro destra e del Movimento cinque stelle di tornare alle urne.
La sentenza, come detto più volte, doveva passare definitivamente in giudicato entro il 24 febbraio. C'erano diverse strade che le opposizioni potevano intraprendere per scongiurare l'ipotesi di votare nel 2019.
"Mi dispiace constatare che questa non è una situazione casuale, bensì pianificata a tavolino", continua il Segretario.
"Per quanto riguarda la coalizione civica guidata da Mimmo Romita, il Partito Democratico aspetta, speranzoso, la notifica della sentenza del ricorso nei confronti di tutte le parti in causa. Attesa che sarà vana da parte nostra: l'opzione della notifica da inviare a tutte le parti in causa, avrebbe accelerato i tempi per la conclusione della vicenda. Avrebbe consentito una pronuncia definitiva entro il mese di febbraio, con la valutazione, contestuale, da parte della nostra coalizione e del Sindaco di non indire nessuna azione di ricorso alla pronuncia del TAR del gennaio scorso. Hanno compiuto una scelta politica così scellerata e premeditata da non aver avuto nemmeno il coraggio di dirlo in piazza, vista la conferenza stampa annunciata e mai fatta da parte di Romita".
Angelastro non risparmia pesanti critiche nei confronti del pentastellati ricordando che "La sentenza dell'11 gennaio poteva diventare definitiva anche se diverso fosse stato l'atteggiamento dei grillini. In sostanza, era necessaria la rinuncia della loro azione di ricorso, vista anche la sentenza dirimente la stessa questione pronunciata soltanto dieci giorni prima la data stabilita per la pronuncia dei giudici del TAR nei confronti del ricorso grillino. Infatti la pronuncia dei giudici amministrativi sul ricorso dei Cinque Stelle era stata inizialmente stabilita per martedì 23 gennaio, per poi essere posticipata a martedì 20 febbraio: posticipo non casuale anche questo, vista la richiesta esplicita fatta dai legali dei cinque stelle in merito ad un vizio di forma dovuta alla mancata notifica ad uno dei controinteressati. Il vizio di notifica era stato sanato dallo stesso controinteressato, attraverso la costituzione in giudizio, prima della decisione di
posticipo. Decisione di posticipo indotta sempre dai legali dei cinque stelle, pressanti nei confronti del TAR di Bari sulla richiesta di posticipo della pronuncia. Intendiamo dire che queste non sono chiacchiere da bar: ci sono i verbali dei tribunali che lo testimoniano".
Angelastro conclude riportando la questione sul terreno politico per ribadire che "questa situazione di stallo amministrativo è stata pianificata
dagli stessi ricorrenti, forse per non rivedere una certa idea di città nuovamente e sonoramente sconfitta alle urne".
Una situazione giudicata un bluff organizzato dalle opposizioni con il solo scopo di rallentare il percorso amministrativo.
Una nota durissima quella a firma del segretario Nico Angelastro convinto che la situazione amministrativa che si è venuta a creare sia solo ftutto della paura da parte del centro destra e del Movimento cinque stelle di tornare alle urne.
La sentenza, come detto più volte, doveva passare definitivamente in giudicato entro il 24 febbraio. C'erano diverse strade che le opposizioni potevano intraprendere per scongiurare l'ipotesi di votare nel 2019.
"Mi dispiace constatare che questa non è una situazione casuale, bensì pianificata a tavolino", continua il Segretario.
"Per quanto riguarda la coalizione civica guidata da Mimmo Romita, il Partito Democratico aspetta, speranzoso, la notifica della sentenza del ricorso nei confronti di tutte le parti in causa. Attesa che sarà vana da parte nostra: l'opzione della notifica da inviare a tutte le parti in causa, avrebbe accelerato i tempi per la conclusione della vicenda. Avrebbe consentito una pronuncia definitiva entro il mese di febbraio, con la valutazione, contestuale, da parte della nostra coalizione e del Sindaco di non indire nessuna azione di ricorso alla pronuncia del TAR del gennaio scorso. Hanno compiuto una scelta politica così scellerata e premeditata da non aver avuto nemmeno il coraggio di dirlo in piazza, vista la conferenza stampa annunciata e mai fatta da parte di Romita".
Angelastro non risparmia pesanti critiche nei confronti del pentastellati ricordando che "La sentenza dell'11 gennaio poteva diventare definitiva anche se diverso fosse stato l'atteggiamento dei grillini. In sostanza, era necessaria la rinuncia della loro azione di ricorso, vista anche la sentenza dirimente la stessa questione pronunciata soltanto dieci giorni prima la data stabilita per la pronuncia dei giudici del TAR nei confronti del ricorso grillino. Infatti la pronuncia dei giudici amministrativi sul ricorso dei Cinque Stelle era stata inizialmente stabilita per martedì 23 gennaio, per poi essere posticipata a martedì 20 febbraio: posticipo non casuale anche questo, vista la richiesta esplicita fatta dai legali dei cinque stelle in merito ad un vizio di forma dovuta alla mancata notifica ad uno dei controinteressati. Il vizio di notifica era stato sanato dallo stesso controinteressato, attraverso la costituzione in giudizio, prima della decisione di
posticipo. Decisione di posticipo indotta sempre dai legali dei cinque stelle, pressanti nei confronti del TAR di Bari sulla richiesta di posticipo della pronuncia. Intendiamo dire che queste non sono chiacchiere da bar: ci sono i verbali dei tribunali che lo testimoniano".
Angelastro conclude riportando la questione sul terreno politico per ribadire che "questa situazione di stallo amministrativo è stata pianificata
dagli stessi ricorrenti, forse per non rivedere una certa idea di città nuovamente e sonoramente sconfitta alle urne".