Territorio
Il bosco, l'incendio e i 70.000 euro: chi li ha visti?
"Difesa Grande" non riceverà un centesimo dei fondi promessi dal Parco. La somma per l'area protetta, non toccata dalle fiamme.
Gravina - venerdì 22 febbraio 2013
09.10
Suscitano non poche perplessità quei 70.000 euro predisposti dal parco dell'Alta Murgia, all'indomani del drammatico incendio che interessava il bosco "Difesa Grande". Mentre non sono ancora arrivate le stime esatte degli ettari andati in fumo, è in arrivo il denaro. La cui destinazione finale sarà, però, la piantumazione di arbusti all'interno delle aree dello stesso parco. E non del bosco.
"La scorsa settimana è arrivata la comunicazione con cui si deliberava la concessione di 70.000 euro da parte del parco dell'Alta Murgia", spiega Gino Lorusso, assessore al verde pubblico. Ora si attende la firma di una convenzione tra i due polmoni verdi contigui di Gravina. "All'interno del vivaio del bosco "Difesa Grande" verrà effettuata la coltura e la semina di piante autoctone da impiantare poi nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia", continua l'assessore, riportando i termini della comunicazione ricevuta dal Parco.
Nero su bianco, con parole che sembrano smentire le dichiarazioni con cui Cesare Veronico, presidente del parco, lo scorso luglio, dava pubblicamente atto della volontà di intervenire a sostegno del bosco Difesa Grande, "in continuità ecologica con il territorio del parco nazionale dell'Alta Murgia. Una concreta manifestazione della nostra volontà di fare sistema tra aree protette con l'unico obiettivo della tutela e della valorizzazione del patrimonio comune". Ed in particolare, proprio ai microfoni di Gravinalife il presidente dava comunicazione "dello stanziamento di 70.000 euro da utilizzare per la rifunzionalizzazione del vivaio. Certo sulla parte incendiata non si può intervenire immediatamente, proprio per legge", spiegava Veronico. "In che modo si interverrà allora sul vivaio, che effettivamente non è stato interessato dall'incendio?", gli si chiedeva. "Lo deciderà il Comune di Gravina che è destinatario dell'intervento", continuava Veronico.
Ma mai nessuno, forse neppure a Palazzo di città, avrebbe pensato che l'epilogo sarebbe stato quello infine svelato dalla missiva indirizzata al vicesindaco Lorusso. Così, ad essere destinatarie di possibili risorse economiche rinvenienti dal parco saranno aree dello stesso parco e che nulla hanno a che vedere con il bosco "Difesa Grande". Se non per il fatto che gli arbusti verranno coltivati all'interno del vivaio per poi essere portati via.
"La scorsa settimana è arrivata la comunicazione con cui si deliberava la concessione di 70.000 euro da parte del parco dell'Alta Murgia", spiega Gino Lorusso, assessore al verde pubblico. Ora si attende la firma di una convenzione tra i due polmoni verdi contigui di Gravina. "All'interno del vivaio del bosco "Difesa Grande" verrà effettuata la coltura e la semina di piante autoctone da impiantare poi nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia", continua l'assessore, riportando i termini della comunicazione ricevuta dal Parco.
Nero su bianco, con parole che sembrano smentire le dichiarazioni con cui Cesare Veronico, presidente del parco, lo scorso luglio, dava pubblicamente atto della volontà di intervenire a sostegno del bosco Difesa Grande, "in continuità ecologica con il territorio del parco nazionale dell'Alta Murgia. Una concreta manifestazione della nostra volontà di fare sistema tra aree protette con l'unico obiettivo della tutela e della valorizzazione del patrimonio comune". Ed in particolare, proprio ai microfoni di Gravinalife il presidente dava comunicazione "dello stanziamento di 70.000 euro da utilizzare per la rifunzionalizzazione del vivaio. Certo sulla parte incendiata non si può intervenire immediatamente, proprio per legge", spiegava Veronico. "In che modo si interverrà allora sul vivaio, che effettivamente non è stato interessato dall'incendio?", gli si chiedeva. "Lo deciderà il Comune di Gravina che è destinatario dell'intervento", continuava Veronico.
Ma mai nessuno, forse neppure a Palazzo di città, avrebbe pensato che l'epilogo sarebbe stato quello infine svelato dalla missiva indirizzata al vicesindaco Lorusso. Così, ad essere destinatarie di possibili risorse economiche rinvenienti dal parco saranno aree dello stesso parco e che nulla hanno a che vedere con il bosco "Difesa Grande". Se non per il fatto che gli arbusti verranno coltivati all'interno del vivaio per poi essere portati via.