La città
Il bosco per metà non c'è più, ma il Catasto non lo sa
1.200 gli ettari andati in fumo lo scorso anno. Non ancora aggiornati i dati: tutto fermo al 2010.
Gravina - lunedì 24 giugno 2013
08.55
Un anno a giorni. Da quella crepa irreparabile che distruggeva senza precedenti il monolite boschivo "Difesa Grande". E il tempo si è dissolto in una nube di ricordi e nuovi interrogativi. Alcuni intrisi di retorica. A quando risale l'ultimo incendio che ha colpito le aree boschive gravinesi? Anche gli alberi conoscono la risposta. Dopo l'ecatombe che la scorsa estate, a cavallo tra giugno e luglio, ha bruciato gran parte del polmone verde. E un'aura di leggendaria tristezza avvolge ora quella distesa.
Eppure sul sito web della Protezione civile nella tabella relativa al "Catasto incendi superficie soggetta a vincolo ex art. 10 l. 353/2000 (bosco e pascolo) provincia di Bari", alla voce "Gravina in Puglia" i dati sono aggiornati al 2010. Ma la fotografia poco lusinghiera, triste e disincantata di un bosco che arranca, arriva dai dati trasmessi dal Corpo Forestale, che attesterebbero a 1200 gli ettari andati in fumo. E davanti al funesto verdetto è comprensibile che l'oblio voglia prendere il sopravvento. Ma dimenticare non si può.
Con l'aggravante che la legge nazionale 353/2000 dispone esplicitamente l'istituzione di un catasto delle aree percorse dal fuoco, con aggiornamento annuale del suddetto catasto. "I comuni provvedono, entro novanta giorni dalla data di approvazione del piano regionale di cui al comma 1 dell'articolo 3, a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell'ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato. Il catasto è aggiornato annualmente. L'elenco dei predetti soprassuoli deve essere esposto per trenta giorni all'albo pretorio comunale, per eventuali osservazioni. Decorso tale termine, i comuni valutano le osservazioni presentate ed approvano, entro i successivi sessanta giorni, gli elenchi definitivi e le relative perimetrazioni…". Questa la legge.
Spento l'incendio. Ma non le polemiche. Mentre si aggrovigliano nella stessa matassa, fuoco, fiamme e indagini della Procura per responsabilità ancora da accertare.
Eppure sul sito web della Protezione civile nella tabella relativa al "Catasto incendi superficie soggetta a vincolo ex art. 10 l. 353/2000 (bosco e pascolo) provincia di Bari", alla voce "Gravina in Puglia" i dati sono aggiornati al 2010. Ma la fotografia poco lusinghiera, triste e disincantata di un bosco che arranca, arriva dai dati trasmessi dal Corpo Forestale, che attesterebbero a 1200 gli ettari andati in fumo. E davanti al funesto verdetto è comprensibile che l'oblio voglia prendere il sopravvento. Ma dimenticare non si può.
Con l'aggravante che la legge nazionale 353/2000 dispone esplicitamente l'istituzione di un catasto delle aree percorse dal fuoco, con aggiornamento annuale del suddetto catasto. "I comuni provvedono, entro novanta giorni dalla data di approvazione del piano regionale di cui al comma 1 dell'articolo 3, a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell'ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato. Il catasto è aggiornato annualmente. L'elenco dei predetti soprassuoli deve essere esposto per trenta giorni all'albo pretorio comunale, per eventuali osservazioni. Decorso tale termine, i comuni valutano le osservazioni presentate ed approvano, entro i successivi sessanta giorni, gli elenchi definitivi e le relative perimetrazioni…". Questa la legge.
Spento l'incendio. Ma non le polemiche. Mentre si aggrovigliano nella stessa matassa, fuoco, fiamme e indagini della Procura per responsabilità ancora da accertare.