La città
Il BotroVerso arriva al Ministero della Cultura
Presentato a Roma l’ambizioso progetto di un parco immersivo archeologico
Gravina - domenica 11 giugno 2023
L'amministrazione comunale ha puntato molto sul BotroVerso e intende perseguire tutte le strade possibili per la realizzazione del progetto. Una proposta con cui si intende realizzare un parco immersivo che recuperi il patrimonio paesaggistico e archeologico cittadino, mettendolo in rete con i Sentieri dell'Acqua e della Pietra, la Via Appia, il Cammino Materano e la Via Micaelica per assicurare ai visitatori che si recheranno nella città di Gravina, nuove forme di turismo esperienziale.
Insomma, un progetto ambizioso che una delegazione dell'amministrazione comunale capitanata dal consigliere incaricato per la tutela e valorizzazione dell'habitat rupestre Ignazio Lovero, seguito dal vice presidente del consiglio comunale Debenedictis, e dai consiglieri di maggioranza e opposizione Vincenzo Florio e Michele Naglieri hanno presentato al capo dell'area tecnica del Ministero della Cultura, Emanuele Merlino.
Il progetto, - dice Lovero- "andrebbe a tutelare, valorizzare e musealizzare l'area archeologica di Botromagno. In una visione più smart e strategica". Una idea che sembra abbia convinto la segreteria tecnica del Ministro Gennaro Sangiuliano. I funzionari del dicastero, infatti, sono apparsi entusiasti, apprezzando la progettualità e – afferma Lovero- "riconoscendone la bellezza, la sostenibilità e la lungimiranza".
La visita a Roma non è stata solo di cortesia. Infatti, per il progetto occorrerebbero circa 10 milioni di euro e la delegazione dell'amministrazione nella trasferta Capitolina è andata soprattutto a sondare il terreno per capire a quali finanziamenti poter attingere per la realizzazione di questa nuova vision sulla città che, tra le altre cose, prevedrebbe anche la costruzione di un ponte tibetano che colleghi le due sponde della gravina.
Ottimismo da questo punto di vista è stato espresso dal consigliere di maggioranza. "Ci sono state indicate due possibili vie per l'ottenimento del finanziamento richiesto" - ha detto Lovero, sottolineando l'impegno di tutti, maggioranza e opposizione, per il raggiungimento dell'obiettivo che, alla luce degli ultimi episodi di razzie archeologiche denunciati sulla collina di Botromagno, diventa indispensabile per la difesa del patrimonio culturale dall'attacco dei tombaroli.
Insomma, un progetto ambizioso che una delegazione dell'amministrazione comunale capitanata dal consigliere incaricato per la tutela e valorizzazione dell'habitat rupestre Ignazio Lovero, seguito dal vice presidente del consiglio comunale Debenedictis, e dai consiglieri di maggioranza e opposizione Vincenzo Florio e Michele Naglieri hanno presentato al capo dell'area tecnica del Ministero della Cultura, Emanuele Merlino.
Il progetto, - dice Lovero- "andrebbe a tutelare, valorizzare e musealizzare l'area archeologica di Botromagno. In una visione più smart e strategica". Una idea che sembra abbia convinto la segreteria tecnica del Ministro Gennaro Sangiuliano. I funzionari del dicastero, infatti, sono apparsi entusiasti, apprezzando la progettualità e – afferma Lovero- "riconoscendone la bellezza, la sostenibilità e la lungimiranza".
La visita a Roma non è stata solo di cortesia. Infatti, per il progetto occorrerebbero circa 10 milioni di euro e la delegazione dell'amministrazione nella trasferta Capitolina è andata soprattutto a sondare il terreno per capire a quali finanziamenti poter attingere per la realizzazione di questa nuova vision sulla città che, tra le altre cose, prevedrebbe anche la costruzione di un ponte tibetano che colleghi le due sponde della gravina.
Ottimismo da questo punto di vista è stato espresso dal consigliere di maggioranza. "Ci sono state indicate due possibili vie per l'ottenimento del finanziamento richiesto" - ha detto Lovero, sottolineando l'impegno di tutti, maggioranza e opposizione, per il raggiungimento dell'obiettivo che, alla luce degli ultimi episodi di razzie archeologiche denunciati sulla collina di Botromagno, diventa indispensabile per la difesa del patrimonio culturale dall'attacco dei tombaroli.