La città
Il castello svevo diventa normanno
Un falso storico nel cartello apposto dalla Provincia?
Gravina - giovedì 3 luglio 2014
14.56
La Provincia, prima di scomparire, cambia…la storia di Gravina.
A chi fosse capitato di recarsi presso il castello, non sarà sfuggito il cartello che da qualche settimana campeggia nei pressi del cancello agli inizi della strada che porta ai resti del maniero federiciano. Apposto in seguito alla visita dei giornalisti stranieri giunti a Gravina nell'ambito del progetto "Adristorical Lands", gestito dalla Provincia e finanziato dall'Unione Europea, riporta nel pannello esplicativo la dicitura "castello normanno-svevo".
Una definizione storicamente errata, almeno stando a quanto riportato dalle fonti più autorevoli, secondo cui il castello venne fatto edificare ex novo attorno al 1230 dall'imperatore Federico II di Svevia, che commissionò all'architetto e scultore fiorentino Fuccio un vero e proprio "parco per l'uccellagione", ritenendo il sovrano la zona di Gravina ideale per la pratica della caccia con il falcone, la sua grande passione.
Un falso storico ed un paradosso, quindi, farne risalire la costruzione al precedente periodo normanno, se si pensa che sono pochi i castelli pugliesi di origine federiciana "doc", mentre la maggior parte di essi, come quello di Bari, vengono erroneamente definiti "svevi" pur essendo stati edificati dagli avi normanni dell'imperatore.
Interpellata l'assessore alla cultura, Laura Marchetti esprime tutto il suo disappunto per un'iniziativa che non ha coinvolto in alcun modo il Comune: "Ci siamo accorti del cartello solo a cose fatte – dichiara – e ci siamo chiesti come mai fosse stato apposto. La prossima settimana vedrò l'assessore Altieri – conclude la Marchetti – e farò presente questo errore, anche perché sono stati certamente spesi dei soldi per quel cartello".
A chi fosse capitato di recarsi presso il castello, non sarà sfuggito il cartello che da qualche settimana campeggia nei pressi del cancello agli inizi della strada che porta ai resti del maniero federiciano. Apposto in seguito alla visita dei giornalisti stranieri giunti a Gravina nell'ambito del progetto "Adristorical Lands", gestito dalla Provincia e finanziato dall'Unione Europea, riporta nel pannello esplicativo la dicitura "castello normanno-svevo".
Una definizione storicamente errata, almeno stando a quanto riportato dalle fonti più autorevoli, secondo cui il castello venne fatto edificare ex novo attorno al 1230 dall'imperatore Federico II di Svevia, che commissionò all'architetto e scultore fiorentino Fuccio un vero e proprio "parco per l'uccellagione", ritenendo il sovrano la zona di Gravina ideale per la pratica della caccia con il falcone, la sua grande passione.
Un falso storico ed un paradosso, quindi, farne risalire la costruzione al precedente periodo normanno, se si pensa che sono pochi i castelli pugliesi di origine federiciana "doc", mentre la maggior parte di essi, come quello di Bari, vengono erroneamente definiti "svevi" pur essendo stati edificati dagli avi normanni dell'imperatore.
Interpellata l'assessore alla cultura, Laura Marchetti esprime tutto il suo disappunto per un'iniziativa che non ha coinvolto in alcun modo il Comune: "Ci siamo accorti del cartello solo a cose fatte – dichiara – e ci siamo chiesti come mai fosse stato apposto. La prossima settimana vedrò l'assessore Altieri – conclude la Marchetti – e farò presente questo errore, anche perché sono stati certamente spesi dei soldi per quel cartello".