Palazzo di città
Il commissario prefettizio approva il rendiconto 2010
Lievitano residui attivi e passivi, si assottiglia l’avanzo di amministrazione
Gravina - martedì 25 ottobre 2011
9.15
La notizia, secca: il commissario prefettizio Ciro Trotta, esercitando i poteri di legge e sostituendosi a giunta e consiglio comunali, ha approvato lo schema di rendiconto della gestione relativo all'anno 2010. In altre parole, il prefetto inviato a reggere le sorti di Gravina fino a nuove elezioni ha messo il visto sul provvedimento che attesta l'ammontare di spese ed entrate municipali relative al periodo intercorso tra il primo gennaio ed il 31 dicembre 2010.
Passando ai numeri, si apprende che il fondo cassa a disposizione dell'ente, nell'arco dei dodici mesi richiamati, si è assottigliato visibilmente. Scendendo da più di 5.600.000 euro a meno di 4.900.000. E questo perché se da un lato le riscossioni sono state pari a 24.600.000 euro, dall'altro i pagamenti hanno superato i 25.341.717 euro. Ancora: i residui attivi (ovvero le entrate accertate ma non ancora riscosse o versate, che comprendono anche le somme legate all'evasione tributaria) hanno superato quota 27.927.979 euro. I residui passivi, invece, ovvero le somme già impegnate e non ancora ordinate (oppure ordinate ma non ancora pagate) superano la soglia dei 30.966.169 euro. Con l'avanzo di amministrazione calato sotto i 2 milioni di euro.
Morale della favola: sembra che in Comune a Gravina, nel corso del 2010 si sia speso più di quel che si è incassato. Capirne il perché, e soprattutto verificare se ciò sia stato fonte di crescita economica o, al contrario, indice di possibili errori gestionali, diventerà ora oggetto di discussione e magari di polemica, anche preelettorale. Scommettiamo?
Passando ai numeri, si apprende che il fondo cassa a disposizione dell'ente, nell'arco dei dodici mesi richiamati, si è assottigliato visibilmente. Scendendo da più di 5.600.000 euro a meno di 4.900.000. E questo perché se da un lato le riscossioni sono state pari a 24.600.000 euro, dall'altro i pagamenti hanno superato i 25.341.717 euro. Ancora: i residui attivi (ovvero le entrate accertate ma non ancora riscosse o versate, che comprendono anche le somme legate all'evasione tributaria) hanno superato quota 27.927.979 euro. I residui passivi, invece, ovvero le somme già impegnate e non ancora ordinate (oppure ordinate ma non ancora pagate) superano la soglia dei 30.966.169 euro. Con l'avanzo di amministrazione calato sotto i 2 milioni di euro.
Morale della favola: sembra che in Comune a Gravina, nel corso del 2010 si sia speso più di quel che si è incassato. Capirne il perché, e soprattutto verificare se ciò sia stato fonte di crescita economica o, al contrario, indice di possibili errori gestionali, diventerà ora oggetto di discussione e magari di polemica, anche preelettorale. Scommettiamo?