parità di genere
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La città

Il consiglio comunale approva il regolamento consulta pari opportunità

L’assise licenzia l’atto all’unanimità

La proposta giunge dalla V commissione Consiliare ed è stata illustrata in aula dal presidente Carlo Loiudice, che ha portato nell'assise comunale la bozza del Regolamento della Consulta Comunale per le pari opportunità e per le parità. Proposta accettata dal consiglio che ha approvato l'atto che di fatto rende così operativa la consulta.

Un soggetto nato allo scopo -si legge nel documento- "di favorire la conoscenza delle normative e delle politiche di genere, di rimuovere le discriminazioni, dirette o indirette, fondate sul genere, l'identità di genere, l'orientamento sessuale, l'origine etnica o sociale, la lingua, le convinzioni personali (religiose, politiche o di qualsiasi altra natura), attraverso funzioni di sostegno, progettazione e proposta nei confronti del Consiglio Comunale".

Regolamento scritto insieme alle associazioni e direttamente ispirata ad alcuni articoli della Costituzione Italiana e all'obiettivo 5 dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che si pone la finalità di "Raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze", la consulta nasce dalla necessità "di proporre strategie, indirizzi, metodologie, interventi ed azioni generali e specifiche, diretti a realizzare la parità fra uomini e donne, attraverso l'attuazione del principio di pari opportunità".

"La consulta – spiega Loiudice- non vuole essere un semplice luogo di aggregazione consultivo, ma oggi noi vorremmo, con l'ausilio dei cittadini, istituzionalizzare e condividere questo strumento che possa innaffiare la cultura del rispetto, della non violenza, la cultura della lotta alle discriminazioni di genere e di orientamento sessuale".

"In concreto la consulta avrà un ruolo pedagogico, sociale ed economico, con una composizione ampia della consulta che possa stimolare la cittadinanza attiva e avvicinare alle istituzioni, per far sì che arrivino proposte fattive e concrete" – afferma Loiudice, che ricorda anche il vantaggio economico per le aziende, che possono, per esempio, conseguire un certificato di parità di genere e che possono godere di sgravi fiscali.

"La consulta – conclude il consigliere dei Democratici Sempre - nel prossimo futuro sarà uno strumento per aderire al bando Genere in Comune, così da avere a disposizione risorse e finanziamenti per delle iniziative a favore dell'educazione e dell'informazione su questo importante tema".
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