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“Il diario di una quarantena”: l’iniziativa online per i ragazzi disabili

Il Centro Dahlia riaperto dal 6 maggio

"Il Diario di una Quarantena" è un concorso social che si è svolto durante il periodo di restrizioni. L'iniziativa è partita per gioco, per motivi diversi: per impegnare i ragazzi del Centro Dahlia a produrre qualcosa dando sfogo alla fantasia e alla capacità descrittiva, realizzando veri e propri scorci della nuova realtà con video, disegni e poesie, incrementando e stimolando la creatività degli stessi partecipanti attraverso una giocosa competizione.

Il Centro Dahlia è un centro sociale polivalente per persone con disabilità che offre la partecipazione alle attività ludico-ricreative, di socializzazione e di animazione. Le prestazioni, gli interventi e le attività, all'interno e all'esterno del Centro, hanno lo scopo di contrastare l'isolamento e l'emarginazione sociale delle persone con disabilità. L'equipe del Centro, nella definizione della programmazione delle attività, tiene conto della personalizzazione degli interventi e di tutte le risorse del territorio per favorire il massimo livello di integrazione sociale.

"Con la collaborazione dell'intera equipe, abbiamo cercato di mantenere l'autenticità dei rapporti umani", ci tiene a sottolineare la coordinatrice Carmen D'Agostino "Dell'assoluta incertezza per il futuro, causata dalla pandemia, abbiamo cercato di dare ai nostri ragazzi la certezza della nostra presenza. Prima di essere dei professionisti siamo persone, ed il Dahlia per noi è una famiglia, ed una famiglia non si abbandona mai nel momento del bisogno".

"Prima del 6 maggio", prosegue D'Agostino, "abbiamo scelto di mantenere e continuare i rapporti con i ragazzi del Dahlia, tramite video chat con Skype e WhatsApp. Un sostegno quotidiano e continuo sia ai ragazzi che alle famiglie, oltre a creare dei file in pdf suggerendo varie attività da svolgere a casa. Tramite questi mezzi abbiamo dato suggerimenti alle famiglie su come supportare emotivamente i loro figli, come riorganizzare la giornata e su come prevenire o gestire momenti di frustrazione o comportamenti disfunzionali che si sono manifestati durante questo periodo di lockdown. Con la riapertura, l'utenza è distribuita in due turni giornalieri: maggiorenni la mattina e minorenni il pomeriggio, in modo da rispettare il distanziamento sociale e le norme di sicurezza. Ogni gruppo è composto da un massimo 15 utenti e l'accesso avviene previo monitoraggio della temperatura corporea. Per quanto riguarda il trasporto, siamo tenuti a prelevare 3 utenti alla volta.

Non tutti hanno deciso di frequentare, e con loro continuiamo a lavorare da remoto. Inoltre, stiamo facendo un corso di psicoeducazione alle norme igienico sanitarie e un percorso di desensibilizzazione per chi non riesce a tollerare la mascherina".

Tante le difficoltà: alcune famiglie mancano di tecnologia, quindi il supporto è solo telefonico, inoltre per alcuni bambini e ragazzi sono difficili da seguire le video chat perché non motivati o non in grado di tollerare il fatto di restare al pc per tanto tempo, o a causa delle difficoltà nel mantenimento dell'attenzione o a causa delle difficoltà nella comunicazione o nel relazionarsi.

Gravinalife ha sentito, in totale riservatezza, alcune famiglie per commentare il difficile periodo che stanno vivendo. "La difficoltà maggiore è non poter vedere gli amici", commenta un genitore, "le giornate mio figlio le trascorre in casa tra ginnastica, tv, musica e faccende domestiche. Ha reagito abbastanza bene, tranne qualche momento di sconforto, ha partecipato al concorso con entusiasmo".

E poi un'altra mamma: "Non ha preso bene questa situazione perché gli manca tanto il centro. A casa, oltre agli esercizi che le educatrici inviano, passa le giornate con giochi a carte e telefonino o parlando con gli amici. Ha preso tre vasi e ha piantato un po' di ortaggi e peperoncini e se ne prende cura innaffiandoli tutte le sere. L'iniziativa del concorso l'ha presa benissimo e la cosa che mi dice sempre è: hai visto quanti fan abbiamo tutti noi del centro? Grazie alle educatrici preparate, gentili e disponibili".

"Il concorso del Centro Dalhia ha permesso di uscire dai preconcetti connessi alla disabilità. Talvolta i veri limiti esistono solo in chi guarda", l'affermazione del genitore di un bimbo autistico.
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