Eventi
Il duo Patimo-Caravella alle prese con “I misteri di Gravina”
Un altro modo di raccontare il territorio attraverso un docufilm esilarante
Gravina - lunedì 8 novembre 2021
10.55
Come raccontare la propria terra in maniera inconsueta, con amore, strappando più di un sorriso. Questo l'operazione portata a termine da Pierluigi Patimo e Santino Caravella che l'altra sera al Vida hanno presentato il loro progetto "I Misteri di Gravina". Si tratta di un docufilm per far conoscere luoghi, usi, tradizioni e personaggi della città, attraverso l'umorismo esilarante dei due comici. Una idea che si è alimentata nel tempo, grazie alla spinta che l'affetto per i luoghi d'origine ha dato ai due artisti, i quali si sono cimentati già da tempo in una operazione di valorizzazione del territorio attraverso la creazione di simpatici video con il format "cittadino per un giorno", nei quali si ritrovano sempre a caccia delle tradizioni, dei prodotti tipici e dei posti tra i più suggestivi della regione.
Un progetto che adesso è sbarcato a Gravina.
Il tutto ruota attorno alla ricerca delle chiavi della città, consegnate ai due comici dal Sindaco Valente e perse dal tandem Caravella-Patimo. Chiavi che metaforicamente rappresentano la chiave di lettura dei misteri del comune del Grano e del Vino, nonché la chiave di apertura per alcuni dei luoghi più suggestivi di Gravina. Dal ponte acquedotto, sul quale i due tentato di emulare le gesta di James Bond, alla vita di campagna, nei vitigni delle colline murgiane dove hanno anche il piacere di trovare Mimmo Virgilio, cantante e compositore di canzoni dialettali; si passa poi dalla visita a Don Giovanni Bruno, parroco della Madonna delle Grazie, che con parole sibilline guida i due nella ricerca, al tour turistico alla Fondazione Pomarici Santomasi, senza trascurare la casa della Cola Cola, il Castello Svevo, la Gravina sotterranea e il bosco Difesa Grande, ultima tappa del percorso.
Insomma, un viaggio della durata di 23 minuti che ha fatto emozionare e divertire il pubblico presente. Emozione apparsa palese anche sul volto del gravinese Patimo, che ha condiviso il progetto con il suo amico foggiano Caravella.
Un progetto che merita un seguito, almeno nelle intenzioni degli artefici del docufilm che vorrebbero creare una vera e propria serie di racconti della città attraverso il contributo della comunità gravinese, mettendo in moto una macchina di collaborazioni e creando una rete di valorizzazione dei luoghi e delle tradizioni che parte sempre dallo stesso principio di fondo, ovvero l'amore sviscerato per la propria terra.
Un progetto che adesso è sbarcato a Gravina.
Il tutto ruota attorno alla ricerca delle chiavi della città, consegnate ai due comici dal Sindaco Valente e perse dal tandem Caravella-Patimo. Chiavi che metaforicamente rappresentano la chiave di lettura dei misteri del comune del Grano e del Vino, nonché la chiave di apertura per alcuni dei luoghi più suggestivi di Gravina. Dal ponte acquedotto, sul quale i due tentato di emulare le gesta di James Bond, alla vita di campagna, nei vitigni delle colline murgiane dove hanno anche il piacere di trovare Mimmo Virgilio, cantante e compositore di canzoni dialettali; si passa poi dalla visita a Don Giovanni Bruno, parroco della Madonna delle Grazie, che con parole sibilline guida i due nella ricerca, al tour turistico alla Fondazione Pomarici Santomasi, senza trascurare la casa della Cola Cola, il Castello Svevo, la Gravina sotterranea e il bosco Difesa Grande, ultima tappa del percorso.
Insomma, un viaggio della durata di 23 minuti che ha fatto emozionare e divertire il pubblico presente. Emozione apparsa palese anche sul volto del gravinese Patimo, che ha condiviso il progetto con il suo amico foggiano Caravella.
Un progetto che merita un seguito, almeno nelle intenzioni degli artefici del docufilm che vorrebbero creare una vera e propria serie di racconti della città attraverso il contributo della comunità gravinese, mettendo in moto una macchina di collaborazioni e creando una rete di valorizzazione dei luoghi e delle tradizioni che parte sempre dallo stesso principio di fondo, ovvero l'amore sviscerato per la propria terra.