Eventi
Il Falò di San Giuseppe tra i riti pugliesi da tutelare?
Al via il nuovo bando regionale
Gravina - martedì 26 novembre 2019
Comunicato Stampa
Centomila euro a favore dei rituali festivi legati al fuoco, particolarmente sentiti in Puglia. E'il contributo stanziato dalla Regione Puglia per il 2019 per supportare gli eventi caratterizzati da rituali festivi legati al fuoco che concorrono a formare il calendario annuale delle manifestazioni storiche della Puglia. L'impegno di spesa e il nuovo bando, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, discendono dalla legge regionale riguardante "Interventi per la valorizzazione dei rituali festivi legati al fuoco", approvata da parte del Consiglio regionale nel gennaio 2018, per ottimizzare le potenzialità di questo particolare patrimonio culturale e folkloristico. Entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del bando i Comuni e gli enti che svolgono attività senza scopo di lucro, quali associazioni e comitati, che organizzano gli eventi, iscritti nel registro istituito dalla Regione, potranno presentare le richieste di assegnazione del contributo.
Ad oggi risultano iscritti dodici eventi nel registro regionale. Sono in particolare "I Fuochi di San Giuseppe a Bovino", "il Fuoco di san Giuseppe a Carrese di Chieuti", il tradizionale Falò di Santa Lucia a Corato "La JO'-A –JO'", "Sant'Antoni te le Focare" a Cutrofiano, Festa di Sant'Antonio Abate a Giovinazzo, il Rito della Focara e delle Focareddhere in onore di Sant'Antonio Abate a Guagnano, la Focareddhra de Sa' Vicenzu a Miggiano," La notte dei Falò di Santa Lucia a Putignano, le Fanoje di San Giuseppe a Monte Sant'Angelo, la Forareddha di Sant'Andrea a Presicce-Acquarica, le Fracchie di San Marco in Lamis e i "Fuochi del Santo Patrono Sant'Antonio Abate a Rocchetta Sant'Antonio.
I falò, originariamente riti utili a scandire i cicli stagionali di una società prettamente agricola e legata alle fasi della natura, poi tramutati in riti religiosi di tipo cristiano, accomunano ancora oggi popoli e culture differenti in tutta Europa, con significati diversi e allo stesso tempo simili: il fuoco del falò rappresenta l'energia vitale, la purificazione, un modo per scacciare l'oscurità e dare il benvenuto alla luce e alla fertilità della primavera; ma anche un modo per rafforzare l'identità di una comunità in un momento di festa.
"La Puglia è ricca di queste usanze, di queste reminiscenze di tempi antichissimi quando la società era legata alla natura o ai culti religiosi, ai Santi e alla loro protezione. Ognuno di questi riti è speciale perché ci ricorda quel mondo che non c'è più ma che ci portiamo inevitabilmente dentro come un ricco bagaglio fatto di culti, musiche e tradizioni – sottolinea l'Assessore all'Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone – "La Regione riconosce e valorizza i rituali festivi legati al fuoco come un patrimonio storico, culturale e folkloristico, dal grande valore umano. Si tratta di manifestazioni storiche di interesse locale ma che coinvolgono altre città italiane ed estere con le loro tradizioni e contribuiscono anche alla promozione turistica dei territori pugliesi perché rappresentano un'attrazione in più per chi viaggia in Puglia, soprattutto fuori stagione, una occasione per sperimentare le tradizioni più antiche della Puglia legate ai santi patroni, Sant'Antonio Abbate e San Giuseppe in primis, ma anche Santa Lucia e Sant'Andrea. Riti di cui sono protagonisti i centri storici pugliesi sedi delle manifestazioni, nei quali il fuoco controllato del falò è visto come portatore di rinascita e cambiamento, ma anche come ringraziamento, come simbolo di devozione. Emblema, tra l'altro, dell'aggregazione sociale di un popolo che non dimentica le sue tradizioni, portandole con sé da secoli e trasmettendole alle generazioni future".
Le attività da finanziare saranno selezionate da apposita commissione giudicatrice sulla base di specifici criteri: la qualità dell'evento in rapporto alle finalità individuate dalla Regione, l'afflusso di pubblico, l'appartenenza ad un circuito di manifestazioni storiche di interesse locale, il coinvolgimento celebrazione o rappresentazione che coinvolge più città italiane o europee con loro tradizioni e culture.
Ad oggi risultano iscritti dodici eventi nel registro regionale. Sono in particolare "I Fuochi di San Giuseppe a Bovino", "il Fuoco di san Giuseppe a Carrese di Chieuti", il tradizionale Falò di Santa Lucia a Corato "La JO'-A –JO'", "Sant'Antoni te le Focare" a Cutrofiano, Festa di Sant'Antonio Abate a Giovinazzo, il Rito della Focara e delle Focareddhere in onore di Sant'Antonio Abate a Guagnano, la Focareddhra de Sa' Vicenzu a Miggiano," La notte dei Falò di Santa Lucia a Putignano, le Fanoje di San Giuseppe a Monte Sant'Angelo, la Forareddha di Sant'Andrea a Presicce-Acquarica, le Fracchie di San Marco in Lamis e i "Fuochi del Santo Patrono Sant'Antonio Abate a Rocchetta Sant'Antonio.
I falò, originariamente riti utili a scandire i cicli stagionali di una società prettamente agricola e legata alle fasi della natura, poi tramutati in riti religiosi di tipo cristiano, accomunano ancora oggi popoli e culture differenti in tutta Europa, con significati diversi e allo stesso tempo simili: il fuoco del falò rappresenta l'energia vitale, la purificazione, un modo per scacciare l'oscurità e dare il benvenuto alla luce e alla fertilità della primavera; ma anche un modo per rafforzare l'identità di una comunità in un momento di festa.
"La Puglia è ricca di queste usanze, di queste reminiscenze di tempi antichissimi quando la società era legata alla natura o ai culti religiosi, ai Santi e alla loro protezione. Ognuno di questi riti è speciale perché ci ricorda quel mondo che non c'è più ma che ci portiamo inevitabilmente dentro come un ricco bagaglio fatto di culti, musiche e tradizioni – sottolinea l'Assessore all'Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone – "La Regione riconosce e valorizza i rituali festivi legati al fuoco come un patrimonio storico, culturale e folkloristico, dal grande valore umano. Si tratta di manifestazioni storiche di interesse locale ma che coinvolgono altre città italiane ed estere con le loro tradizioni e contribuiscono anche alla promozione turistica dei territori pugliesi perché rappresentano un'attrazione in più per chi viaggia in Puglia, soprattutto fuori stagione, una occasione per sperimentare le tradizioni più antiche della Puglia legate ai santi patroni, Sant'Antonio Abbate e San Giuseppe in primis, ma anche Santa Lucia e Sant'Andrea. Riti di cui sono protagonisti i centri storici pugliesi sedi delle manifestazioni, nei quali il fuoco controllato del falò è visto come portatore di rinascita e cambiamento, ma anche come ringraziamento, come simbolo di devozione. Emblema, tra l'altro, dell'aggregazione sociale di un popolo che non dimentica le sue tradizioni, portandole con sé da secoli e trasmettendole alle generazioni future".
Le attività da finanziare saranno selezionate da apposita commissione giudicatrice sulla base di specifici criteri: la qualità dell'evento in rapporto alle finalità individuate dalla Regione, l'afflusso di pubblico, l'appartenenza ad un circuito di manifestazioni storiche di interesse locale, il coinvolgimento celebrazione o rappresentazione che coinvolge più città italiane o europee con loro tradizioni e culture.