Il gioco d'azzardo va all'estero ma non in vacanza

Alla faccia della crisi, o forse, per cercare di raggranellare una somma sufficiente a combatterla, anche i gravinesi puntano sui casinò esteri.

Ha anche questa faccia la medaglia della ludopatia, o comunque dell'attrazione per il gioco, anche d'azzardo, che non risparmia neppure Gravina. Tutti a giocare, inseguendo la fortuna. In molti, attestano le statistiche, cominciano a casa, con carte da gioco fatte di pixel, virtuali certo, ma non per questo irreali. Le fiches corrispondono a denaro effettivo che il giocatore versa al circuito di gioco tramite carta di credito e che quindi vince o perde davvero. Su molti siti internet di gioco legale è possibile scaricare un software di semplice utilizzo, che permette all'utente di misurare le proprie abilità contro avversari collegati in rete da tutto il mondo. I premi, in denaro di carta e gettoni questa volta, sono consistenti, ed altrettanto consistenti sono le cifre che mediamente un giocatore italiano spende: circa 1.260 euro, tanto da piazzarci al primo posto nella classifica di maggiore spesa di gioco pro-capite. Se a questo, si aggiungono altri dati secondo i quali l'Italia è al terzo posto, dopo Giappone e Regno Unito per volume di gioco e che il gioco d'azzardo influisca sull'e-commerce del 48% circa, è possibile che qualcuno storca il naso, soprattutto se al 2011 i giocatori patologici erano circa 800.000.

Ma tutto questo sembra non bastare. Perchè adesso, col gioco, si va anche in ferie. E si parte pure dalla città del grano e del vino: secondo i dati rinvenienti da una rilevazione effettuata tra i tour operator della Murgia, Montenegro, Malta e Svizzera sarebbero le mete più apprezzate. I viaggi sono organizzati, tuttavia senza il supporto delle agenzie, che, interpellate, si dichiarano assolutamente estranee a questo tipo di "turismo d'azzardo".

Il gioco più gettonato anche oltre confine, manco a dirlo, il poker.