Politica
Il Grande bluf chiamato eolico
Pochi spiccioli nelle casse comunali e nessuna chiarezza dal Municipio
Gravina - domenica 18 dicembre 2016
A distanza di tre anni dalla piena entrata in esercizio del parco eolico in località Lamacolma, gli attivisti di Gravina 5 Stelle sono tornati a chiedere conto, all'amministrazione comunale, del ristoro economico che l'azienda gestore delle 21 pale riconosce annualmente al Comune di Gravina.
"I dati che ci sono stati mostrati dal competente dirigente comunale sono sconcertanti - dichiarano gli attivisti pentastellati - stiamo parlando di 7.000 euro per due mesi del 2013, 210.000 euro per l'anno 2014 e 211.000 euro per l'anno 2015: cifre nemmeno lontanamente paragonabili a quelle annunciate da questa maggioranza di governo"
Nell'autunno 2013, ricordano gli attivisti pentastellati il PD esultava per i termini della convenzione stipulata tra comune e la società: "Grazie all'amministrazione Valente questa città beneficerà, già dal prossimo anno, di un ristoro ambientale di oltre € 850.000 all'anno per vent'anni. Finalmente la nostra città riceverà il giusto compenso per la realizzazione di un parco eolico nel nostro territorio" recitava il volantino democrat.
Per i Cinque stelle siamo dinanzi all'ennesimo bluff.
"Sul tema del parco eolico abbiamo denunciato, già nella primavera del 2013, l'evidente incapacità delle amministrazioni comunali che si sono susseguite dal 2007 ad oggi, di massimizzare un'opportunità che avrebbe potuto rappresentare fonte di guadagno e sviluppo per la nostra città, a fronte di un danno ambientale e paesaggistico che siamo stati costretti a subire. Il Comune di Poggiorsini – prosegue la nota - riuscì a spuntare, dalla stessa società e per sole 3 pale eoliche installate sul proprio territorio, un accordo che ha già fatto introitare circa 900 mila euro in 4 anni. Alle stesse condizioni Gravina avrebbe già dovuto percepire quasi 5 milioni di euro a fine 2016 invece, con la media di questi primi due anni, non arriverà a raggiungere quella cifra nemmeno nei 20 anni complessivi di concessione. Numeri e circostanze che avvalorano la tesi per la quale l'eolico è un business che ha portato poco ai cittadini e molto a pochi, pochissimi".
Le cifre dovute sono calcolate sulla produzione annua di energia dell'intero parco eolico: le cosiddette royalties, per il Comune di Gravina, ammontano all'1,5% dei proventi derivanti dalla produzione di energia, al netto dei tributi ed imposte comunali, oppure al 3% omnicomprensivo di tutte gli oneri, a seconda della convenienza per il Comune.
"Il fatto che a certificare la quantità di energia prodotta ed i relativi proventi sia la stessa società titolare del parco eolico, rappresenta un paradosso non da poco. Non essere riusciti, anche dopo svariati solleciti, a ricevere copia degli atti richiesti e solo mostratici dal dirigente comunale – concludono i cinque stelle - non depone affatto a favore della trasparenza, argomento tanto decantato in campagna elettorale, che la portata di un business di questo tipo imporrebbe. L'opacità genera dubbi. Che restano".
Auspicabile a questo punto una risposta ufficiale dal Municipio.
"I dati che ci sono stati mostrati dal competente dirigente comunale sono sconcertanti - dichiarano gli attivisti pentastellati - stiamo parlando di 7.000 euro per due mesi del 2013, 210.000 euro per l'anno 2014 e 211.000 euro per l'anno 2015: cifre nemmeno lontanamente paragonabili a quelle annunciate da questa maggioranza di governo"
Nell'autunno 2013, ricordano gli attivisti pentastellati il PD esultava per i termini della convenzione stipulata tra comune e la società: "Grazie all'amministrazione Valente questa città beneficerà, già dal prossimo anno, di un ristoro ambientale di oltre € 850.000 all'anno per vent'anni. Finalmente la nostra città riceverà il giusto compenso per la realizzazione di un parco eolico nel nostro territorio" recitava il volantino democrat.
Per i Cinque stelle siamo dinanzi all'ennesimo bluff.
"Sul tema del parco eolico abbiamo denunciato, già nella primavera del 2013, l'evidente incapacità delle amministrazioni comunali che si sono susseguite dal 2007 ad oggi, di massimizzare un'opportunità che avrebbe potuto rappresentare fonte di guadagno e sviluppo per la nostra città, a fronte di un danno ambientale e paesaggistico che siamo stati costretti a subire. Il Comune di Poggiorsini – prosegue la nota - riuscì a spuntare, dalla stessa società e per sole 3 pale eoliche installate sul proprio territorio, un accordo che ha già fatto introitare circa 900 mila euro in 4 anni. Alle stesse condizioni Gravina avrebbe già dovuto percepire quasi 5 milioni di euro a fine 2016 invece, con la media di questi primi due anni, non arriverà a raggiungere quella cifra nemmeno nei 20 anni complessivi di concessione. Numeri e circostanze che avvalorano la tesi per la quale l'eolico è un business che ha portato poco ai cittadini e molto a pochi, pochissimi".
Le cifre dovute sono calcolate sulla produzione annua di energia dell'intero parco eolico: le cosiddette royalties, per il Comune di Gravina, ammontano all'1,5% dei proventi derivanti dalla produzione di energia, al netto dei tributi ed imposte comunali, oppure al 3% omnicomprensivo di tutte gli oneri, a seconda della convenienza per il Comune.
"Il fatto che a certificare la quantità di energia prodotta ed i relativi proventi sia la stessa società titolare del parco eolico, rappresenta un paradosso non da poco. Non essere riusciti, anche dopo svariati solleciti, a ricevere copia degli atti richiesti e solo mostratici dal dirigente comunale – concludono i cinque stelle - non depone affatto a favore della trasparenza, argomento tanto decantato in campagna elettorale, che la portata di un business di questo tipo imporrebbe. L'opacità genera dubbi. Che restano".
Auspicabile a questo punto una risposta ufficiale dal Municipio.