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La città

Il morbo della cartella pazza colpisce ancora

Il Comune chiede ai privati il pagamento dell'Ici. Ma l'immobile è una scuola comunale.

Con una mano pagano la terza rata del ristoro stabilito dal giudice nella sentenza di condanna, con l'altra mandano l'accertamento Ici.

L'afa sembra confondere le idee negli uffici di Palazzo di città, dai quali nei giorni scorsi è stato inviato ai fratelli Emanuele e Francesco Preite un accertamento Ici per gli anni 2007 e 2008. "A seguito di alcuni controlli effettuati con i dati dell'agenzia del territorio e dalle verifiche delle dichiarazioni pervenute - si legge nell'avviso - la signoria vostra ha omesso di presentare denuncia relativa agli immobili" per l'anno 2007 e 2008. Immobili che sarebbero "oggetto di rendita presunta" per i fratelli Preite, destinatari di una richiesta (compresi interessi e mora) di 15.000 euro per il 2007 e 20.000 euro per il 2008.

Probabilmente non conosceremo mai la reazione dei due destinatari, che però probabilmente non si saranno scomposti più di tanto, dal momento che l'immobile in questione altro non è che la scuola elementare "Michele Soranno", di proprietà dello stesso Comune di Gravina ma realizzata sui suoli di proprietà della famiglia Preite. Una scuola meglio conosciuta nelle aule di tribunale che dagli studenti gravinesi, poiché oggetto di un contenzioso tra i proprietari e il Municipio, che non avendo completato nei tempi stabiliti dalla legge le procedure di esproprio lo scorso anno è stato condannato per appropriazione illegittima di proprietà privata a risarcire una somma milionaria anche in favore dei germani Preite.

Una questione non da poco, di cui gli uffici comunali si sono ricordati dopo aver ricevuto la richiesta di annullamento del provvedimento da parte di uno dei fratelli. L'istanza è stata immediatamente accolta in autotutela, in quanto "risulta che la scuola elementare "Michele Soranno", di proprietà del Comune di Gravina in Puglia, realizzata dal comune sul suolo espropriato ai signori Preite Emanuele e Preite Francecso e Capone, non risulta ancora accatastata in virtù di un contenzioso tra le parti per le indennità di esproprio calcolate il 23 maggio 2012".

Vicenda chiusa senza ulteriori contenziosi, tra imbarazzi e un po' di ilarità.

Quando si dice che il caldo miete vittime...
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