La città
Il Museo Etnografico della Civiltà Contadina trova casa
Sarà ubicato in alcuni spazi dell’ex monastero di Santa Sofia
Gravina - martedì 8 agosto 2023
Creare a Gravina una rete museale che, tra gli altri, comprenda anche il museo della civiltà contadina. Questo è quanto previsto dal programma elettorale della coalizione "Rinascita" guidata dal sindaco Lagreca. In tale direzione dunque l'amministrazione comunale si sta muovendo ed è in questa logica di sviluppo della vocazione turistico culturale della città di Gravina che si intende realizzare un network museale che coinvolga l'Area archeologica di Botromagno e Padre Eterno; il Museo della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi e quello civico archeologico presso l'ex Seminario Diocesano; quello dell'arte Sacra (ex Seminario Diocesano; il Laboratorio di restauro e Scuola di Formazione e Ricerca in Archeologia da ubicare nell'ex Convento di San Sebastiano; il Museo Provinciale dell'Acqua e della Pietra da allocare presso il Bastione, gravine, ponte acquedotto e, non ultimo tassello, il Museo etnografico della Civiltà Contadina.
E proprio per quest'ultimo l'amministrazione comunale ha trovato una nuova casa. Dopo la mostra allestita qualche anno addietro presso i locali adiacenti la chiesa di San Domenico di oltre 1300 pezzi di proprietà dell'Avv. Giuseppe Schinco, con la gestione curata dal Centro Studi della Civiltà Rurale, che nella circostanza realizzò anche spazi dedicati all'ambiente domestico, al lavoro nei campi, all'allevamento, al lavoro artigianale, alla tessitura, alla produzione casearia, ai giochi dei bambini e immagini raffiguranti antichi mestieri, l'amministrazione ha deciso di creare uno spazio espositivo permanente presso l'ex Convento di Santa Sofia.
Un vero e proprio museo che- spiegano da Palazzo di Città- dovrà seguire il modello del Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma (MAT) e ruotare attorno alle sezioni che riguardano il lavoro agricolo; il lavoro pastorale; i diversi mestieri artigianali collegati all'economia contadina; la vita quotidiana con la ricostruzione di alcuni gesti e di ambienti domestici; i suoni della tradizione; agricoltura e intercultura; cerimonie e feste religiose; eventi e mostre.
E quale miglior luogo che incarni questo spirito e risulti adatto ad ospitare il "Museo etnografico della Civiltà Contadina" dedicato a Saverio Schinco, se non l'ex convento di Santa Sofia che si presta quale incubatore "dedicato alla condivisione delle professionalità e delle icone del territorio, partendo dall'identità culturale e quindi dalla tradizione, al fine di promuovere network e spazi di condivisione di progetti e idee che stimolino l'innovazione nel territorio e per il territorio".
Da qui la decisione di assegnare al museo al piano seminterrato-terra ed al piano interratoipogei dell'ex monastero di Santa Sofia, continuando a lavorare per quel sistema museale che valorizzi e promuova la cultura locale.
E proprio per quest'ultimo l'amministrazione comunale ha trovato una nuova casa. Dopo la mostra allestita qualche anno addietro presso i locali adiacenti la chiesa di San Domenico di oltre 1300 pezzi di proprietà dell'Avv. Giuseppe Schinco, con la gestione curata dal Centro Studi della Civiltà Rurale, che nella circostanza realizzò anche spazi dedicati all'ambiente domestico, al lavoro nei campi, all'allevamento, al lavoro artigianale, alla tessitura, alla produzione casearia, ai giochi dei bambini e immagini raffiguranti antichi mestieri, l'amministrazione ha deciso di creare uno spazio espositivo permanente presso l'ex Convento di Santa Sofia.
Un vero e proprio museo che- spiegano da Palazzo di Città- dovrà seguire il modello del Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma (MAT) e ruotare attorno alle sezioni che riguardano il lavoro agricolo; il lavoro pastorale; i diversi mestieri artigianali collegati all'economia contadina; la vita quotidiana con la ricostruzione di alcuni gesti e di ambienti domestici; i suoni della tradizione; agricoltura e intercultura; cerimonie e feste religiose; eventi e mostre.
E quale miglior luogo che incarni questo spirito e risulti adatto ad ospitare il "Museo etnografico della Civiltà Contadina" dedicato a Saverio Schinco, se non l'ex convento di Santa Sofia che si presta quale incubatore "dedicato alla condivisione delle professionalità e delle icone del territorio, partendo dall'identità culturale e quindi dalla tradizione, al fine di promuovere network e spazi di condivisione di progetti e idee che stimolino l'innovazione nel territorio e per il territorio".
Da qui la decisione di assegnare al museo al piano seminterrato-terra ed al piano interratoipogei dell'ex monastero di Santa Sofia, continuando a lavorare per quel sistema museale che valorizzi e promuova la cultura locale.