derobertis vito
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Politica

Il Pd all'attacco delle opposizioni: "Fomentano lo scontro"

De Robertis difende sindaco e maggioranza. E sulle inchieste in corso prevalgono prudenza e garantismo.

"La campagna elettorale è finita e qualcuno dovrà pure farsene una ragione".

Le risposte del Pd, quelle reclamate a gran voce dall'opposizione durante l'ultimo consiglio comunale, arrivano a quattro giorni dalla celebrazione dell'assise, per iscritto, in un comunicato stampa. Una nota con la quale "il Partito Democratico esprime tutta la sua indignazione verso quella parte dell'opposizione che, da anni, tiene il paese in un clima da campagna elettorale continua, fomentando lo scontro sociale persino nella più alta sede istituzionale quale è il consiglio comunale". Il riferimento è agli esponenti del gruppo consiliare "Per Gravina", che nel corso della recente seduta dell'assemblea consiliare hanno dato filo da torcere all'intera maggioranza: ad Angelo Petrara il compito di confutare i provvedimenti, punto per punto. Al capogruppo Rino Vendola, invece, l'affondo politico, fatto di domande e accuse sulle ultime due vicende che hanno scosso Palazzo di città, legate all'inchiesta sui gettoni di presenza delle commissioni consiliari e al sequestro probatorio d'un immobile in via San Vito Vecchio (di proprietà dei familiari del primo cittadino) con indagini estese agli uffici municipali per verificare se la pratica sia indenne da vizi.

Emerge così in via ufficiale la volontà di rispedire al mittente tutte le accuse ricevute in consiglio comunale. E nel mirino finisce, testualmente, quel "personaggio, con le solite comparse, che crede di parlare a una comunità senza memoria storica".
"Personaggio" di cui non viene svelata l'identità, come del resto non fa neanche Vito De Robertis (nella foto, ndr), segretario vicario del Pd, che raggiunto telefonicamente si limita a tratteggiare l'identità di mister x facendola coincidere con "colui che si era portato il gruppetto di sostenitori e ha contribuito ad alimentare il clima di tensione che c'è in paese". Coerente con l'atteggiamento del partito e dell'intera maggioranza, De Robertis glissa sulle vicende giudiziarie citate dal consigliere Rino Vendola, convinto che "non spetti alla politica dare giudizi e sentenze, visto che in entrambi i casi c'è un autorità competente che sta indagando". Quindi, con riferimento alla vicenda che lambisce il primo cittadino, taglia corto: "Io non sono un esperto in materia urbanistica. Posso solo dire che quel cantiere possiede i permessi rilasciati dall'ufficio tecnico, quindi credo che la politica c'entri poco in questa storia. Del resto, il sequestro in atto serve per verificare se siano state rispettate o meno le norme, ma non spetta a me dare delle risposte visto che non sono un esperto". Inesperienza che diventa scudo anche di fronte alle domande sul caso dei gettoni di presenza: "Credo siano prematuri i giudizi di chi non conosce la materia. Lascio lavorare chi sta indagando in santa pace". E quando gli si chiede se non fosse stato opportuno un passo indietro da parte dei consiglieri e assessori maggiormente coinvolti nell'inchiesta sulle commissioni consiliari, De Robertis afferma: "Anche in passato altri amministratori hanno ricevuto degli avvisi di garanzia e non si sono mai dimessi. L'importante è assumersi le proprie responsabilità".

Linea garantista, dunque, in casa Pd, dove la strategia sembra più protesa alla difesa che all'attacco, nella convinzione di aver mantenuto gli impegni presi con gli elettori. Impegni che si sono concretizzati, fanno sapere dal circolo democratico, con "l'apertura del canile sanitario, il rifacimento di alcuni manti stradali, la riapertura del castello svevo, la nuova Fiera, i lavori a Santa Sofia, la pedonalizzazione del centro storico, il polo museale, la messa in sicurezza del ponte acquedotto, il rifacimento del centro storico, la piazza di via Genova".

Insomma, i tempi per le risposte sono ancora prematuri ma, si fa sapere, "arriveranno tanto dal partito quanto dal primo cittadino, che non si è mai sottratto al confronto". Confronto che si farà serrato già nelle prossime settimane in vista del consiglio comunale monotematico sul parco eolico che sta sorgendo alle porte di Gravina, e su cui i democratici preparano la controffensiva: "Ricordiamo benissimo chi, nel lontano 2007, è stato artefice della scelta di deturpare il territorio con le pale eoliche. Le nostre coscienze certamente non saranno zittite dalla retorica, dalle minacce né, tantomeno, dagli attacchi personali. Siamo già troppo impegnati a rimediare agli errori commessi negli anni passati, per perdere tempo dietro le chiacchiere che nulla hanno a che fare con la politica".

Ed ora si attendono risposte. Magari in rima...
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