La città
Il Pd difende Laureano: "Qui non ci sono curriculum come il suo"
Il vicesegretario De Robertis risponde alla Destra. "L'intervento dei giovani è alla base del progetto".
Gravina - lunedì 6 maggio 2013
17.20
"Conosco di fama il professor Laureano e non credo che a Gravina ci siano professionalità con un curriculum che possa competere con quello dell'esperto".
Mette senza esitazione una toppa alle critiche mosse dalla "Destra", Vito De Robertis Lombardi, vice segretario del Pd, approvando senza remore quel nome già scovato nottetempo. Da quando l'amministrazione ha deciso di mettersi nelle mani dell'architetto Pietro Laureano, urbanista e consulente Unesco (esperto per le zone aride, la gestione dell'acqua, la civiltà islamica e gli ecosistemi in pericolo), per la progettazione sociale degli itinerari dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra, qualche proiettile è stato sparato. Le ultime stoccate le ha rifilate Sergio Casareale non condividendo l'affidamento diretto dell'incarico al professionista lucano, sacrificando così "tanti giovani gravinesi che vantano capacità ed esperienze di cui l'intera comunità gravinese dovrebbe approfittare per trarre beneficio economico e culturale".
Nessun olezzo di mancata trasparenza. Anzi il progetto sembra fatto apposta per non fomentare lo scontro, a dire di De Robertis Lombardi. "Ho molta fiducia nel lavoro degli altri, proprio di mio. Non conosco le vicende giudiziarie che hanno interessato l'architetto. In ogni caso non credo che tutto debba passare per un bando pubblico", continua il vicesegretario. "E poi "Syssitia" (il laboratorio di progettazione sociale degli itinerari dell'Ecomuseo dell'Acqua e della Pietra, intitolato così in omaggio agli antichi momenti partecipativi dell'Italia Meridionale, ndr) non esclude affatto i giovani, tecnici e non tecnici del territorio. Ormai dovrebbero saperlo tutti che chiunque potrà partecipare con le proprie idee. È questo l'approccio innovativo che condivido dell'intero progetto", aggiunge De Robertis, provando a mettere a tacere le voci critiche. "La specificità degli ecomusei è quella di costituire musei del territorio che promuovono la partecipazione diretta delle comunità attraverso laboratori, il coinvolgimento della cittadinanza, e la cooperazione tra le istituzioni e le associazioni. Si intende quindi procedere ad un'azione sociale e partecipata. Nessuno escluso", si congeda rassicurando l'uomo dei democrats.
Mette senza esitazione una toppa alle critiche mosse dalla "Destra", Vito De Robertis Lombardi, vice segretario del Pd, approvando senza remore quel nome già scovato nottetempo. Da quando l'amministrazione ha deciso di mettersi nelle mani dell'architetto Pietro Laureano, urbanista e consulente Unesco (esperto per le zone aride, la gestione dell'acqua, la civiltà islamica e gli ecosistemi in pericolo), per la progettazione sociale degli itinerari dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra, qualche proiettile è stato sparato. Le ultime stoccate le ha rifilate Sergio Casareale non condividendo l'affidamento diretto dell'incarico al professionista lucano, sacrificando così "tanti giovani gravinesi che vantano capacità ed esperienze di cui l'intera comunità gravinese dovrebbe approfittare per trarre beneficio economico e culturale".
Nessun olezzo di mancata trasparenza. Anzi il progetto sembra fatto apposta per non fomentare lo scontro, a dire di De Robertis Lombardi. "Ho molta fiducia nel lavoro degli altri, proprio di mio. Non conosco le vicende giudiziarie che hanno interessato l'architetto. In ogni caso non credo che tutto debba passare per un bando pubblico", continua il vicesegretario. "E poi "Syssitia" (il laboratorio di progettazione sociale degli itinerari dell'Ecomuseo dell'Acqua e della Pietra, intitolato così in omaggio agli antichi momenti partecipativi dell'Italia Meridionale, ndr) non esclude affatto i giovani, tecnici e non tecnici del territorio. Ormai dovrebbero saperlo tutti che chiunque potrà partecipare con le proprie idee. È questo l'approccio innovativo che condivido dell'intero progetto", aggiunge De Robertis, provando a mettere a tacere le voci critiche. "La specificità degli ecomusei è quella di costituire musei del territorio che promuovono la partecipazione diretta delle comunità attraverso laboratori, il coinvolgimento della cittadinanza, e la cooperazione tra le istituzioni e le associazioni. Si intende quindi procedere ad un'azione sociale e partecipata. Nessuno escluso", si congeda rassicurando l'uomo dei democrats.