Partito democratico
Partito democratico
Politica

Il Pd e la dura strada verso le democratiche primarie

Adesso Gravina torna all'attacco. Lagreca: "Vogliamo un confronto"

Pochi concetti ma chiarissimi.

Adesso Gravina rompe il silenzio e dopo la riunione di fine novembre durante la quale si è consumato l'ultimo strappo tra i Dem di casa nostra, la minoranza del Pd torna a rivendicare la propria posizione.
Per tutti parla Nicola Lagreca, l'ex primo delegato al bilancio dell'era Valente che chiarisce le posizioni del gruppo: "Come gruppo siamo e restiamo nel Partito democratico ma è chiaro che pretendiamo un confronto tra le parti prima di decidere la strada da seguire per la campagna elettorale. Questo abbiamo chiesto e questo continueremo a chiedere".

Risentito ma non troppo delle dichiarazioni del segretario regionale Marco Lacarra, Lagreca chiarisce: "Concordo con il segretario quando dice che non ci può essere un "noi" e un "voi" all'interno del partito ma dico anche che quando le posizioni sono lontane, occorre che da entrambe le parti si faccia un passo indietro se si vuole trovare una linea comune e appianare le distanze".
Il passo indietro che si chiede allo zoccolo duro del partito, i valentiani per intenderci, è di concedere le primarie: "E' sempre stata questa la nostra posizione e per altro le primarie sono uno dei fiori all'occhiello del nostro partito. Chiediamo di confrontarci, di dibattere sui temi importanti, non per noi, ma per l'intera comunità" conclude Lagreca.
Non un parola invece sul documento di sfiducia presentato nel corso della medesima serata e consegnato ai segretari: "Quel documento è e resta un documento interno la partito. L'unica cosa che posso dire è che abbiamo messo per iscritto alcune criticità rilevare dal punto di vista politico e amministrativo".

Tutte le altre questioni sono riassunte in un documento ufficiale sottoscritto dagli appartenenti al gruppo Adesso Gravina nel quale dopo aver riavvolto il nastro delle ultime vicende attaccano: "Nella riunione di maggioranza tenutasi il 23 novembre scorso, i presenti avrebbero espresso la volontà di sostenere la ricandidatura del sindaco Alesio Valente per le prossime elezioni amministrative, con la medesima coalizione attualmente al governo della città. La proposta è stata avvallata dal segretario cittadino del Partito Democratico, il quale ha parlato a nome e per conto del PD tutto, senza di fatto consultarsi previamente con il circolo che egli rappresenta. Pertanto Adesso Gravina, che costituisce il 40% del gruppo dirigente del Partito Democratico, ha sollecitato con urgenza un Coordinamento, alla presenza del Segretario metropolitano Ubaldo Pagano".

Nei fatti: "La sera del 29 novembre si è così tenuta l'Assemblea degli iscritti, presieduta, oltre che dal segretario di circolo e dal Segretario metropolitano interpellato, anche dal Segretario regionale Marco Lacarra. Il gruppo di Adesso Gravina ha fatto notare ai presenti che, nel rispetto delle regole democratiche del nostro circolo, la decisione del segretario di circolo sarebbe potuta discendere solamente a seguito di una preventiva verifica politico-amministrativa dell'operato dell'amministrazione in carica, dal momento che sono tante le perplessità che sorgono a riguardo della concreta realizzazione del progetto politico del Cambiamente. Tali perplessità sono state messe nero su bianco in un articolato documento letto alla platea dei presenti e consegnato ai segretari di circolo, provinciale e regionale. Nello stesso documento, che ha espresso una diversità di vedute rispetto al modus operandi dell'amministrazione in carica, si è espressa l'istanza di procedere alla scelta del candidato Sindaco del PD, attraverso lo strumento democratico delle primarie, così come previsto e regolato da statuto".
Proposta bocciata senza appello già in quella sede tanto da costringere i rappresentanti di Adesso Gravina "Di fronte a tale atto di arroganza e dopo quattro estenuanti ore di dibattito, ad esprimere la propria contrarietà rispetto alla proposta del segretario regionale e, di conseguenza, ad abbandonare compatto l'Assemblea del circolo".

In coda c'è spazio anche per un piccolo commento post referendum: "Prendiamo atto dell'insuccesso del referendum costituzionale e del deludente risultato gravinese, reso ancor più amaro per il fatto che soltanto il gruppo Adesso Gravina, con la sola e unica partecipazione del consigliere metropolitano tra le figure istituzionali del nostro partito, si è speso per la campagna referendaria, nonostante tutto il Pd locale si fosse espresso unanimemente per la campagna a sostegno del Sì. Tale risultato è l'emblema di un partito in crisi, caratterizzato da gravi inefficienze dei circoli territoriali, i quali non si sforzano a convogliare le scelte locali all'interno di quelle operate dal partito a livello nazionale, determinando così un sempre maggiore allontanamento del partito stesso dagli elettori che rappresenta".
© 2001-2024 Edilife. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso scritto dell'editore. Tecnologia: GoCity Urban Platform.
GravinaLife funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.