Associazioni
Il primo Festival Teatro-Scuola non si farà
Manca il numero minimo di partecipanti. Teatro per il Sociale: «Volonta di molti, Crederci di Altri e Aggregazione di tutti»
Gravina - venerdì 17 dicembre 2010
11.11
Il primo Festival Teatro-Scuola "GiovaniPerilSociale", ideato con entusiasmo dall'associazione culturale altamurana "Teatro per il Sociale", non si farà. Manca il numero minimo di partecipanti. L'iniziativa aveva l'obiettivo di avvicinare i ragazzi alla cultura teatrale. Un viaggio durante il quale i giovani avrebbero imparato a conoscersi, a rafforzare la propria identità, ad incontrare gli altri, a scoprire nuovi aspetti di sé e dei propri compagni in momenti di crescita culturale e umana. Finalità era quella di offrire la possibilità di una partecipazione fatta di scambi concreti.
«Questo - scrivono i promotori dell'iniziativa - ha portato ad un'amara conclusione rispetto alla realtà che ci circonda. È stato per noi un fallimento dal punto di vista organizzativo, ma sicuramente ed ancor di più ha visto cadere nel dimenticatoio un progetto che avrebbe aggregato ragazzi, genitori, insegnanti ed enti benefici. Ci rendiamo conto che la realizzazione di tale manifestazione poteva sussistere solo se c'era "Volontà" di molti, il "Crederci " di altri e l'"Aggregazione " di tutti. Purtroppo non è stato cosi. Come al solito, in queste manifestazioni non fondate sui danari c'è sempre qualcuno che, scuotendo la testa, si tira indietro».
«Questo - scrivono i promotori dell'iniziativa - ha portato ad un'amara conclusione rispetto alla realtà che ci circonda. È stato per noi un fallimento dal punto di vista organizzativo, ma sicuramente ed ancor di più ha visto cadere nel dimenticatoio un progetto che avrebbe aggregato ragazzi, genitori, insegnanti ed enti benefici. Ci rendiamo conto che la realizzazione di tale manifestazione poteva sussistere solo se c'era "Volontà" di molti, il "Crederci " di altri e l'"Aggregazione " di tutti. Purtroppo non è stato cosi. Come al solito, in queste manifestazioni non fondate sui danari c'è sempre qualcuno che, scuotendo la testa, si tira indietro».