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Politica

Il Psi se ne va, ma la maggioranza non lo sa

Bocche cucite dopo l'ennesimo strappo nella coalizione. Gelo e silenzi sul polemico abbandono dei socialisti.

Non sanno. Non hanno letto. Non hanno ben capito di cosa si tratti.

Non si tratta dei risultati di un qualunque sondaggio d'opinione, bensì delle risposte che i consiglieri di maggioranza danno ai cronisti a caccia di un commento sull'ultimo strappo all'interno dell'amministrazione targata Valente.

Il Psi se ne va sbattendo la porta e accusando il sindaco di non aver rispettato il programma e gli impegni presi con gli elettori? In maggioranza tutti dicono di non saperne nulla: lunga è la serie di consiglieri che, contattati telefonicamente, si dicono "troppo impegnati per leggere il documento politico" o comunque "all'oscuro di tutto". E la musica non cambia nemmeno quando i giornalisti offrono agli intervistati un sunto di quanto denunciato dai socialisti.

Sante Giordano, capogruppo del Pd, afferma "di non aver letto il documento", e quando gli si chiede una valutazione sull'accusa mossa dai socialisti, secondo cui "l'assessore Laura Marchetti non è un tecnico ma un'esponente politico di Rifondazione Comunista", taglia corto: "Se non leggo, non posso valutare".

Altro capogruppo, stesso ritornello: Giovanni Carbone, esponente dell'Udc, prima dice di essere "impegnatissimo". Poi chiude la conversazione: "Non ho letto, quindi non so nulla". E la storia si ripete con Giovanni Depascale, Leonardo Mandolino, Mimmo Cardascia (impegnato in tribunale). Il vice segretario del Pd, Vito Derobertis, invece, rinvia la conversazione: "Ci sentiamo in serata perché ora sono in strada e per colpa del vento non sento bene". Michele Lamuraglia, altro esponente Udc, si limita ad esprimere "rammarico, dal punto di vista umano e politico, perché con tutto quello che c'è da fare in questa città e serve l'aiuto di tutti".

E se Francesco Santomasi così come il sindaco Alesio Valente lasciano che a rispondere per loro siano le segreterie telefoniche dei cellulari, chi non si sottrare al confronto con i giornalisti è Raffaele Lorusso (Api) che commenta la notizia come "un fulmine a ciel sereno, non avendo mai avuto sentore del malessere dei socialisti". E dispiaciuto di quanto accaduto, si augura comunque "che ci sia la possibilità di ricucire i rapporti perché questa maggioranza deve restare unita per il bene della città". Poche parole, invece, da parte di Maria Ariani, che ammette di "aver letto l'articolo su Gravinalife" ma precisa di non aver ricevuto "nè il documento del Psi né di aver mai parlato con qualcuno di quel partito".

Insomma, tutti o quasi in silenzio, in attesa della riunione di maggioranza convocata in serata per discutere del prossimo consiglio comunale sull'eolico. Altro banco di prova.
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